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Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2015

1TRIM15 - PRINCIPALI DATI FINANZIARI

Da questo trimestre UniCredit pubblicherà un "Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato - Comunicato Stampa" semplificando l'informazione verso il mercato, con focus specifico solo sulle informazioni essenziali del trimestre. Questo formato rappresenterà il nuovo resoconto intermedio per il 1TRIM e 3TRIM di ogni anno.

Notevole Aumento dell'Utile Netto a €512 mln nel 1TRIM15 (+201% TRIM/TRIM), nonostante i Nuovi Costi Relativi al Single Resolution Fund, Grazie Principalmente al Contributo di Commercial Bank Italy, CIB e CEE

 

Margine Operativo Netto Più Che Raddoppiato (+184% TRIM/TRIM) Grazie a Maggiori Ricavi (+2,6% TRIM/TRIM), al Continuo Controllo dei Costi (-0,4% TRIM/TRIM) ed al Minore Costo del Rischio (-62pb TRIM/TRIM)

 

Ottima Performance delle Commissioni (+7% TRIM/TRIM) e dei Ricavi da Negoziazione (+83% TRIM/TRIM) che Sostengono la Crescita dei Ricavi

 

Masse Gestite (AuM) a c. €300 mld, Livello Più Alto Di Sempre, con Raccolta Netta Sostenuta e Diversificata pari a €10 mld 

 

CET1 Ratio Transitional Pro-forma Pari al 10,50% Includendo l'Operazione su Pioneer, Ben Oltre il Requisito Minimo del 9,5% fissato dalla BCE; CET1 Ratio Fully Loaded Pro-forma al 10,35%

 

Confermato il Miglioramento nella Qualita' dell'Attivo, con Crediti Deteriorati in Calo Grazie alla Vendita in Corso di UCCMB e a Minori Flussi Netti da Crediti In Bonis.  

                  

Elevato Coverage Ratio Superiore al 50%

L'utile netto si attesta a €512 mln nel 1trim15 (+201% trim/trim), nonostante l'impatto del nuovo Single Resolution Fund ("SRF") pari a €91 mln. I principali contributori sono il Commercial Bank Italy con €564 mln (+35,1% trim/trim) e le divisioni CIB e CEE con un ammontare totale di €611 mln (+15,6% trim/trim). Il RoTE[1] è salito al 4,8% (+3,2p.p. trim/trim).

 

Ottima performance del margine operativo netto di Gruppo pari a €1,4 mld (+184% trim/trim), grazie a:

(i)  maggiori ricavi pari a €5,7 mld (+2,6% trim/trim) ascrivibili principalmente al Commercial Bank Italy per €2,2 mld (+6,8% trim/trim), al CIB per €1,1 mld  (+2,0% trim/trim) e alla CEE per €976 mln (+5,8% trim/trim);

(ii)  minori costi pari a €3,4 mld (-0,4% trim/trim) per la maggior parte relativi ad altre spese amministrative (-2,8% trim/trim); 

(iii) minori rettifiche su crediti pari a €980 mln (-42,2% trim/trim) che si riflettono in un miglioramento del costo del rischio pari a 82pb (-62pb trim/trim).

 

Margine di interesse in contrazione ma compensato dall'eccezionale livello raggiunto dalle commissioni pari a €2,0 mld (+6,9% trim/trim) che vedono la forte  crescita di quelle per servizi di investimento pari a €958 mln (+21,4% trim/trim) nelle Commercial Banks (Italia e Germania). I ricavi da negoziazione si attestano a €619 mln (+82,8% trim/trim) grazie all'ottima performance registrata dalle attività di tesoreria e verso la clientela.

 

Le masse gestite toccano il livello più alto di sempre pari a c. €300 mld (+10,4% trim/trim) spinte dalla raccolta netta pari a €10 mld (c. +151% trim/trim). I total Core financial assets ammontano a c. €920 mld nel 1trim15, spinti da una riallocazione delle attività della clientela e dalla consueta serrata attività di marketing.

