Approvate la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2005 in base ai principi contabili italiani e le riconciliazioni con i principi contabili internazionali IAS/IFRS previste dall'articolo 81 bis del regolamento emittenti
- Ottimi risultati operativi trainati da ricavi totali in crescita del 7,7% sul primo semestre 2004, in particolare:
a) Margine d'interesse (escl. dividendi) a 2.560 milioni (+6,7% sul primo semestre 2004, +6, 2% nel secondo trimestre 2005 sull'anno precedente)
b) Commissioni nette a 1.799 milioni (+8,8% sul primo semestre 2004, +8,7% nel secondo trimestre 2005 sull'anno precedente)
c) Risultato di gestione a 2.556 milioni, (+12,1% sul primo semestre 2004, +11,4% nel secondo trimestre 2005 sull'anno precedente)
- Miglioramento del rapporto Costi/Ricavi al 54,4% (da 56,2% del primo semestre 2004)
- Continua la crescita dei crediti a clientela (1) (143,9 miliardi, +9,6% sul primo semestre 2004, +6,1% su fine 2004)
- Forte crescita del patrimonio gestito di Pioneer a 142,4 miliardi, (+9,7% su fine 2004) con rafforzamento della quota di mercato dei fondi in Italia al 14,89% (+35pb su dicembre 2004)
- Effetti positivi dalla transizione agli IAS sui risultati economici del primo semestre 2005 (utile netto: + 141 milioni) e sul patrimonio netto (+677 milioni al 30 giugno)
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredito Italiano ha approvato oggi i risultati consolidati del primo semestre del 2005 (2) determinati in base ai principi contabili italiani e con le riconciliazioni con i principi contabili internazionali IAS/IFRS previste dall'art. 81 bis del regolamento Emittenti.
Il primo semestre dell'anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 1.301 milioni, con un incremento del 24% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (1.049 milioni).
Il ROE si è così portato in termini annualizzati al 20,1%, rispetto al 17,5% del primo semestre 2004 ed al 17,9% dell'intero esercizio. L' utile netto per azione è pari, sempre in termini annualizzati, a 41 centesimi di euro, contro i 34 centesimi dell'esercizio 2004.
Il margine d'intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 5.604 milioni, con un incremento del 7,7% rispetto al primo semestre 2004 (+6,3% al netto dell'effetto cambi), quale risultante di una crescita sostenuta sia del margine d'interesse (2.708 milioni, +7,5% e +5,6% a cambi costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (2.896 milioni, +7,9% e +6,9% al netto dell'effetto cambi) (3). Entrambe le componenti evidenziano nel secondo trimestre del 2005 un significativo progresso sul trimestre precedente e sul corrispondente periodo dell'anno precedente, da cui la crescita del margine d'intermediazione del 6,6% sul primo trimestre 2005 e del 6,5% sul secondo trimestre del 2004.
Il margine d'interesse del primo semestre 2005, pari a 2.708 milioni, registra un incremento del 7,5% rispetto al corrispondente periodo del 2004, sostenuto sia dalla crescita degli interessi netti (+6,7%) sia dei dividendi e altri proventi su partecipazioni (+22,3%). Il progresso degli interessi netti, realizzato nonostante negli ultimi dodici mesi siano state perfezionate due consistenti operazioni di cartolarizzazione (circa 2,5 miliardi a fine settembre 2004 e ulteriori 3 miliardi all'inizio di maggio del corrente anno), è spiegato dalla crescita sensibile dei volumi in tutte le divisioni. Il profilo trimestrale degli interessi netti evidenzia una tenuta rispetto al primo trimestre (+0,9%), pur scontando un effetto negativo di circa 7 milioni per la cartolarizzazione di mutui, e un aumento del 6,2% sul secondo trimestre del 2004.
I crediti verso clientela (4) di fine giugno registrano un incremento del 6,4% rispetto a fine 2004, portando al 12,2% la crescita su base annua. Sterilizzando l'effetto delle cartolarizzazioni l'aumento sarebbe stato dell'8,4% su dicembre e del 16,4% su giugno 2004.
