UniCredit è una banca commerciale pan-europea con un modello di servizio unico nel suo genere in Italia, Germania, Europa Centrale e Orientale. Il nostro obiettivo primario è fornire alle comunità in cui operiamo le leve per il progresso, offrendo il meglio a tutti gli stakeholder e aiutando i nostri clienti e i nostri colleghi in tutta Europa a sprigionare il loro potenziale.
L'Autorità federale tedesca per la concorrenza (Bundeskartellamt) autorizza UniCredit ad aumentare la partecipazione diretta in Commerzbank
COMUNICATO STAMPA
14 aprile 2025
PRICE SENSITIVE
UniCredit ha ricevuto dall'Autorità federale tedesca per la concorrenza (Bundeskartellamt) l'autorizzazione antitrust ad aumentare la propria partecipazione diretta in Commerzbank sino al 29,99% del capitale sociale e dei diritti di voto correlati a tale partecipazione.
Come precedentemente comunicato, UniCredit rimane concentrata sull'esecuzione della seconda fase del proprio piano strategico UniCredit Unlocked. Commerzbank rimane un investimento, con protezione da eventuali ribassi. UniCredit si è assicurata l'opzionalità di poter eseguire l'operazione solo se rispetterà i suoi rigorosi parametri finanziari e se migliorerà il suo stimolante piano di base.
Milano, 14 aprile 2025
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Verifica dei requisiti del Consigliere Doris Honold
COMUNICATO STAMPA
11 aprile 2025
PRICE SENSITIVE
In data 11 aprile 2025 il Consiglio di Amministrazione - previo parere del Comitato Nomine - ha verificato, in conformità alla normativa vigente, il possesso dei requisiti in capo al Consigliere non esecutivo Doris Honold, nominata dall’Assemblea dei Soci del 27 marzo 2025.
Per quanto riguarda l’indipendenza, il Consiglio ha verificato e confermato il possesso dei requisiti comunicati in occasione della nomina sulla base delle dichiarazioni rese dal Consigliere e delle informazioni a disposizione di UniCredit.
In particolare, il Consigliere Doris Honold è risultata indipendente ai sensi del D.Lgs. n. 58/1998 e dell’articolo 2399 del codice civile, del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 169/2020, nonché del Codice di Corporate Governance.
Con particolare riferimento ai requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance, sono state prese in considerazione le informazioni ivi contemplate, incluse quelle relative alla sussistenza di rapporti (creditizi, commerciali/professionali e di lavoro dipendente, nonché cariche rilevanti ricoperte) intrattenuti in via diretta o indiretta con UniCredit e con società del Gruppo dal Consigliere e dagli altri soggetti ad esso riferibili.
Al fine di verificare l'eventuale rilevanza dei rapporti sopra indicati, il Consiglio ha ritenuto di considerare non solo grandezze economiche predefinite il cui superamento possa "automaticamente" indicare la compromissione dell’indipendenza, ma di effettuare una valutazione complessiva di aspetti soggettivi e oggettivi. I criteri a tal fine individuati sono: (i) la natura e le caratteristiche della relazione, (ii) l’ammontare in termini assoluti e relativi delle operazioni, (iii) il profilo soggettivo della relazione.
In particolare, nel valutare la significatività della relazione, il Consiglio ha considerato, ove disponibili, le seguenti informazioni:
• per i rapporti creditizi: l’importo in valore assoluto del credito accordato, il suo peso rispetto al dato di sistema e, ove del caso, la situazione economico-finanziaria del prenditore;
• per i rapporti commerciali/professionali: le caratteristiche dell’operazione/relazione, l’importo del corrispettivo e, ove del caso, la situazione economico-finanziaria della controparte; nonché
• per le cariche ricoperte in società del Gruppo: l’importo complessivo di ogni ulteriore compenso.
Ad esito delle verifiche, non sono emersi rapporti tali da incidere sull’indipendenza del Consigliere.