Il CET1 ratio transitional si attesta a 10,50%[2] includendo l'operazione su Pioneer, ben oltre il requisito minimo fissato dalla BCE al 9,5% in seguito all'adozione delle regole del phase-in per il 40%, mentre il CET1 ratio fully loaded è pari a 10,35% [3]. Includendo l'operazione  su Pioneer, il Tier 1 ratio transitional si attesta a 11,32% [4] ed il Total Capital ratio transitional a 14,07% (5). Il Leverage ratio Basel 3 transitional è pari a 4,71% e quello fully loaded a 4,49% [6].

La qualità dell'attivo continua a migliorare con i crediti deteriorati lordi [6] in calo a €83,2 mld (-1,4% trim/trim) grazie alla riduzione sia delle sofferenze (-1,4% trim/trim), supportate dalla vendita in corso di UCCMB [7], sia degli altri crediti deteriorati lordi (-1,2% trim/trim) grazie a minori flussi da crediti in bonis. UniCredit vanta un tasso di copertura dei crediti deteriorati molto elevato e superiore al 50%, il livello più alto tra le banche italiane ed in linea con i migliori in Europa.

 

Il 12 maggio il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato i risultati del 1trim15. Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, dichiara: "Dopo gli importanti risultati conseguiti nel  2014, considero decisamente positivo il primo trimestre del 2015. In un contesto che mostra alcuni segnali di ripresa, il gruppo UniCredit ha conseguito un utile netto in linea con le aspettative. La qualità del credito migliora e si conferma la nostra solidità patrimoniale. Proseguiamo nella realizzazione del nostro piano strategico e i profitti sono trainati da buoni risultati operativi nelle diverse aree ed attività della banca. Nonostante il quadro macroeconomico difficile, la CEE si conferma un contributore chiave ai risultati del Gruppo. In tutti i paesi in cui operiamo, continuiamo a sostenere l'economia finanziando le famiglie, la crescita delle imprese e la loro espansione sui mercati internazionali. Per una grande banca di dimensione europea come UniCredit, l'innovazione è sempre più centrale con riferimento ai prodotti, ai modelli organizzativi e alle piattaforme tecnologiche con cui operiamo."

 

GRUPPO

  • Utile netto: €512 mln (+201% trim/trim, -28,1% a/a) e RoTE a 4,8%
  • Ricavi: €5,7 mld (+2,6% trim/trim, +2,9% a/a)
  • Costi Totali: €3,4 mld (-0,4% trim/trim, +0,2% a/a) con un rapporto costi/ricavi del 59% (-1,8p.p. trim/trim, -1,6p.p. a/a)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €980 mln (-42,2% trim/trim, +16,9% a/a), rapporto crediti deteriorati netti/totale crediti netti a 8,5% e tasso di copertura a 50,6%
  • Patrimonio di vigilanza: includendo l'operazione su Pioneer, CET1 ratio transitional a 10,50%, CET1 ratio fully loaded a 10,35%, Tier 1 ratio transitional a 11,32% e Total Capital ratio transitional a 14,07%

 

CORE BANK

  • Utile netto: €876 mln (+2,5% trim/trim, -13,0% a/a) e RoAC [8] a 9,4%
  • Ricavi: €5,7 mld (+2,8% trim/trim, +3,7% a/a)
  • Costi Totali: €3,3 mld (-1,8% trim/trim, +0,5% a/a) con un rapporto costi/ricavi del 57% (-2,7p.p. trim/trim, -1,9p.p. a/a)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €571 mln (-24,8% trim/trim, +9,2% a/a), costo del rischio a 53pb (-19pb trim/trim, +4pb a/a)

 

Utile netto a €512 mln nel 1trim15 e oltre €600 mln escludendo il contributo legato al nuovo SRF e ad altri oneri sistemici. RoTE annualizzato a 4,8% (+3,2p.p. trim/trim).

 

Totale dell'attivo a €900,6 mld (+€56,4 mld trim/trim), crescita guidata da un aumento nelle voci dell'attivo commerciale, finanziario e trading. L'aumento dei crediti verso clientela (+€12,1 mld trim/trim) e dei crediti verso banche (+€20,3 mld trim/trim) è stato principalmente finanziato dai depositi verso clientela (+€12,8 mld trim/trim) e dal TLTRO (+€7,9 mld trim/trim). Le attività finanziarie aumentano di €23,1 mld trim/trim, includendo €10,7 mld di derivati da negoziazione pienamente compensati dall'aumento delle  corrispondenti passività di derivati da negoziazione. 