La crescita degli impieghi ha interessato tutti i principali prodotti offerti dal Gruppo. I mutui, favoriti dall'andamento ancora positivo del mercato immobiliare e dai bassi tassi d'interesse, hanno registrato un incremento del 4,2% su dicembre e del 13,5% su giugno 2004 (rispettivamente +9,3% e +19% considerando anche i contratti cartolarizzati), mentre i conti correnti e gli altri finanziamenti aumentano complessivamente dell'8,7% nel semestre e del 9,2% su base annua. I crediti per contratti di locazione finanziaria registrano infine una crescita dell'8,7% su dicembre, ma si riducono rispetto a giugno 2004 a causa dell'operazione di cartolarizzazione effettuata a fine settembre 2004.
La quota di mercato negli impieghi totali delle unità operanti in Italia si mantiene sui livelli di fine anno (10,8% a giugno 2005). La quota di giugno 2005 si attesterebbe all'11,0% considerando la cartolarizzazione di 3 miliardi. La quota sul medio-lungo termine si attesta su livelli di rilievo al 10,9% (11,2% considerando la cartolarizzazione) rispetto all'11,1% di fine 2004.
La qualità dell'attivo registra una dinamica particolarmente contenuta, infatti le sofferenze nette pari a 2.690 milioni, risultano in linea sul marzo 2005 (+0,5%) e in lieve crescita su fine 2004 (+2,6%). Il complesso dei crediti dubbi netti è pari a 5,2 miliardi registrando un incremento del 5,7% su dicembre 2004 e del 2,9% sul marzo 2005. Tale crescita (+143 milioni) è quasi totalmente riconducibile ai crediti ristrutturati (+103 milioni) - influenzati, in quest'ultimo trimestre, dalle nuove regole di classificazione introdotte da Banca d'Italia. Secondo la nuova riclassificazione introdotta da Banca d'Italia tutte le nuove linee di credito erogate a soggetti in possesso di linee precedentemente ristrutturate devono essere classificate, a loro volta, nella categoria dei crediti ristrutturati.
Il rapporto tra il totale dei crediti dubbi netti ed i crediti verso clientela, scende dal 3,49% di fine 2004 al 3,46%, con un rapporto di copertura sostanzialmente stabile attorno al 48%.
Più in dettaglio, l'incidenza delle sofferenze nette sul totale crediti scende dall'1,87% di dicembre 2004 all'1,80% di fine giugno 2005 con un rapporto di copertura al 60,6% (da 60,2% di dicembre 2004).
La raccolta diretta si attesta su un livello di 162,4 miliardi, in aumento del 3,5% nel semestre. La raccolta indiretta si colloca a 271,8 miliardi, un valore superiore di 18,6 miliardi a quello di fine dicembre (+7,3%), con un incremento del 9,6% rispetto al giugno 2004. All'interno del comparto evolvono positivamente sia la componente amministrata (133,8 miliardi, +4,3% nel semestre e +4,4% su base annua), sia quella gestita (138 miliardi, +10,5% da inizio anno e +15,1% nei dodici mesi).
I proventi da intermediazione si attestano a 2.896 milioni (+7,9% rispetto al primo semestre 2004) per il significativo progresso delle commissioni nette e degli altri proventi netti di gestione, in presenza di una contenuta flessione dei profitti su operazioni finanziarie. Analoghi andamenti si registrano anche nell'evoluzione trimestrale della voce che nel complesso evidenzia un incremento nel secondo trimestre sia sul trimestre precedente (+5%), sia rispetto al corrispondente trimestre del 2004 (+6,8%).
Le commissioni nette a fine giugno sono pari a 1.799 milioni, con un incremento dell'8,8% rispetto al primo semestre 2004. Tale incremento è stato sostenuto sia dalle commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio, che registrano una crescita dell'8,5% rispetto al primo semestre 2004, sia dalle commissioni sugli altri settori di attività (+9,3% nel complesso), tra i quali evidenziano un marcato incremento quelle sui crediti (+19,2% a/a) grazie ai risultati conseguiti da UBM nell'attività di organizzazione di finanziamenti. L'andamento delle commissioni nette nel secondo trimestre 2005 (928 milioni) conferma il trend a/a registrando un progresso del 6,7% rispetto al primo e dell'8,7% sul secondo trimestre 2004.
Tra le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si registra una significativa crescita di quelle sulla negoziazione e collocamento titoli (+8,1% a/a), sostenute dall'attività dell'investment bank del Gruppo, e di quelle sulle gestioni patrimoniali (+41% a/a), a conferma del successo delle linee personalizzabili lanciate nel 2004. Evidenziano infine un progresso sia le commissioni sui fondi d'investimento (+8,4%), correlato all'aumento della raccolta e dei patrimoni, sia quelle sul collocamento di prodotti assicurativi (+7,8% a/a) dopo la flessione registrata nel 2004.
