Essere la banca del futuro dell'Europa significa diventare una banca veramente digitale. L'integrazione del digitale e dei dati in tutto il nostro modo di fare business è anche cruciale per implementare il nostro nuovo modello operativo, basato sulla semplificazione dei processi.
Nei prossimi tre anni investiremo 2,8 miliardi di euro nel digitale e nei dati per trasformare la nostra tecnologia.
Il nostro nuovo modello operativo porterà le competenze principali all'interno della banca, sviluppando un nuovo modo di lavorare, che ha i clienti al centro e si basa su piattaforme comuni. Ci riapproprieremo delle nostre competenze principali e riporteremo le professionalità chiave - product manager e sviluppatori – all’interno della nostra organizzazione, sotto il nostro controllo, supervisione e modelli di rischio.
Ci riorganizzeremo in tre piattaforme globali: tecnologia, dati e business.
Queste guideranno il nostro sviluppo tecnologico globale a livello gruppo - mentre i Paesi lavoreranno sull'ultimo miglio, creando prodotti adattati alle loro esigenze.
Siamo convinti che, nel lungo periodo, avremo le competenze e la tecnologia per creare un'offerta digitale senza soluzione di continuità che possa superare le aspettative dei nostri clienti.
Passeremo dall'essere digitale al vivere digitale.
Stagione 1
"Living digital" - Episodio 2 - Conversations Unlocked Podcast
Se volete saperne di più sul perché dovremmo amare i dati e come sfruttarli per sprigionare appieno il nostro potenziale, ascoltate l' Episodio "Living digital" qui con Marco Bressan ex Head of Group Data and Intelligence di UniCredit
Twyla: Salve a tutti e benvenuti a Conversations Unlocked, il podcast di UniCredit e la vostra porta d'accesso agli approfondimenti del settore. Sono la vostra conduttrice Twyla Doone e insieme ascolteremo i principali esperti di UniCredit e non solo che ci illustreranno come affrontano le sfide più difficili e i loro consigli per sbloccare il successo. Questa settimana è con noi Marco Bressan. Marco ricopre il ruolo di Group Data & Intelligence Officer in UniCredit. È un celebre data scientist ed è entrato in UniCredit a febbraio del 2021 portando con sé una grande esperienza nella digital transformation per aiutare il Gruppo a sfruttare sempre meglio i dati, gli analytics e l'AI, nell'ambito della nuova strategia di digitalizzazione o "datalisation". La sua esperienza comprende ruoli apicali in diverse aziende, tra cui Chief Data Scientist di BBVA e Chief Product Officer di Satellogic, oltre a essere stato premiato con il Digital Masters Award for Excellence per l'uso dei dati come guida della trasformazione aziendale. I suoi lavori e le sue ricerche si sono tradotti in oltre 30 pubblicazioni scientifiche e 14 brevetti.
Oggi, Marco condividerà con noi la sua enorme conoscenza del digitale e dei dati e ci aiuterà a rispondere alle domande: "Cos'è la datalisation?", "Come rivoluzionerà il settore bancario?" e "Cosa significa digitalizzazione per UniCredit?". Marco, benvenuto a Conversations Unlocked.
Marco: Grazie, Twyla, grazie per avermi invitato.
Twyla: È un vero piacere e un vero onore incontrare una persona così competente. Grazie per essere qui con noi. Il tema dei dati è sulla bocca di tutti, che siano sui nostri telefoni cellulari, online o altrove, ma prima di iniziare la conversazione su cosa sia la datalisation e come possa essere utilizzata da UniCredit, potresti spiegarmi brevemente cosa intendiamo quando parliamo di dati, con quali tipi di dati abbiamo
a che a fare e le loro potenzialità?
Marco: Quello che dobbiamo capire è che, al giorno d'oggi, quasi tutte le aziende si basano sull'informazione. Pertanto, non è possibile competere sul mercato se non si dispone della giusta quantità di dati. In una certa misura, le informazioni che si hanno sul business, sul contesto e sui clienti, sono un fattore chiave per il successo dell'azienda. E queste informazioni sono contenute nei dati. Due implicazioni sono rilevanti per noi e per qualsiasi azienda in generale: la prima è che dobbiamo usare i dati per imparare, dobbiamo usarli per fare le cose meglio, per essere migliori noi stessi, per capire meglio i nostri clienti, le loro esigenze e il mercato. Il secondo è che, poiché i dati stanno diventando così preziosi, in molti casi essi diventano il prodotto stesso. Così, nel caso delle banche, partendo dai servizi finanziari più tradizionali stiamo assistendo a una grande crescita dei servizi di consulenza, che sono fondamentalmente servizi finanziari in cui i dati sono il prodotto.