 

Il rapporto RWA / totale dell'attivo si attesta a 46,7% con RWA in crescita a €420,6 mld (+€11,4 mld trim/trim) per effetto dell'aumento degli RWA di credito (+€7,8 mld trim/trim), sostenuti da dinamiche di tassi di cambio positive in CEE e Polonia e degli RWA di mercato (+€4,0 mld trim/trim) principalmente legati a movimenti di mercato che hanno avuto un impatto sulla copertura dell'utile netto atteso nella CEE e sul portafoglio di investimenti.

 

Patrimonio netto tangibile in aumento a €45,6 mld (+4,1% trim/trim) grazie alla generazione di utili e all'impatto positivo delle riserve di valutazione.

 

Funding gap in ulteriore contrazione a €15,4 mld (in miglioramento di €0,2 mld trim/trim), con maggiori crediti più che compensati dall'aumento dei depositi.

 

Qualità dell'attivo in continuo miglioramento, con crediti deteriorati lordi in diminuzione a €83,2 mld (-1,4% trim/trim), supportati dalla vendita in corso di UCCMB, e rapporto crediti deteriorati netti/totale crediti netti in calo a 8,5% (-2,5% trim/trim). Tasso di copertura a 50,6%, al netto della cessione in corso del portafoglio di sofferenze legata a UCCMB con un tasso di copertura molto elevato [9]. Sofferenze lorde in calo a €51,4 mld (-1,4% trim/trim) con un ampio tasso di copertura a 61,7%9. Altri crediti deteriorati in riduzione a €31,8 mld (-1,2% trim/trim) grazie a minori flussi dal portafoglio in bonis. In Italia la qualità dell'attivo continua a registrare progressi. A fine  marzo 2015, il tasso di crescita annuale dei crediti deteriorati di UniCredit S.p.A è stato circa la metà del tasso di crescita del sistema bancario italiano (campione ABI).

 

Includendo la transazione Pioneer, il CET1 ratio fully loaded aumenta a 10,35% (+33pb trim/trim), con contributi positivi da generazione trimestrale di utili (+12pb), riserve di valutazione e altro (+13pb) e riserve cambi (+15pb), parzialmente compensati dagli effetti negativi dell'aumento degli RWA (-20pb relativi alle componenti di credito e di mercato e -8pb per effetto cambi). Includendo la transazione Pioneer, CET1 ratio transitional a 10,50% (vs 9,5% richiesto dalla BCE) in seguito all'applicazione delle regole phase-in al 40% con un impatto di -19pb. Includendo la transazione Pioneer, il Tier 1 ratio transitional e il Total Capital ratio transitional si attestano rispettivamente a 11,32% e 14,07%.

 

Basel 3 Leverage ratio si attesta a 4,71% transitional e 4,49% fully loaded, a conferma dell'elevata solidità patrimoniale di UniCredit.

 

Il funding plan 2015 è stato eseguito per il 34% pari a c. €9,1 mld (62% emesso in Italia) al 30 Aprile.

 

Il TLTRO totale ottenuto ammonta a €18,0 mld [10]. Il piano della relativa erogazione è in linea con le attese, con oltre €10,5 mld erogati alle imprese corporate e alle PMI in Italia. La richiesta di ulteriori fondi nel corso delle aste del 2015 verrà valutata di volta in volta.

UniCredit ha rimborsato interamente €26,1 mld di LTRO a tre anni (€1,2 mld a fine Febbraio 2015).



L'utile netto aumenta a €876 mln (+2,5% trim/trim) che conduce ad una redditività annualizzata (RoAC) del 9,4%. I principali contributori al risultato netto del 1trim15  sono la Commercial Bank Italy con €564 mln (+ 35,1% trim/trim ed un RoAC a 27,1%), CEE con €247 mln (+89,8% trim/trim ed un RoAC a 11,8%) e CIB con €363 mln (-8,7% trim/trim ed un RoAC a 20,9%). L'Asset Management e l'Asset Gathering mostrano un trend positivo registrando rispettivamente un utile netto di €62 mln (+72,8% trim/trim) e €31 mln (+17,5% trim/trim).