I profitti da operazioni finanziarie, dopo il fisiologico assestamento realizzato nel 2004 in uscita da un quadriennio di crescita eccezionale, si sono mantenuti nel primo semestre di poco sotto ai livelli del corrispondente periodo dell'anno precedente (-3,9%). Tale andamento è principalmente riconducibile alla flessione nei volumi di vendita di derivati alla clientela corporate.
Gli altri proventi netti di gestione registrano un aumento di 90 milioni (+20,3%) rispetto al primo semestre 2004. Tale aumento è principalmente determinato dai maggiori proventi sulle cartolarizzazioni (+42 milioni) e dall'aumento dei recuperi di imposte indirette e tasse (+35 milioni).
I costi operativi, pari a 3.048 milioni, registrano un incremento sul primo semestre 2004 del 4,3% (+2,9% a cambi costanti), in buona parte giustificato da una crescita più sostenuta nelle banche della New Europe, che operano in economie caratterizzate da tassi di inflazione mediamente più elevati, e dall'aumento delle imposte sostenute per conto dei clienti e recuperate nella voce altri proventi netti di gestione (134 milioni nel primo semestre 2005, +36,7% sul primo semestre dell'anno precedente. Al netto di quest'ultima voce, i costi operativi (2.914 milioni) crescono del 3,2% nel primo semestre 2005 sul corrispondente periodo dell'anno precedente (+1,7% a cambi costanti). L'andamento dell'ultimo trimestre mostra un incremento dei costi ancora più contenuto (1.474 milioni, +2,4%).
All'interno della voce dei costi operativi, le spese per il personale (1.768 milioni, +4,7% a/a, +3,5% a cambi costanti) registrano un incremento principalmente per i maggiori oneri legati al sistema premiante e all'impatto sul primo semestre 2005 del recente rinnovo contrattuale. Queste ultime componenti sono solo in parte assorbite dalla diminuzione dell'organico complessivo rispetto al 30 giugno 2004 (-1.001 dipendenti).
La variazione delle altre spese amministrative (+56 milioni, +5,5% a/a) è spiegata per oltre due terzi dalle imposte e tasse (contratti di bollo in particolare) che registrano un incremento di 39 milioni (+30,7%) sul primo semestre 2004 a seguito degli aumenti previsti dalla Legge Finanziaria. Al netto di tale voce la crescita su base annua è pari all'1,9% (+0,2% a cambi costanti).
Il rapporto tra costi e ricavi scende così nel primo semestre 2005 al 54,4% dal 56,2% del corrispondente periodo dell'anno precedente (57,3% nell'intero esercizio 2004).
Il risultato di gestione del Gruppo del primo semestre raggiunge i 2.556 milioni, con un incremento del 12,1% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (+10,6% a cambi costanti). Il risultato del secondo trimestre registra una crescita di oltre l'11% sia sul primo trimestre (+11,5%) sia rispetto al secondo trimestre 2004 (+11,4%).
Il complesso di accantonamenti e rettifiche del semestre ammonta a 671 milioni rispetto ai 617 milioni del primo semestre 2004. In particolare si segnalano:
- rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento per 159 milioni, contro i 143 milioni del primo semestre 2004;
- accantonamenti per rischi ed oneri per 86 milioni, contro i 36 milioni del primo semestre 2004, a fronte di rischi per revocatorie, cause in corso e altri rischi;
- rettifiche nette di valore su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni sono pari a 430 milioni, contro i 438 milioni del primo semestre 2004 (-1,8%). Il miglioramento è spiegato dalla riduzione della Divisione Corporate), che nel primo semestre 2004 aveva registrato un volume elevato di rettifiche per la presenza di alcune esposizioni significative, in buona parte compensata dalle maggiori rettifiche della Divisione Retail, anche riconducibili alla sensibile crescita degli impieghi;
- riprese nette di valore su immobilizzazioni finanziarie per 4 milioni.
L'apporto della componente straordinaria è stato pari a 263 milioni (contro i 102 milioni del primo semestre 2004), comprensivi della plusvalenza di 200 milioni realizzata con la cessione della partecipazione nell'autostrada "Serenissima" nel primo trimestre 2005.