In linea con le previsioni della Circolare n. 285/2013 della Banca d’Italia in tema di governo societario per le banche, il Consiglio ha anche verificato con esito positivo (i) la rispondenza della nomina del Consigliere Honold alla composizione qualitativa e quantitativa dell’organo amministrativo ritenuta ottimale (identificata nel febbraio 2024), nonché, (ii) il rispetto dei requisiti di adeguatezza collettiva previsti dalle disposizioni normative vigenti e la rispondenza di tale composizione con quella ottimale.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì nominato, previo parere favorevole del Comitato Nomine, il Consigliere Honold quale componente del Comitato Rischi, in sostituzione del Consigliere Francesca Tondi, che aveva assunto tale incaricato nel gennaio 2025 a seguito delle dismissioni del Consigliere Marcus Johannes Chromik.
Milano, 11 aprile 2025
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L'Economia del vino: Strategie, Sfide e Opportunità tra Europa e Competitività
COMUNICATO STAMPA
08 aprile 2025
Presentata al Vinitaly, presso lo stand di Confagricoltura, la terza edizione del “Rapporto sulla competitività delle regioni del vino”, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit
Si è svolto oggi al Vinitaly “L'Economia del vino: Strategie, Sfide e Opportunità tra Europa e Competitività”, l’evento presso lo stand di Confagricoltura per presentare la terza edizione del “Rapporto sulla competitività delle regioni del vino”, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit e dibattere, alla luce risultanze dell’analisi, sui complessi scenari che il settore vitivinicolo italiano dovrà affrontare.
Alla presentazione del Rapporto da parte di Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, è poi seguito un confronto, moderato dal giornalista Luciano Ferraro, tra Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura e Remo Taricani, Deputy Head of Italy UniCredit sulle tendenze, le criticità e le opportunità, attuali e prospettiche, che gli operatori della filiera vitivinicola italiana devono gestire.
Dichiara Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit: “La fotografia della filiera vitivinicola italiana che emerge dalla ricerca Nomisma è, relativamente all’anno appena trascorso, quella di una realtà dinamica e competitiva. Un’immagine coerente con il supporto di UniCredit alle aziende del settore, in aumento nel 2024 dell’11%, con oltre 220 milioni di nuovi finanziamenti. Nonostante il nuovo scenario di incertezza regolamentare e di tensione commerciale a livello globale, siamo certi che la nostra Banca possa continuare a ricoprire un ruolo di primaria importanza per le imprese, aiutandole a portare avanti efficaci strategie di diversificazione dei mercati di sbocco”.
Commenta Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura: “Gli agricoltori stanno affrontando da tempo difficoltà importanti: dall’aumento dei costi di produzione alle pressioni legate al clima. I dazi USA aggiungono ulteriore incertezza e tensione finanziaria al nostro settore, colpendo produttori e consumatori. Garantire la nostra sicurezza alimentare deve essere la bussola dell'Europa, poiché la nostra sicurezza nazionale comune inizia proprio da lì. Il nostro auspicio arrivare a un negoziato che riporti a una relativa normalità”.
“La resilienza dimostrata dalle imprese vinicole italiane negli ultimi anni continua ad essere messa a dura prova oggi con i dazi imposti da Trump, una sfida che ci ricorda quanto sia importante diversificare maggiormente i mercati di sbocco, visto che i primi cinque concentrano ben il 60% del nostro export di vino” ha evidenziato Denis Pantini, Responsabile Agrifood & Wine Monitor di Nomisma
OSSERVATORIO WINE MONITOR
• Dopo un 2023 che ha visto l’import mondiale di vino contrarsi di oltre il 5% rispetto all’anno precedente, nel 2024 il tanto atteso rimbalzo non c’è stato. Considerando i primi 12 mercati di import di vino (il cui peso sugli scambi mondiali supera il 60%), solamente quattro di questi hanno registrato crescite nelle importazioni a valore (Stati Uniti, Canada, Cina e Brasile)
• Rispetto a tale scenario, l’Italia ha portato a casa un risultato positivo (+6% a valore), trainato soprattutto dagli spumanti tricolori (+9%) le cui esportazioni incidono ormai per il 30% sulle vendite frontiera complessive di vino italiano. Gran parte di questo merito è ascrivibile al Prosecco, il cui export è aumentato dell’11% nell’ultimo anno.
• Al contrario di quanto accaduto invece alla Francia, il cui 2024 si è chiuso nuovamente in calo (dopo il -3% del 2023) per un-2,4%, generato dal crollo dei propri spumanti le cui vendite all’estero sono diminuite del 6,5% (in questo caso, colpevole lo Champagne il cui export è diminuito dell’8%).