 

Il margine operativo netto, in forte rialzo a €1,9 mld (+27,6% trim/trim, +8,2% a/a), è sostenuto dalla crescita dei ricavi a €5,7 mld (+2,8% trim/trim, +3,7% a/a), dalla riduzione dei costi a €3,3 mld (-1,8% trim/ trim, +0,5% a/a) e da rettifiche su crediti in discesa a €571 mln (-24,8% trim/trim, +9,2% a/a).

Andamento sostenuto dei ricavi pari a €5,7 mld nel 1trim15. Contributi fondamentali provengono dal Commercial Bank Italy con €2,2 mld (+6,8% trim/trim, +3,3% a/a), da CIB con oltre €1 mld (+2,0% trim/trim, +6,7% a/a) e da CEE con c. €1 mld (+5,8% trim/trim e +8,0% a/a a cambi correnti).

 

Il margine di interesse si attesta a €2,9 mld nel 1trim15 (-3,4% trim/trim, -2,6% a/a). Rettificando tale voce per l'impatto dei tassi di cambio e per l'effetto giorni, il margine di interesse registra un lieve calo (-0,4% trim/trim) con una dinamica positiva dei volumi dei prestiti e del re-pricing sui depositi (escludendo €78 mln di impatto negativo sugli interessi netti dei depositi a termine in Russia a seguito di una strategia difensiva in un contesto di tassi di interesse alti) mitigando l'effetto negativo dei volumi dei depositi e dei tassi di mercato.

 

I crediti verso clientela ammontano a €440 mld (+4,0% trim/trim), con prestiti commerciali in aumento (+ 2,4% trim/trim) grazie al Commercial Bank Italy (+3,0% trim/trim), CEE e Polonia, dove i prestiti sono aumentati rispettivamente del 3,6% trim/trim e del 7,1% trim/trim a cambi correnti. La componente controparti istituzionali e di mercato in rialzo a €45,7 mld (+19,5% trim/trim).

 

I nuovi crediti a medio-lungo termine erogati dalle Commercial Banks hanno raggiunto €7,7 mld (+39,8% a/a): in Italia (+62,3% a/a) supportati dalle corporate (+149% a/a), in Germania (+18,2% a/a) sostenuti dai mutui residenziali (+79% a/a) e in Austria (+15,6% a/a) anche in questo caso grazie al supporto dei mutui residenziali (+98% a/a). I nuovi crediti a medio-lungo termine erogati dal Commercial Bank Italy confermano il trend positivo registrato negli ultimi trimestri, con margini più elevati, nonostante i tassi di interesse in calo. I nuovi prestiti concessi in 1trim15 per un importo totale di €4,4 mld superano i €2,7 mld di run-off.

 

La raccolta diretta [11] raggiunge €465 mld (+2,7% trim/trim) con i depositi in crescita (+3,1% trim/trim) e le controparti istituzionali e di mercato in rialzo a €63,7 mld (+12,6% trim/trim).


Le commissioni ammontano a €2,0 mld nel 1trim15 (+7,4% trim/trim, +7,5% a/a). La raccolta netta delle masse gestite ha rafforzato le commissioni per servizi di investimento pari a €954 mln (+21,4% trim/trim, +14,1% a/a).

 

I dividendi e gli altri proventi [12] si attestano a €118 mln (-37,9% trim/trim, +13,9% a/a), principalmente influenzati da condizioni operative volatili in Turchia.

 

I ricavi da negoziazione, in sostenuto aumento a €620 mln (+€279 mln trim/trim, +€143 mln a/a), beneficiano delle robuste  prestazioni nella tesoreria (+€217 mln trim/trim, +€103 mln a/a) e delle attività richieste direttamente dai clienti (+€104 mln trim/trim, -€37 mln a/a).

 

Buona gestione dei costi totali pari a €3,3 mld nel 1trim15 con un rapporto costi/ricavi al 57,2%. La ristrutturazione della rete attualmente in corso porta ad una riduzione sia nel numero di sportelli (-319 unità a/a) sia nel numero dei dipendenti (FTE [13]) (-1.108 a/a).

 

Le rettifiche su crediti si attestano a €571 mln nel 1trim15 conducendo ad un costo del rischio ridotto di 53pb. Quasi tutte le divisioni presentano un costo del rischio inferiore rispetto al trimestre precedente.