Le imposte sul reddito del periodo, pari a 730 milioni, registrano un aumento del 15,7% rispetto al primo semestre 2004, con un'incidenza sull'utile lordo del 33,8%, in calo rispetto al 35,8% del primo semestre 2004 principalmente per la presenza di maggiori utili straordinari fiscalmente neutrali.
L'utile del periodo risulta pertanto pari a 1.418 milioni, con un incremento del 25% sul primo semestre 2004. La quota di terzi di tale utile, pari a 117 milioni, registra un aumento di 32 milioni, correlato essenzialmente all'incremento dell'utile del Gruppo Pekao. L' utile nettodi pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a 1.301 milioni, con una crescita del 24% rispetto ai 1.049 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 31 giugno 2005 a 14.223 milioni (14.036 milioni a fine 2004).
Il Tier 1 si attesta all'8,03% a fine giugno 2005 (7,94% a dicembre 2004), il Total Capital Ratio raggiunge l'11,06% (da 11,64% nel dicembre 2004).
La struttura del Gruppo (5) a fine giugno 2005 era composta da un organico di 68.247 dipendenti (-1.001 unità rispetto a giugno 2004 e -324 unità su fine anno) e da una rete di 4.415 sportelli (-121 rispetto a giugno 2004 e -27 su fine anno).
La transizione agli IAS
Il Gruppo UniCredito, ai sensi di quanto previsto dall'art. 81 bis del Regolamento Consob di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (Regolamento Emittenti), che disciplina la fase di transizione agli IAS/IFRS, ha redatto la relazione semestrale al 30 giugno 2005 in conformità ai principi contabili italiani, fornendo:
- le riconciliazioni del patrimonio netto (al 1 gennaio 2004, al 31 dicembre 2004 e al 1 gennaio 2005) e del risultato economico dell'esercizio 2004
- la riconciliazione del patrimonio netto e del risultato economico al 30 giugno 2005.
Il risultato netto del primo semestre 2005 in base ai principi contabili IAS/IFRS si attesta a 1.442 milioni, superiore di 141 milioni rispetto al risultato determinato secondo i principi contabili italiani. Tale differenza è principalmente riconducibile all'impatto positivo sull'utile (pari a 150 milioni circa) legato all'eliminazione delle rettifiche di valore sugli avviamenti). Il saldo degli altri effetti (positivi e negativi) parzialmente compensano questa variazione.
Il patrimonio netto al 30 giugno determinato in base ai principi contabili IAS/IFRS è pari a 14.900 milioni e si confronta anch'esso positivamente con il corrispondente dato della semestrale 2005 (+ 677 milioni). La variazione del patrimonio risente dell'effetto negativo dell'iscrizione e valutazione dei crediti (e altri strumenti al costo ammortizzato) per 637 milioni - essenzialmente legata all'attualizzazione dei crediti dubbi, più che compensato dagli effetti positivi riconducibili principalmente alle partecipazioni (+1.104 milioni) ed alle immobilizzazioni materiali (+ 63 milioni).
La Divisione Retail
La Divisione Retail ha registrato a fine giugno 2005 un utile del periodo di 375 milioni (+45% rispetto a giugno del 2004).
Il margine di intermediazione del primo semestre è pari a 2.370 milioni, in aumento del 14,3% rispetto al medesimo periodo del 2004, grazie al positivo contributo sia del margine di interesse sia delle commissioni e altri proventi netti.
Il margine d'interesse - esclusi dividendi e utili delle società a Patrimonio Netto per 18 milioni - raggiunge i 1.228 milioni, in crescita del 8,4% su giugno 2004. Il positivo andamento è guidato dalla crescita annua dei volumi di impieghi (+10,4%, +16,1% al netto dell'effetto cartolarizzazione) e raccolta (+6,1%), che più che compensano la lieve flessione dei tassi di mercato (Euribor medio trimestrale in calo di 2 pb rispetto all'ultimo trimestre dell'anno).
Più in dettaglio, i crediti a clientela si attestano a 57,9 miliardi, in crescita del 10,4% a/a e del 2,1% su dicembre 2004, scontando, quest'ultima variazione, gli effetti della cartolarizzazione di mutui per 3 miliardi avvenuta nel secondo trimestre del 2005.