• Allargando la visuale del confronto agli ultimi dieci anni, l’Italia figura come il paese il cui export di vino è cresciuto di più tra tutti i competitor: +60% contro il +51% della Francia e il +33 della Nuova Zelanda.
• Il nostro vino arriva oggi ai quattro angoli del pianeta, ma in alcuni di questi appare troppo concentrato. Il 60% dell’export vinicolo italiano si concentra in appena 5 paesi, con gli Stati Uniti in testa (24%). La Francia presenta un indice di concentrazione (sempre rispetto ai primi 5 mercati di sbocco) del 51% (con un peso degli Usa del 20%), la Spagna è al 48% (incidenza Usa dell’11%).
• Restando in tema, anche le esportazioni regionali denotano alti livelli di concentrazione. Il solo Veneto pesa per il 37% sull’export di vino nazionale, seguito da Toscana e Piemonte con il 15% entrambi. Aggiungendo Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna si arriva ad un’incidenza dell’80%.
• Lo stesso poi si desume per i vini a denominazione. Guardando al peso degli Stati Uniti – oggi di estrema attualità alla luce dei dazi al 20% imposti da Trump – sull’export dei vini Dop, si evince come i bianchi del Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia hanno nel mercato americano il principale paese di sbocco (48% del proprio export), così come per i rossi Dop della Toscana (40%) e a seguire i rossi del Piemonte (31%).
• Una prima ricognizione sui mercati che nell’ultimo decennio hanno maggiormente aumentato gli acquisti di vino italiano mette in evidenza paesi situati soprattutto nell’est Europa e in Asia. Rispetto ad un tasso medio di crescita dell’export di vino italiano del 5% (CAGR 2014/2024), i paesi che hanno mostrato tassi almeno doppi vanno dalla Corea del Sud (+10% annuo) alla Polonia (+13%), dal Vietnam (+18%) alla Romania (+20%).
• Una consumer survey realizzata da Nomisma per il III° Rapporto Wine Monitor-Unicredit sulla competitività delle Regioni del Vino su quasi 2.000 consumatori di vino localizzati nei 3 Stati di maggior consumo, vale a dire New York, California e Florida, ha si è soffermata sul tema dei cambiamenti nelle preferenze gustative che vede oggi il consumatore americano fare più attenzione ai vini di qualità (33% dei consumatori si è espresso in tale senso), ricercare vini di differenti regioni e territori (28%) ma prestare anche più attenzione alla salute, ad esempio acquistando vini rossi più leggeri e a minor contenuto alcolico. Senza tralasciare gli aspetti “green” particolarmente attenzionati dai consumatori più giovani.
• In questo contesto, dove il 65% della popolazione dei tre Stati analizzati ha dichiarato di aver consumato vino nell’ultimo anno, 7 su 10 hanno orientato la propria preferenza di consumo verso un vino italiano.
• Le ragioni che hanno spinto questi consumatori a bere un vino italiano discendono dai valori espressi, principalmente riconducibili alla tradizione, alla varietà dei vitigni autoctoni e alla qualità riconosciuta, sia a livello internazionale che rispetto al connubio con un “giusto” prezzo.