Twyla: È molto utile avere una rappresentazione chiara quando si parla di informazioni. Cosa spinge la tua passione per i dati? Perché pensi che le altre persone dovrebbero esserne entusiaste? Può sembrare un argomento piuttosto ostico.
Marco: Spero di no. Per cominciare, più che essere appassionato di dati, sono appassionato di apprendimento, e i dati sono fondamentali, le informazioni sono fondamentali per l'apprendimento, ma dal punto di vista del mio lavoro quotidiano, penso che abbiamo enormi opportunità davanti a noi. I dati stanno diventando onnipresenti grazie al digitale e c'è un'enorme sfida in termini di potenziale di manipolazione dei dati e di limiti etici dell'intelligenza artificiale - le macchine che imparano dai dati. Ci sono quindi sfide anche nell'automazione. Stiamo iniziando a prendere decisioni in modo automatico, che dobbiamo però essere in grado di spiegare ai nostri clienti, ai nostri partner e così via. Ci sono molte cose interessanti in arrivo insieme ai dati che rendono questo tema così affascinante per noi - mi riferisco all'ampia comunità di professionisti dei dati all'interno di UniCredit, che è molto numerosa. Infine, credo davvero che i dati possano cambiare il mondo e che ci aspettino grandi sfide per il pianeta, in termini di produzione di cibo, energia, popolazione, questioni ambientali e così via. Lo abbiamo visto con la pandemia e lo stiamo vedendo con alcuni degli eventi geopolitici odierni. Per affrontare queste sfide, la prima cosa da fare, il punto di partenza, è sapere dove ci si trova, conoscere le informazioni e le implicazioni. Credo veramente che i dati possano di poter cambiare il mondo e questo concetto è abbastanza nuovo visto sotto questa luce.
Twyla: Ci sono così tante sfaccettature diverse su come si possono usare i dati e quali implicazioni avranno. In qualità di Group Data & Analytics Officer, quali sono i modi in cui UniCredit supporta i clienti e le comunità in tutta Europa e come utilizza i dati per farlo?
Marco: Come ho detto prima, uno dei principali benefici dei dati è il loro utilizzo per l'apprendimento. Come organizzazione, abbiamo bisogno di imparare per fornire servizi migliori, per essere migliori, per essere più veloci e per essere più efficienti nelle decisioni che prendiamo dobbiamo usare i dati. Quindi, direi che la prima cosa da fare è adottare processi decisionali basati sui dati, cioè fondare le decisioni su elementi concreti. In questo momento, la sfida che abbiamo è che se vogliamo che tutti i colleghi di UniCredit basino le loro decisioni su fatti concreti, il primo passo che dobbiamo compiere è rendere le informazioni accessibili a tutti. Io dico sempre: se riesco a fare in modo che tutti in questa Banca abbiano accesso ai dati di cui hanno bisogno per prendere le decisioni e svolgere il loro lavoro quotidiano nel modo giusto, allora sono a posto. Ci sono poi molti aspetti da considerare quando si sviluppano servizi digitali su larga scala. In primo luogo, dobbiamo utilizzare i dati per personalizzare l'esperienza dei milioni di clienti che abbiamo e concentrarci sugli aspetti chiave di ciò che dobbiamo offrire. L'ultimo punto, anch'esso importante, riguarda i vantaggi legati all'efficienza operativa. Per molti versi, quello che vogliamo non è usare i dati per migliorare le decisioni, ma in realtà usarli per eliminare le decisioni in alcuni casi. Infatti, se si dispone dei dati giusti e della giusta qualità è possibile automatizzare molte delle decisioni e concentrarsi sulle cose più importanti.
Twyla: Mi piace l'idea che se crei una libreria di dati in cui tutti possono accedere esattamente alle informazioni di cui hanno bisogno, nel momento in cui ne hanno bisogno, allora il tuo lavoro è finito. È un ottimo obiettivo.
Suppongo che questo sia anche uno di quegli argomenti che in UniCredit hanno lo stesso peso e la stessa importanza sia quando si guarda all'interno, a come i dati vengono usati e sono utili per i dipendenti, sia a come possono essere utili per i clienti. Ovviamente abbiamo parlato di come ottimizzare i processi, ma la strategia digitale di UniCredit non si limita ad automatizzare i processi, bensì a vivere digitale. In che modo il piano di UniCredit di living digital la distingue dalle altre banche?