 

Gli altri oneri e accantonamenti ammontano a €251 mln, comprensivi delle spese legate al SRF e degli altri costi per rischio sistemico per un ammontare complessivo pari a €210 mln [14].

 

Le imposte sul reddito del periodo sono pari a €504 mln, corrispondenti ad una tassazione effettiva di c. 31,4%.

 

Il risultato delle attività in dismissione non correnti al netto delle imposte registra una perdita di €58 mln riguardante principalmente la banca ucraina Ukrsotsbank ("USB").

 

L'ammontare dei run-off è ben gestito con crediti lordi in ulteriore calo a €72,0 mld (-€3,0 mld trim/trim, -€11,2 mld a/a) beneficiando principalmente della cessione in corso di crediti deteriorati relativi alla vendita di UCCMB.

 

Il trend decrescente dei crediti deteriorati lordi raggiunge €54,9 mld (-3,4% trim/trim, -3,7% a/a) con un solido coverage ratio al 51,8% [15].

 

Le sofferenze si sono ridotte a €36,3 mld (-3,5% trim/trim) con un coverage ratio superiore al 61,5%.

 

I ricavi netti, in diminuzione a €64 mln (-12,4% trim/trim), fanno principalmente riferimento a €3,1 mld di crediti in bonis trasferiti nel perimetro della Core Bank.

 

Il risultato netto è in ampio miglioramento, grazie a minori rettifiche su crediti, con una perdita di €364 mln, rispetto a €684 mln nel 4trim14.

 

Commercial Bank Italy si conferma uno dei maggiori contributori tra le divisioni con una solida generazione di ricavi pari a €2,2 mld (+6,8% trim/trim, +3,3% a/a). La voce commissioni ha mostrato un eccellente andamento raggiungendo €927 mln (+18,2% trim/trim, +8,3% a/a) guidato dalle vendite nette del risparmio gestito. Complessivamente i crediti commerciali sono in crescita a €133,9 mld principalmente grazie al contributo positivo dei flussi provenienti dai segmenti Corporate e PMI e ad un continuo focus sulla clientela con un miglior livello di rating. La generazione molto positiva dell'utile netto, pari a €564 mln (+35,1% trim/trim, +14,0% a/a), conferma il trend di ripresa del nostro mercato domestico, conducendo ad un RoAC solido ed in rialzo a 27,1%.

 

CIB [16] contribuisce ampiamente ai risultati del Gruppo con ricavi pari a €1,1 mld (+2,0% trim/trim, +6,7% a/a) confermando il positivo andamento già registrato nel 4trim14 e l'ottimo posizionamento nei mercati finanziari per tutte le linee di prodotto. Ad oggi, gli eccellenti risultati nelle classifiche si riflettono nel collocamento al secondo posto nelle league table cumulate bonds & loans in Euro (#2 in "EMEA Syndicated Loans" e #3 in "All EMEA Bonds") (17). L'efficienza della divisione è confermata dal rapporto costi/ricavi pari a 41,8% e da un RoAC che si attesta al 20,9% nel 1trim15.

 

CEE registra un utile netto di €247 mln (+89,8% trim/trim e 101,2% trim/trim rispettivamente a tassi di cambio correnti e a tassi di cambio costanti), con un contributo ben distribuito dei vari paesi. Questa generazione di guadagno positiva è sostenuta da una redditività operativa in miglioramento (+21,6% trim/trim) e da un minor costo del rischio pari a 120pb (-15bp trim/trim). I paesi del Sud Est Europa (18) e dell'Europa Centrale (19) hanno mostrato delle solide dinamiche acquisendo rilievo all'interno della divisione.

 

Asset Management e Asset Gathering hanno mostrato solidi risultati, grazie al contributo di una raccolta netta a livelli record, generando un utile netto rispettivamente pari a €62 mln (+72,8% trim/trim, +33,4% a/a) e €31 mln (+17,5% trim/trim, +15,3% a/a).