Verona, 8 aprile 2025
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Abbattere le barriere: da UniCredit Foundation uno studio sulle disuguaglianze educative in Europa
COMUNICATO STAMPA
08 aprile 2025
Presentata all’università di Verona la ricerca accademica ”Oltre l’istruzione obbligatoria in Europa”, che evidenzia ostacoli sistemici all’accesso all’istruzione superioreUniCredit Foundation ha presentato "Oltre l’istruzione obbligatoria in Europa", una ricerca accademica realizzata su commissione della fondazione stessa, che mette in luce le persistenti disuguaglianze educative in Europa. Lo studio evidenzia come i giovani provenienti da contesti socioeconomici meno privilegiati siano ancora significativamente sottorappresentati nell’istruzione superiore, ostacolati da vincoli finanziari, da un orientamento insufficiente e da sistemi di orientamento scolastico precoce (educational tracking1). Questa ricerca si inserisce all’interno dell’impegno più ampio di UniCredit Foundation di offrire opportunità educative alle nuove generazioni, con un investimento di quasi 30 milioni di euro in Europa nel solo 2024.La presentazione dello studio, avvenuta durante l’evento "Equità nell’istruzione: dalla scuola secondaria all’università in Europa", organizzato in collaborazione con l’Università di Verona, ha offerto un’importante occasione di dialogo tra la comunità studentesca e accademica e i rappresentanti del mondo istituzionale e produttivo del territorio. Al centro del confronto, il tema dell’equità nell’istruzione, sempre più rilevante nel dibattito pubblico a livello nazionale ed europeo. Alla presenza dell’Amministratore Delegato del Gruppo UniCredit e Presidente di UniCredit Foundation, Andrea Orcel, del Magnifico Rettore dell’università di Verona, Pier Francesco Nocini, e della Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Giovanna Iannantuoni, l’incontro si è configurato come una vera e propria call to action rivolta a istituzioni, imprese e società civile, chiamate a collaborare per affrontare in modo concreto le disuguaglianze educative sistemiche.A livello europeo, i policymaker mirano ad elevare al 45% il tasso di istruzione terziaria tra i giovani di 25-34 anni entro il 2030, ma le disuguaglianze strutturali rimangono una sfida significativa. Secondo il rapporto:In Europa, gli studenti di famiglie abbienti hanno una probabilità molto più alta di accedere all’università rispetto a quelli di contesti meno agiati. In Italia, ad esempio, più del 75% dei giovani appartenenti al quartile più alto della distribuzione del reddito prosegue gli studi universitari, mentre tra quelli del quartile più basso la percentuale scende a meno del 40%I sistemi di orientamento precoce (educational tracking) ridimensionano fortemente le possibilità di accesso all’istruzione superiore per gli studenti degli istituti professionaliNei Paesi del Mediterraneo, i tassi di abbandono universitario sfiorano il 50%, con difficoltà nel completare il percorso di studi soprattutto da parte degli studenti provenienti da contesti svantaggiatiPersiste un divario di genere significativo nelle materie STEM: mentre il 33,6% degli uomini sceglie corsi di laurea STEM, solo l’8,5% delle donne lo fa. Al contrario, le donne optano molto più frequentemente studi umanistici (37% contro il 17,9% degli uomini)Sulla base di queste evidenze, a settembre 2024, UniCredit Foundation ha lanciato in Italia Uni.ON – Accendi il tuo futuro, un’iniziativa pilota da 1,5 milioni di euro. Il programma prevede l'ammissione di 200 studenti e studentesse, molti dei quali provenienti da istituti professionali e famiglie a basso reddito, a un percorso di preparazione e accompagnamento ai test di ingresso all'università. Tra gli ammessi, 70 riceveranno una borsa di studio di €5.000 all'anno per i primi tre anni del corso di laurea scelto oltre a un supporto di mentoring.Andrea Orcel, Presidente di UniCredit Foundation e CEO del Gruppo UniCredit, dialogando con la comunità studentesca presente in sala, ha dichiarato: "L’Europa ha costruito un sistema educativo di eccellenza, ma persistono significative disparità nelle opportunità di accesso all’istruzione superiore. Troppi giovani di talento provenienti da contesti svantaggiati continuano a incontrare ostacoli che ne limitano il potenziale, contribuendo al perpetuarsi di profonde disuguaglianze sociali. In UniCredit Foundation siamo determinati ad abbattere queste barriere. Attraverso la ricerca, collaborazioni e iniziative mirate – come il nostro programma pilota di borse di studio e mentoring