All'interno dei crediti, in costante e crescente sviluppo sono sia i mutui (41 miliardi, +8,8% a/a), sia le altre forme di finanziamento alla clientela (16,8 miliardi, +14,3% a/a).
Sul fronte della qualità del credito, il totale crediti dubbi netti della Divisione si attesta a 2,3 miliardi, +4% su dicembre 2004 con un rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti che passa dal 3,86% di dicembre 2004 al 3,93% di giugno 2005. Il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti si attesta al 2,01% (dall'1,95% di fine anno).
La raccolta diretta raggiunge 67,8 miliardi (+1,0% da inizio anno, +6,1% rispetto a giugno 2004), di cui circa di 44,7 costituiti da debiti verso clientela, in crescita di oltre il 4% anno su anno e di quasi l'1% nel trimestre.
I proventi da intermediazione e diversi (profitti da operazioni finanziarie e commissioni e altri proventi netti) raggiungono i 1.124 milioni (+20,5% rispetto al primo semestre 2004). Oltre alla crescita registrata dall'aggregato degli altri proventi netti (+17,3% a/a) legata a maggiori recuperi da clientela conseguenti all'introduzione di una aliquota maggiorata sui contratti di bollo, l'aumento dei ricavi da servizi (+20,8% a/a) è ascrivibile principalmente alle commissioni nette.
Nel dettaglio, la componente commissionale (+22,5% a/a) risulta fondamentalmente spinta da maggiori ricavi su atti di vendita di prodotti del risparmio gestito oltre che da maggiori commisioni di management, servizi di finanziamento ed apporto da prodotti di credito al consumo (Clarima). I positivi risultati reddituali conseguiti nel semestre sui ricavi da servizi sono conseguenza anche del buon andamento delle masse, con una raccolta indiretta che raggiunge i 111,5 miliardi a giugno 2005, in crescita del 4,4% da inizio anno e del 6,2% a/a. Crescite si registrano anche tra i comparti del gestito (in aumento del 6,2% da inizio anno e del 9,8% su giugno 2004), principalmente grazie all'apporto di gestioni patrimoniali e bancassicurazione e dell'amministrato (che cresce del 2,6% nel semestre e del 2,7% anno su anno, per la forte spinta nei collocamenti di prestiti obbligazionari).
I costi operativi si attestano a 1,532 milioni (+4,4% a/a). Al netto della voce Imposte Indirette e Tasse, non di diretto governo e aggravate nel 2005 dall'aumento dell'aliquota del bollo, la crescita omogenea dei costi operativi si riduce al 2,2% a/a.
I costi del personale (790 milioni) crescono del 2,6% rispetto al primo semestre 2004, quale risultante di maggiori accantonamenti per il sistema premiante, incrementi del CCNL, altri incrementi programmati e risparmi derivanti dall'efficientamento delle risorse. Continua l'ottimo passo della riduzione delle risorse (24.633 unità, -503 rispetto a fine 2004 e -834 su base annua), con una significativa ricomposizione delle risorse in UniCredit Banca a favore della componente commerciale (1.016 il numero degli sviluppatori, +320 rispetto a fine 2004).
Gli altri costi operativi, diversi dalle spese del personale, sono pari a 742 milioni alla fine del semestre (+6,3% rispetto al primo semestre 2004), evidenziando al loro interno dinamiche differenti tra gli aggregati. Le spese amministrative, al netto delle imposte indirette, si attestano a 578 milioni, con un aumento di 16 milioni (+2,8%) sul primo semestre 2004 prevalentemente riconducibile alla revisione dei canoni da parte delle società di servizio del Gruppo ed alle spese di pubblicità. I costi ordinari di diretto governo della Divisione si presentano sostanzialmente stabili anno su anno. Le imposte indirette e tasse (126 milioni, +37% a/a) hanno subito un incremento legato alla maggiore aliquota del bollo da inizio 2005 prevista nella Legge Finanziaria.
Per quanto riguarda infine la voce ammortamenti, si registra una flessione di 6 milioni sul primo semestre 2004, in larga parte riconducibile a cespiti che hanno terminato la propria vita utile.
Il rapporto tra il totale dei costi operativi ed il margine di intermediazione (cost/income ratio), si attesta al 30 giugno 2005 al 64,6% rispetto al 70,8% del giugno 2004.
Il risultato di gestione si attesta a 838 milioni, in aumento del 38,3% a/a .