 

 

Con riferimento agli eventi significativi intervenuti nel 1trim15 e successivi al 31 Marzo, si rimanda a quanto illustrato nella sezione "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo" nella relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio Consolidato al 31 Dicembre 2014, nonché ai comunicati stampa pubblicati sul sito del Gruppo UniCredit. Si segnala in particolare:

  •  "UniCredit e affiliate di Fortress insieme a Prelios sottoscrivono l'accordo per la cessione di UCCMB" (comunicato stampa pubblicato in data 12 febbraio 2015 sul sito del Gruppo UniCredit).
  • UniCredit Bank Ukraine - Ukrsotsbank (come già pubblicato in data 10 aprile 2015 sul sito internet di USB e come approvato dalla assemblea degli azionisti della banca stessa in data 24 aprile 2015). La controllata ucraina USB ha iniziato la procedura per la conversione in capitale di un finanziamento già in essere da parte di UniCredit Bank Austria AG per un importo pari a USD 250 mln. L'operazione persegue il rafforzamento patrimoniale di USB, anche in relazione alle vigenti normative locali e al contempo lascia immutata l'esposizione del Gruppo UniCredit verso il paese.
  • "Pioneer Investments e Santander Asset Management: unite per creare un leader globale nell'asset management" (comunicato stampa pubblicato in data 23 aprile 2015 sul sito del Gruppo UniCredit).

Per l'anno in corso, il PIL dell'Area Euro è previsto in crescita dell'1,4% rispetto allo 0,9% del 2014. A livello di singoli paesi, la Germania è attesa crescere più della media (2,0%) mentre l'Italia potrebbe registrare il primo risultato positivo dopo tre anni di contrazione. A gennaio 2015, la BCE ha lanciato un programma di Quantitative Easing su larga scala che ha già innescato una rapida discesa dei rendimenti delle attività finanziarie a medio-lungo termine ed è atteso supportare il recupero dell'attività economica principalmente tramite l'indebolimento del cambio e la discesa del costo del finanziamento alle imprese. In questo contesto macroeconomico, la diversificazione geografica e settoriale continuerà ad essere un fattore distintivo. Alla luce dei risultati del primo trimestre, il Gruppo guarda con ottimismo all'evoluzione attesa per l'anno 2015 proseguendo nell'implementazione delle iniziative previste dal Piano Industriale.

Roma, 12 maggio 2015

 

 

 

Note:

 

1) RoTE = Utile netto annualizzato / Patrimonio netto tangibile medio (esclusi gli strumenti Additional Tier 1).

2) Il CET1 ratio transitional pro-forma incorpora gli utili non certificati del 1trim15 al netto del dividendo di competenza, lo scrip dividend del 2014 in azioni per il 75% e l'excess capital del patrimonio netto di terzi di Pekao calcolato assumendo una soglia del 12%. CET1 ratio transitional ai fini di vigilanza pari a 9,86%.

3) Il CET1 ratio fully loaded pro-forma incorpora gli utili non certificati del 1trim15 al netto del dividendo di competenza, lo scrip dividend del 2014 in azioni per il 75%, l'excess capital del patrimonio netto di terzi di Pekao calcolato assumendo una soglia del 12% e il pieno assorbimento delle imposte differite attive (DTA) relative all'affrancamento fiscale dell'avviamento e alle perdite fiscali pregresse.

4) Il Tier 1 ratio transitional pro-forma e il Total capital ratio transitional pro-forma incorporano gli utili non certificati del 1trim15 al netto del dividendo di competenza, lo scrip dividend del 2014 in azioni per il 75% e l'excess capital del patrimonio netto di terzi di Pekao calcolato assumendo una soglia del 12%. Tier 1 ratio transitional e Total capital ratio transitional ai fini di vigilanza pari rispettivamente a 10,67% e a 13,43%.

5) I leverage ratio sono calcolati in base alla definizione della Capital Requirement Regulation e non considerano le modifiche introdotte dall'Atto Delegato della Commissione Europea pubblicato ufficialmente a gennaio 2015. In accordo con quanto proposto dall'EBA, la nuova implementazione è attesa non prima di dicembre 2015. I leverage ratio sono calcolati pro-forma come i coefficienti patrimoniali regolamentari.

6) A partire dal 1trim15 la classificazione dei crediti nelle diverse classi di rischio è stata aggiornata per recepire i cambiamenti introdotti dalla Circolare 272 di Banca d'Italia.