in Italia – vogliamo assicurarci che le difficoltà economiche non siano un freno al successo accademico. Investire nell’istruzione significa investire in una società più equa e più forte per le generazioni future.”Indicazioni e call to action emerse dalla ricercaLa ricerca di UniCredit Foundation propone anche soluzioni concrete per migliorare l’accesso e il completamento degli studi universitari:Ampliare programmi di transizione tra istruzione professionale e accademica, per facilitare l’accesso all’università per gli studenti degli istituti tecnici e professionaliRiformare i curricula della scuola secondaria, rendendoli più flessibili e in grado di offrire una formazione generale più ampiaIntrodurre strumenti di sostegno finanziario come i Child Savings Accounts (CSAs), per supportare le famiglie a pianificare i costi educativi a lungo termineRafforzare il mentoring universitario, fornendo agli studenti provenienti da contesti svantaggiati un supporto personalizzato per orientarsi nel mondo accademico e professionale, aumentando le loro aspirazioni e le probabilità di successo.Per il magnifico rettore Pier Francesco Nocini “L’impegno dell’università di Verona per abbattere le barriere di accesso alla formazione universitaria ha dato importanti risultati. Lo testimonia un importante aumento della popolazione studentesca che, in meno di sei anni, è passata da 25.771 a 29.875 giovani. Il nostro progetto si è concentrato sul potenziamento del diritto allo studio, sulle politiche per aumentare la residenzialità e sul miglioramento dei servizi dedicati alle fasce universitarie in situazioni di maggior fragilità. Grazie a un importante intervento economico, la no tax area è passata da 24 a 27 mila euro di Isee, consentendo a circa 13 mila universitari di non pagare la retta di iscrizione. Le residenze per gli studenti fuori sede sono aumentate, passando da 430 posti letto del 2021 agli attuali 540 e saranno 670 entro il 2026. Dall’anno accademico 20/21 al 23/24, le studentesse e gli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento seguiti nel loro percorso formativo con servizi dedicati sono passati da 376 a 760 ”.Queste tematiche cruciali sono state al centro di una tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento, alla quale hanno partecipato personalità accademiche di rilievo e i rappresentanti istituzionali. La discussione ha sottolineato la necessità di una collaborazione sempre più stretta tra mondo accademico, imprese e istituzioni per rimuovere le barriere all’istruzione superiore e creare un sistema più inclusivo.Per avere maggiori informazioni e accedere alla ricerca completa, clicca qui.1 L’educational tracking (sistemi di orientamento precoce) si riferisce alla pratica di assegnare gli studenti a percorsi accademici o professionali differenti in base alle loro performance, ai risultati dei test o alle raccomandazioni scolastiche. Sebbene questo approccio vari da paese a paese, ha un impatto significativo sulle possibilità di accesso all’istruzione superiore. Le ricerche dimostrano che gli studenti provenienti da istituti professionali hanno molte meno probabilità di frequentare l’università, rendendo il tracking un fattore chiave nel rafforzare le disuguaglianze educative. A differenza delle sfide socioeconomiche più ampie, le politiche di tracking possono essere affrontate direttamente dai governi nazionali attraverso riforme educative.Verona, 8 aprile 2025Contatti:Media RelationsEmail: mediarelations@unicredit.eu
Finanziamento di 150 milioni al Gruppo Seri per l’ampliamento della prima Gigafactory italiana per la produzione di celle e batterie al litio con garanzia SACE
COMUNICATO STAMPA
08 aprile 2025
E’ stato perfezionato il finanziamento in pool di 150 milioni al Gruppo Seri per l’ampliamento della prima Gigafactory italiana per la produzione di celle e batterie al litio. I partecipanti al finanziamento in pool, assistito dalla garanzia Archimede di SACE, sono UniCredit (Global Coordinator, MLA e banca agente) e, nel ruolo di MLA, Intesa Sanpaolo, BNL BNP Paribas e CDP.
Le banche sono state assistite da Legance.
A Teverola, in provincia di Caserta, la controllata FIB S.p.A. del Gruppo Seri ha già avviato il primo stabilimento in Italia per la produzione di Moduli, Celle e Accumulatori a litio ed il primo in Europa da aziende europee. Il finanziamento ha lo scopo di supportare una parte dei costi relativi ad un più ampio programma di investimenti (progetto Teverola 2) aventi ad oggetto un significativo ampliamento dell’attuale impianto recentemente avviato.