Gli accantonamenti e le rettifiche nette ammontano a 186 milioni, in aumento di oltre il 29% sul primo semestre 2004. La crescita delle rettifiche nette, pari a 32 milioni, è tra l'altro da imputare ai maggiori volumi di impieghi intermediati e ad una maggiore copertura dei crediti dubbi.
Al 30 giugno 2005 la Divisione Retail si compone di 24.633 risorse (-503 rispetto a fino anno, -834 rispetto a giugno 2004) e conta su una rete commerciale di 2.695 sportelli (-47 rispetto a fino anno, -142 rispetto a giugno 2004).
La Divisione Corporate & Investment Banking
L'utile di periodo realizzato dalla Divisione Corporate nel primo semestre è pari a 502 milioni (-7,9% a/a). Il confronto annuo è condizionato dalla presenza nel primo semestre 2004 di proventi straordinari derivanti dal recupero di importi in precedenza accantonati a fini fiscali e non più consentiti in base alla nuova normativa societaria. La dinamica trimestrale dell'utile netto mostra un andamento del tutto omogeneo, con un risultato di 251 milioni sia nel primo che nel secondo trimestre del 2005.
Il margine di intermediazione, pari a 1.515 milioni, mostra una riduzione dell'1,5% a/a. Tale andamento è essenzialmente riferibile ai profitti generati dal collocamento di prodotti derivati, su cui hanno influito le mutate condizioni di mercato. Al netto dei profitti da operazioni finanziarie (418 milioni, -18%), il margine di intermediazione esprime una crescita del 6,7%, generata dall'incremento delle commissioni (+33,1% a/a) derivante dall'attività dell'investment banking, dallo sviluppo delle erogazioni sulle forme tecniche a medio-lungo termine e dalla favorevole dinamica delle altre diverse aree di servizio alla clientela.
Il margine d'interesse, a fronte di un'espansione delle erogazioni creditizie, si posiziona nel semestre a 739 milioni, con una riduzione del 2,6% rispetto all'anno precedente, peraltro interamente imputabile agli effetti della cartolarizzazione di circa 2,5 miliardi effettuata da Locat a settembre 2004. La dinamica trimestrale del margine d'interesse è mostra una riduzione del 2,6% sul secondo trimestre del 2004 a fronte di un incremento dei crediti a clientela della divisione (6) (66,9 miliardi, +6,2% su giugno 2004, +5% su marzo 2005) e di spread per UniCredit Banca d'Impresa in lieve contrazione (-13pb a/a).
I crediti dubbi netti della Divisione ammontano a 2,0 miliardi (+14% su dicembre 2004), le sofferenze nette a 1,1 miliardi (+2,9% su fine anno). La dinamica dell'aggregato dei crediti dubbi risente in parte anche delle modificazioni intervenute nella Normativa di Vigilanza in materia di classificazione dei crediti dubbi. In particolare, con il nuovo esercizio sono state classificate come ristrutturate talune posizioni che con le precedenti disposizioni erano invece attribuite alla categoria dei crediti in bonis.
Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti si attesta al 2,77% (dal 2,60% di dicembre 2004), il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti all'1,58% (dall'1,65% di fine anno).
I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine, sono pari a 12,1 miliardi, in crescita del 3,6% a/a, (+2,5% su dicembre 2004).
I costi operativi sono pari a 452 milioni (+2,7% a/a), quasi interamente attribuibile alla crescente richiesta di servizi in outsourcing ad altre società del Gruppo a fronte dello sviluppo del business da parte delle società della Divisione e alla revisione tariffaria nel campo delle imposte indirette adottata in sede governativa.
Il rapporto costi/ricavi si attesta al 29,8% (28,6% a giugno 2004).
Il risultato di gestione raggiunge 1.063 milioni (-3,2% a/a).
Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette si attestano a 229 milioni, registrando una riduzione del 10,2% a/a.
A giugno 2005 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 244 (+3 a/a), il numero dei dipendenti raggiunge 5.192 unità (-122 a/a, -103 su fine 2004).
La Divisione Private & Asset Management
La Divisione Private & Asset Management chiude il primo semestre del 2005 con un utile netto di pertinenza del Gruppo pari a 200 milioni, in forte crescita sul corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+26%). L'utile non è significativamente confrontabile con quello del primo semestre del 2004, caratterizzato da benefici fiscali non ripetibili.