7) In base ai criteri dell'IFRS 5, UCCMB ed il relativo portafoglio di sofferenze per €2,3 mld sono stati riclassificati come in via di dismissione nel 1trim15. Di conseguenza le attività e passività destinate ad essere cedute fuori dal Gruppo non sono più presentate nelle rispettive voci dello stato patrimoniale, ma sono riportate alle voci "attività (passività) non correnti e gruppi di attività (passività associate a gruppi di attività) in via di dismissione".

8) RoAC = Utile netto/ Capitale allocato. Il capitale allocato è calcolato pari al 9% degli RWA, incluse le deduzioni per shortfall e le cartolarizzazioni.

9) A seguito della riclassificazione delle evidenze patrimoniali di UCCMB secondo l'IFRS 5 (vedi nota 7), al 4trim14 il coverage ratio sui crediti deteriorati su basi comparabili è pari al 50,5% e quello sulle sofferenze è pari al 61,4%. 

10) TLTRO per valuta 24 settembre 2014, 18 dicembre 2014 e 18 marzo 2015. Di €18 mld, €15,15 mld sono stati ottenuti in Italia, €2,6 mld in Austria, €148 mln in Repubblica Ceca & Slovacchia e €78 mln in Slovenia.

11) Per raccolta diretta si intende la somma dei depositi e dei titoli in emissione.

12) Comprendente  dividendi e profitti da partecipazioni.

13) Full time equivalent.

14) I costi relativi ai c.d. Bank Levy e ai contributi relativi ai pre-esistenti schemi di garanzia dei depositi e resolution fund locali sono stati principalmente ricondotti dalla voce "Altre spese amministrative" alla voce "Altri oneri e accantonamenti" (precedentemente denominata "Accantonamenti per rischi ed oneri"). A tale voce sono stati altresì attribuiti, a partire dal 1trim15, gli oneri relativi al SRF.

15) A seguito della riclassificazione delle evidenze patrimoniali di UCCMB secondo l'IFRS 5 (vedi nota 7), al 4trim14 il coverage ratio sui crediti deteriorati su basi comparabili è pari al 51,8% e quello sulle sofferenze è pari al 61,6%.

16) Come già pubblicamente noto, si segnalano i seguenti sviluppi intervenuti nel trimestre con riferimento a due operazioni di ristrutturazione di crediti di UniCredit S.p.A. in strumenti partecipativi. In particolare: a) la società Carlo Tassara S.p.A. ha venduto ulteriori titoli quotati per un controvalore complessivo pari a c. €75 mln. L'esposizione creditizia iscritta in UniCredit S.p.A. al 31 marzo 2015 ammonta a €119 mln, a fronte della quale sono contabilizzate rettifiche di valore per €27 mln (sostanzialmente invariate rispetto al 31 dicembre 2014). Si fa riferimento al bilancio consolidato al 31 dicembre 2014 per gli ulteriori dettagli relativi al piano di risanamento ed alla sua evoluzione alla data. b) nel mese di marzo 2015, è divenuto efficace l'accordo di ristrutturazione del debito di Sorgenia S.p.A. con le banche finanziatrici, che ha comportato: (i) l'acquisizione da parte delle banche di una partecipazione al capitale di Sorgenia S.p.A., attraverso la holding Nuova Sorgenia Holding S.p.A. (in cui UniCredit S.p.A. detiene una quota di minoranza); (ii) la cessione a Nuova Sorgenia Holding S.p.A. di crediti delle banche finanziatrici verso Sorgenia, con impegno delle banche a convertire il credito derivante dalla cessione di tali crediti in strumenti finanziari partecipativi della holding, ove necessario;  (iii) il riscadenziamento dell'esposizione residua, in parte attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertendo in azioni di Sorgenia S.p.A.. Al 31 marzo 2015, in UniCredit S.p.A. le esposizioni verso Sorgenia S.p.A. e Nuova Sorgenia Holding S.p.A. hanno un valore di bilancio di circa €15 mln, a cui si aggiungono ulteriori €83 mln riferiti a Sorgenia Power S.p.A..

17) Fonte: Dealogic.

18) Sud Est Europa: Croazia, Romania, Bulgaria, Bosnia, Serbia.

19) Europa Centrale: Repubblica Ceca & Slovacchia, Ungheria, Slovenia.