Il progetto Teverola 2 si inserisce nell'ambito del Progetto europeo IPCEI Batterie 1 che ha come obiettivo quello di sostenere la creazione di una filiera di batterie litio-ione europea per un’economia decarbonizzata che favorisca la transizione energetica, incentivando la mobilità elettrica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni. Le batterie sono state identificate come tecnologia abilitante necessaria e l’obiettivo è quello di dotare l’Europa di una propria industria, per non dipendere esclusivamente da forniture e filiere di Paesi terzi. Il progetto prevede investimenti per circa 505 milioni di euro da realizzare attraverso le agevolazioni concesse dalla Commissione Europea, in forma di contributo alla spesa. La Gigafactory è in corso di realizzazione presso la medesima area industriale dell’impianto Teverola 1, di complessivi 265 mila mq, dove il Gruppo ha già avviato una linea altamente innovativa per lo sviluppo e la produzione di celle LFP e moduli per batterie al litio, con capacità installata iniziale di circa 300 MWh/annui per applicazioni ESS, Motive Power, Navale e mobilità elettrica. La Gigafactory avrà una capacità produttiva annua stimata in circa 8 GWh, in grado di soddisfare la crescente domanda del mercato. Al fine di promuovere la gestione efficiente delle risorse naturali e lo sviluppo di processi di economia circolare, il progetto Teverola 2 prevede, inoltre, lo sviluppo di una linea pilota per il riciclo delle batterie esauste al litio e il recupero della materia attiva. In particolare, si prevede il trattamento di 50 t/al giorno di batterie a fine vita. L’obiettivo è replicare il modello di business del segmento delle batterie al piombo, basato sulla circolarità, anche per quello delle batterie al litio, grazie alla lunga esperienza del Gruppo Seri nel settore.
Vittorio Civitillo, Ceo di Seri Industrial S.p.A.: “Ringraziamo il Global Coordinator UniCredit, Intesa Sanpaolo, BNL BNP Paribas e CDP per il finanziamento concesso, SACE per la garanzia emessa e gli advisors Legance, OC&C e WSP. E’ stata una operazione complessa, in un contesto di mercato e geopolitico difficile. Il sostegno ricevuto dalle principali banche italiane e europee e da CDP e SACE, rafforza la nostra convinzione che il sistema bancario e le istituzioni devono sostenere le imprese italiane ed europee per favorire la loro competitività e per ridurre un evidente gap tecnologico, figlio di politiche industriali troppo attendiste; stiamo assistendo ad una epocale fase di transizione energetica e industriale, che rischia di travolgere un sistema produttivo che non è stato finora capace di adattarsi, in tempo utile, ad un cambiamento che è oramai irreversibile, che è inutile tentare di fermare o rimandare. Ringrazio infine le persone che hanno reso possibile l’operazione, perché gli istituti finanziari e gli advisor sono capaci di sostenere le imprese e gli imprenditori quando alla loro guida ci sono uomini e donne che hanno grandi capacità professionali e umane”.
Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit: “Siamo lieti di aver contribuito in modo decisivo al successo di questa operazione, che consentirà al nostro Paese di disporre di un impianto di produzione ad alta tecnologia di dimensioni tali da contribuire a ridurre in modo significativo la dipendenza dai combustibili fossili. Per UniCredit la finanza sostenibile è essenziale per sostenere la transizione energetica, fornendo soluzioni concrete per accelerare il percorso dei nostri clienti e delle comunità in cui operiamo verso un futuro più equo e sostenibile”.
Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo: "Sostenere i piani di crescita di una realtà importante come il Gruppo Seri significa per noi che siamo parte della Banca dei Territori favorire interventi destinati a sostenibilità, innovazione e transizione green nell’intero Mezzogiorno. Progettualità che continuiamo a supportare per rafforzare il tessuto imprenditoriale campano attraverso risorse finanziarie e strumenti per accompagnare, come in questa operazione, le aziende del territorio nelle scelte di investimento di lungo periodo. Un impegno certificato dai dati: lo scorso anno abbiamo erogato alle imprese campane quasi un miliardo di euro di finanziamenti".
“La sinergia tra le nostre specializzazioni e la presenza diretta sul territorio - ha affermato Fulvio Egidi, Responsabile Large Corporate e Finanza Strutturata di BNL BNP Paribas - ci permette di essere particolarmente vicini ai nostri clienti e, più in generale, di sostenere l’economia reale, supportando operazioni di valore strategico e nazionale come questa del Gruppo Seri, accompagnando investimenti in innovazione in grado di rispondere alle transizioni ed evoluzioni del business. Ciò anche grazie ad un approccio trasversale in seno al Gruppo BNP Paribas”.
Matteo Rusciadelli, Responsabile Relazioni Business Imprese Centro-Sud di CDP: “Questa operazione contribuisce alla creazione della prima Gigafactory italiana sostenendo la costituzione di una filiera europea per le batterie al litio. Siamo molto soddisfatti di aver dato il nostro contributo, insieme al sistema bancario e a SACE, a un'iniziativa che rappresenta un chiaro segnale di come le realtà del Mezzogiorno siano una risorsa importante per generare un impatto positivo sia sul territorio nazionale sia in tutta Europa”.