Il risultato di gestione si attesta a 273 milioni, decisamente superiore al primo semestre 2004 (+37,9%).
Più in dettaglio, il margine d'intermediazione raggiunge 642 milioni (+13,0% a/a), grazie alla crescita del margine d'interesse (54 milioni, +10,2% a/a) e ad un incremento del 13,1% a/a dei ricavi da servizi (commissioni e altri proventi netti). L'andamento del margine d'intermediazione del secondo trimestre sul primo mostra una crescita del 5,9%.
I ricavi sono stati influenzati positivamente da un aumento delle masse medie gestite da Pioneer (+10% circa a/a), accompagnato da un miglioramento dell'asset mix (peso della componente azionaria salito al 30,3% dal 27,6% di fine giugno 2004) e da una più elevata produttività dei promotori finanziari di Xelion (AuM pro capite da 5,2 a 6,8 milioni, +30,7% negli ultimi dodici mesi).
Hanno, inoltre, impattato positivamente il miglioramento della redditività di UPB grazie anche alle nuove gestioni patrimoniali FocusInvest e Investment program, non presenti nel primo semestre 2004.
I costi operativi (inclusi ammortamenti per 12 milioni) si attestano a 369 milioni, in linea con l'anno precedente (-0,3% circa). In particolare, le spese per il personale (176 milioni, +6,7% a/a) risentono dell'impatto del rinnovo del contratto nazionale, dell'aumentato peso di risorse altamente qualificate, dello sviluppo internazionale del business e dell'incidenza della componente retributiva variabile.
Il significativo calo registrato dalle altre spese ed ammortamenti sul 2004 (193 milioni, -5,9% circa) è il risultato degli efficientamenti conseguiti nel corso del 2005 derivanti dalle razionalizzazioni societarie (veicoli strategici ex-ING e outsourcing delle attività informatiche).
Il rapporto costi/ricavi si attesta al 57,5%, in miglioramento di quasi 8 punti percentuali sul primo semestre dell'esercizio precedente.
La Divisione Private & Asset Management gestisce od amministra 189 miliardi di attività finanziarie (+16% a/a, +5,8% nell'ultimo trimestre).
L'incremento delle masse, favorito anche dall'andamento dei mercati finanziari, è frutto di una raccolta netta positiva in tutte le business unit della Divisione.
Pioneer Investments ha riportato nel primo semestre una raccolta netta totale pari a 4,6 miliardi con un incremento di 2,5 miliardi (+120% circa) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, confermando un eccellente momento di crescita nel panorama dell'asset management mondiale. Il patrimonio gestito dalla società ha raggiunto cosi' i 142,4 miliardi contro i 129,8 miliardi di inizio anno con un incremento del 10% circa (+3,6% effetto raccolta netta, +6,4% effetto mercato), nello stesso tempo ampliando i margini di redditività rispetto all'anno precedente, grazie ad un migliore asset mix e ad una forte innovazione di prodotto.
Il primo semestre del 2005 di Xelion è caratterizzato da una forte crescita delle masse (+11%) che passano dai 12,1 miliardi di fine dicembre 2004 a 13,4 miliardi.
A tale crescita hanno contribuito la raccolta netta realizzata nel periodo di 788 milioni, pari al 14% di quota di mercato sul sistema delle reti di vendita tramite promotori finanziari.
La Divisione Nuova Europa
Nel corso del primo semestre 2005, la crescita economica nella Nuova Europa si sta attestando su un trend solido e sostenibile. Inoltre, il processo di convergenza economica e legislativa, in atto ai fini dell'adesione all'UE, per alcuni paesi, e alla UME, per altri, ha permesso alla Nuova Europa di godere di rating invariati o in leggero miglioramento.
Di seguito un'analisi delle principali componenti economico-patrimoniali della Divisione, valorizzate a cambi costanti.
Nel primo semestre 2005, la Divisione Nuova Europa registra un utile di periodo di 359 milioni, in aumento del 27.8% rispetto allo stesso periodo del 2004. L'utile netto di pertinenza del Gruppo si posiziona a 241 milioni (+26.2% a/a).
Il margine di intermediazione è pari a 1.048 milioni, in crescita del 13,2% a/a. Il margine d'interesse (609 milioni) aumenta del 5,2% a/a principalmente grazie ad un buon andamento dei volumi sia di impieghi, sia di depositi nelle banche della divisione. All'interno della voce degli impieghi mostrano un trend di crescita sostenuto i mutui (2,4 miliardi, +23.7% a/a) e il credito al consumo (1,9 miliardi, +33,3% a/a).