Marco: Credo che living digital sia un concetto davvero interessante da molti punti di vista. Prendiamo ad esempio gli strumenti che sono esplosi durante la pandemia, come le videoconferenze, ma anche la consegna di cibo a domicilio - tutti hanno ordinato almeno una volta - e l'e-commerce in generale. Tutto ciò è stato reso possibile da una trasformazione digitale e che questo sia ciò che intendiamo per vivere digitale. Molti degli strumenti, delle interazioni e delle abilitazioni che il digitale fornisce sono già presenti. Dobbiamo adottarlo e renderlo parte delle nostre decisioni quotidiane. Credo che da questo punto di vista UniCredit abbia un vantaggio importante. In primo luogo, operiamo in un contesto piuttosto omogeneo per quanto riguarda il modo in cui accediamo a questi strumenti, dal punto di vista culturale, e poi abbiamo un piano in cui i dati e il digitale sono essenziali per la qualità dei nostri prodotti e per l'esperienza digitale. Penso che siamo a buon punto per vivere davvero il digitale.
Twyla: Hai parlato di sfide e immagino che in questo percorso tu e il tuo team ne abbiate affrontate diverse. Potresti parlarmi di alcune di queste sfide e di come le avete superate?
Marco: Beh, ci sono tante sfide. Una delle cose che si è tentati di fare, viste le numerose iniziative in corso, è quella di essere troppo ambiziosi in ciò che si vuole raggiungere nelle fasi iniziali, mentre credo che si debba essere molto cauti. Direi che una delle sfide che abbiamo è "iniziare da casa". Molte persone spesso mi dicono: "Queste fonti di dati di terzi potrebbero essere utili per migliorare il nostro servizio". La mia risposta standard è: "Impariamo prima a catturare il valore e a gestire i nostri dati. Se riusciamo a farlo e siamo bravi, allora possiamo aggiungerne altri". Poi ci sono anche le sfide organizzative culturali e sociali, che alla fine sono sempre quelle importanti. La principale che probabilmente influisce sul digitale è che veniamo da un settore che ha avuto una tradizionale divisione tra il business e la tecnologia. La tecnologia serviva solo a fornire determinate funzionalità per il business. Alcune aziende che sono già native digitali non hanno questo tipo di divisione e noi dobbiamo evolverci in tal senso. Per me questa è una delle grandi sfide.
Twyla: Quindi, deve diventare parte del vostro DNA come organizzazione. Ovviamente, si tratta di una responsabilità davvero enorme e di una sfida da vincere. Che cosa significheranno tali cambiamenti per i dipendenti di UniCredit e come rivoluzioneranno i ruoli delle persone all'interno della Banca?
Marco: Credo profondamente che il contratto digitale tra dipendenti e datori di lavoro sia cambiato in modo fondamentale. Cosa intendo per contratto digitale: quando si firma un contratto si firmano le proprie intenzioni o aspettative nei confronti della controparte e non solo quello che è stato scritto quando ti hanno assunto e quanto ti avrebbero pagato o altro, giusto? Le aspettative che il dipendente ha nei confronti del datore di lavoro sono essenzialmente diverse. Ciò che un dipendente si aspetta dal datore di lavoro è che quest'ultimo lo aiuti a diventare un professionista migliore in generale, non specificamente per lo scopo di quell'azienda. Quindi i dipendenti si aspettano un'intersezione tra i loro valori e quelli dell'organizzazione, in termini di diversità, impegno sociale e ambiente. Ma anche, in quanto azienda che ha bisogno di cambiare, ci aspettiamo che i dipendenti siano in grado di adattarsi, imparare e abbracciare il cambiamento. Credo quindi che le responsabilità di entrambe le parti si stiano evolvendo. Dal punto di vista dell'azienda, penso che dobbiamo essere migliori per i nostri dipendenti, dobbiamo aiutarli a crescere e non concentrarci solo sulle nostre esigenze aziendali, ma guardare le cose dal loro punto di vista. Come dipendenti, invece, dobbiamo impegnarci, comprendere e avere un certo livello di pazienza. Dobbiamo seguire determinati valori e uno scopo, ed essere disposti a cambiare. E uno degli aspetti più importanti è proprio vivere digitale. Quali sono le implicazioni che il digitale e la tecnologia avranno nel nostro lavoro? Abbiamo l'obbligo, come dipendenti, di comprendere queste implicazioni e di non rifuggirle, ma dobbiamo scegliere di accoglierle, riqualificandoci e progredendo come professionisti, perché non è solo un bene per l'azienda, ma anche per noi.