Gianluca Amero, Regional Director Sud di SACE: “Siamo orgogliosi di supportare un progetto così innovativo e cruciale per la transizione energetica del nostro Paese. La nostra garanzia Archimede contribuisce a rendere possibile la realizzazione della prima Gigafactory italiana, un passo fondamentale verso l'autonomia nella produzione di batterie al litio. Collaborare con il Gruppo Seri e le principali banche italiane ed europee dimostra il nostro impegno per un’economia sostenibile e circolare. Questo progetto incarna la visione di un futuro più verde e indipendente”.
Milano, 8 aprile 2025
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One UniCredit è il magazine online di Gruppo dove leggere storie e approfondimenti dai diversi Paesi del Gruppo: dall’Italia alla Germania, dall’Europa centrale a quella orientale.
One UniCredit coinvolge le nostre persone, i clienti e gli stakeholder, raccontando l’impegno della Banca e i suoi valori.
Abbattere le barriere: UniCredit Foundation indaga le disuguaglianze educative in Europa con una nuova ricerca
giovedì 10 aprile 2025
In occasione dell’evento “Equità nell’istruzione: dalla scuola secondaria all’università in Europa”, UniCredit Foundation ha presentato all’Università di Verona la ricerca accademica "Oltre l’istruzione obbligatoria in Europa", commissionata dalla Fondazione per analizzare gli ostacoli sistemici che ancora oggi limitano l’accesso all’istruzione universitaria nel continente.
Circuito di Suzuka: facciamo il tifo per Scuderia Ferrari HP, di cui siamo Premium Partner
giovedì 03 aprile 2025
Questo weekend Scuderia Ferrari HP raggiungerà il Giappone per il terzo Gran Premio della stagione. Tutti gli occhi saranno puntati sul famoso Circuito di Suzuka, tanto amato dai piloti quanto dai tifosi.
Conversations Unlocked. The UniCredit Podcast. Scuderia Ferrari HP Drivers’ Presentation by UniCredit.
giovedì 03 aprile 2025
Hai perso l’evento “Scuderia Ferrari HP Drivers’ Presentation”? I colleghi che erano presenti ci raccontano com’è stato nel nuovissimo episodio di Conversations Unlocked!
Il percorso di Maya Weug nel Motorsport è una testimonianza di talento, passione e determinazione instancabile. Prima pilota donna a entrare in Scuderia Ferrari Driver Academy, può essere fonte di ispirazione per le generazioni future. In UniCredit siamo orgogliosi di essere al suo fianco, insieme a Scuderia Ferrari Driver Academy, sostenendo il suo percorso verso il successo.
Siamo entusiasti di presentare i nostri UniCredit Storyteller, colleghi che ci raccontano cosa voglia dire lavorare nella nostra Banca, cosa attrae e motiva le nostre Persone e come, insieme, possiamo costruire ogni giorno un domani migliore - Unlock a better tomorrow.
Empowering future generations: scopri il Bilancio Annuale 2024 di UniCredit Foundation
lunedì 24 marzo 2025
È disponibile il Bilancio Annuale di UniCredit Foundation, che racconta un anno di impatto, crescita e costante impegno a sostegno delle nuove generazioni.
Shanghai International Circuit: un palcoscenico emozionante per Scuderia Ferrari HP e il suo Premium Partner UniCredit
giovedì 20 marzo 2025
Questo weekend la Formula 1 fa tappa allo Shanghai International Circuit, una pista rinomata per i suoi rettilinei ad alta velocità, le sfidanti curve e il design unico. UniCredit, in qualità di Premium Partner di Scuderia Ferrari HP, e tutti i tifosi della Ferrari in Cina si riuniranno per vivere un’emozione unica. Scuderia Ferrari HP è pronta ad affrontare la sfida con i suoi piloti, Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Scopri di più sui conti correnti, incluse le loro caratteristiche principali e i vantaggi. Ottieni consigli su come scegliere il conto più adatto in base alle tue esigenze e obiettivi finanziari.
Supportare il sistema-paese italiano, tessuto produttivo e famiglie. Questo l'obiettivo di UniCredit, che negli ultimi due mesi ha erogato 2,8 miliardi di euro alle pmi e che punta, nel 2025, a finanziare privati e famiglie per 4 miliardi di euro.
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