I crediti verso la clientela (7) della divisione si attestano a 16,2 miliardi, in crescita del 18,9% a/a e dell'11,7% su dicembre 2004. I debiti verso clientela (8) raggiungono i 23,1 miliardi (+3,8% a/a, +0,6% su dicembre 2004).
I crediti dubbi netti raggiungono 814 milioni (-11,0% su fine anno, -6,3% su marzo 2005), le sofferenze nette sono pari a 354 milioni (-8,0% su dicembre 2004, -6,3% su marzo 2005). I numerosi progetti ed interventi volti a migliorare l'intero processo del credito hanno determinato un considerevole aumento del coverage ratio sia sulle sofferenze (86,0% rispetto all'84,7% di dicembre 2004 e all'85,0% di marzo 2005) sia sul totale crediti dubbi (73,5% rispetto al 70,7% di dicembre 2004 e al 71,9 del marzo 2005). In netto miglioramento anche il rapporto tra il totale crediti dubbi e il totale crediti verso clientela che si posiziona al 5% rispetto al 6,3% di dicembre 2004.
I ricavi da servizi (439 milioni) registrano una crescita del 26,5% a/a a conferma della efficace politica commerciale delle banche e dello sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito (fondi d'investimento + 45,5% a/a).
I costi operativi (527 milioni) presentano un incremento del 4,6% dovuto principalmente alle spese e agli investimenti realizzati al fine di finanziare la crescita organica delle banche nelle aree a presenza marginale.
In termini di efficienza il rapporto costi/ricavi si attesta al 50,3%, in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (54,4%).
Il risultato di gestione si attesta a 521 milioni, in aumento del 23,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il leggero incremento delle rettifiche nette e degli altri accantonamenti (75 milioni, +2,7% a/a) appare più che giustificato da una crescita degli impieghi di circa il 19%, mentre l'incremento delle imposte sul reddito del 43,8% è quasi esclusivamente imputabile a benefici fiscali usufruiti da Pekao nel 2004.
A marzo 2005 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.854 unità (9) (+286 rispetto a dicembre 2004 e +36 su giugno 2004), gli sportelli(6) ammontano a 1.311 (+24 rispetto a dicembre 2004, invariati su giugno 2004).
Per quanto concerne le citazioni promosse da alcune Società del Gruppo Parmalat si informa che le pratiche sono state sottoposte all'esame dei nostri legali e che, allo stato attuale, non si ritiene sussistano le condizioni per effettuare accantonamenti a fronte di tali citazioni.
Note:
(1) Al netto dei pronti contro termine
(2) Il perimetro del Gruppo non si è modificato significativamente negli ultimi dodici mesi. La creazione della Divisione Global Banking Services, avvenuta nel luglio 2004, ha comportato la ricostruzione dei dati della Divisione Corporate & Investment Banking, nella quale erano in precedenza comprese Uniriscossioni e UniCredito Gestione Crediti, ora rientranti nel perimetro della nuova Divisione. Le risultanze della GBS sono aggregate con quelle della Capogruppo e altre società.
(3) Sui mercati valutari il dollaro registra nel semestre un recupero rispetto all'euro (+12,6%) che lo riporta sui livelli di giugno 2004, mentre lo zloty, valuta nella quale sono denominate le grandezze patrimoniali ed economiche del Gruppo Pekao, è stabile nel semestre, ma si apprezza sensibilmente nei dodici mesi (+12%).
(4) Al netto dei pronti contro termine l'aumento è del 6,1% nel semestre e del 9,6% nei dodici mesi (rispettivamente +8,2% e 13,8% considerando anche i crediti cartolarizzati).
(5) KFS è stata considerata al 50%, con KFS al 100% il totale dipendenti ammonta a 70.258 e gli sportelli si attestano a 4.505.
(6) (7) (8) Al netto dei pronti contro termine
(9) Comprensivo di KFS al 50%, con KFS al 100% il totale dipendenti ammonta a 29.865 unità, gli sportelli sono pari a 1.401
Si allegano i prospetti dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico riclassificati del Gruppo ed i principali dati del Gruppo e delle Divisioni, con l'avvertenza che la documentazione non è ancora stata certificata dalla Società di Revisione.
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