Twyla: Questo evidenzia chiaramente il Purpose di UniCredit di fornire alle comunità le leve per il progresso, non è vero? Hai detto che il tuo obiettivo principale è quello di creare un archivio a cui tutti possano accedere, ma quali sono, secondo te, le misure chiave del successo?
Marco: Credo che l'accessibilità delle informazioni sia fondamentale. La democratizzazione delle informazioni per i processi decisionali è fondamentale. Ma l'unica vera misura del successo, sia a livello individuale che organizzativo, è la capacità di apprendere e di adattarsi. Credo che questa sia davvero l'unica. Il mondo sta cambiando molto velocemente, quindi "siete in grado di cambiare con la stessa velocità con cui il mondo sta cambiando?". L'esempio che mi piace sempre fare è che se si guarda alle conoscenze che uno sviluppatore software ha dopo l'università a 5 o 10 anni dall'inizio della sua carriera, qualsiasi cosa abbia imparato all'università è già obsoleta. Quindi non posso assumere una persona in base ai corsi che ha frequentato all'università, perché il linguaggio di programmazione software che ha imparato probabilmente non esiste più. L'unica capacità che posso considerare quando assumo è la capacità e la volontà di imparare. Lo stesso vale per le organizzazioni.
Twyla: Potrei farti tante altre domande, ma purtroppo il tempo non lo permette, quindi ti prego di tornare un'altra volta. Chiediamo a tutti i nostri ospiti di fare un giro veloce che ci dia un'idea di ciò che vi fa battere il cuore. Quindi, per favore, rispondi la prima cosa che ti viene in mente.
Marco: Solo una parola?
Twyla: Solo una parola. Pronto? Colazione o pranzo?
Marco: Colazione nei fine settimana, pranzo durante la settimana.
Twyla: Spagna o Italia?
Marco: Argentina!
Twyla: PC o portatile?
Marco Cellulare.
Twyla: Caffè o tè?
Marco: Mattina o pomeriggio?
Twyla: Mattina.
Marco: Caffè.
Twyla: Pomeriggio.
Marco: Tè.
Twyla: AI: sopravvalutata o sottovalutata?
Marco: Entrambe... assolutamente entrambe.
Twyla: Zoom o telefonata?
Marco: Probabilmente Zoom.
Twyla: Standing desk o scrivania?
Marco: Mi piacerebbe provare uno standing desk, ma ho una scrivania tradizionale.
Twyla: Servizi bancari: online o di persona?
Marco: Solo online.
Twyla: Grazie mille. L'ultima domanda che poniamo ai leader di UniCredit è che sappiamo che la Banca vuole Vincere. Nel modo giusto. Insieme. Quindi vogliamo chiedere a tutti i nostri ospiti i loro migliori consigli per vincere. Marco, come massimo esperto di datalisation di UniCredit, qual è il tuo consiglio chiave per vincere?
Marco: Credo di averlo già detto: si tratta di imparare e adattarsi. Una delle cose che dobbiamo capire è che oggi il processo di apprendimento non può essere limitato a ciò che possiamo fare come esseri umani; quindi, stiamo cercando il supporto delle macchine per imparare per noi su larga scala. Stiamo delegando parte dell'apprendimento alle macchine, ma l'importante è che le macchine in grado di apprendere siano quelle che possono rendere noi, esseri umani, più efficienti e migliori nel nostro lavoro e migliorarci sotto molti aspetti. A livello individuale, il consiglio che darei è molto simile a quello che do ai miei figli a casa: allo stesso modo in cui mia nonna mi diceva di imparare le lingue straniere, oggi dobbiamo imparare il linguaggio delle macchine. Dobbiamo parlare con le macchine. Allo stesso modo in cui state imparando l'inglese, l'italiano o il cinese, imparate Python e Java, imparate a parlare con le macchine.
Twyla: Questo è un consiglio fantastico che personalmente seguirò, lo prometto. Ho seguito un workshop per imparare Javascript e l'ho trovato molto difficile, ma ci riproverò.
Marco: Considerala come una lingua straniera.
Twyla: Grazie mille, è stato un piacere.
Marco: È stato un vero piacere, grazie.