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Equita', trasparenza, rispetto, fiducia, liberta', reciprocita': i dipendenti di UniCredit riflettono sui valori del loro lavoro quotidiano

Arriva la Carta di Integrità, un documento per affermare i principi sui quali deve fondarsi il comportamento di chi lavora nel gruppo bancario. Per due ore, il 22 settembre, tutti i dipendenti si fermeranno per approfondire i contenuti della carta. Agenzie chiuse dalle 8.15 alle 10.15 circa.

Mettere per una volta da parte gli affari per parlare di valori morali. Perché regolamenti, procedure e leggi non sono tutto e in una grande azienda possono non bastare. E' con questo scopo che il Gruppo UniCredit, il primo gruppo bancario italiano per capitalizzazione di borsa e uno dei principali gruppi bancari europei, lancia la Carta di Integrità, un documento che enuncia i principi che devono servire da ispirazione e guida per chi lavora nell'azienda sia nei confronti dei clienti che di tutti gli interlocutori interni ed esterni.

E il 22 settembre, per le prime due ore della loro giornata lavorativa, i circa 40.400 dipendenti del Gruppo UniCredit in Italia si fermeranno per parlare di equità, trasparenza, rispetto, reciprocità, libertà e fiducia. In quelle due ore le agenzie resteranno chiuse.

La Carta di Integrità - frutto di un lavoro durato oltre due anni che ha coinvolto migliaia di dipendenti a vari livelli - è un documento innovativo perché non fornisce indicazioni comportamentali ma afferma dei principi generali. Ribadisce, ad esempio, nel rapporto con i clienti l'importanza della reciprocità - ossia del saper ascoltare le necessità individuali di ognuno e tradurle in modo da proporre adeguate risposte in prodotti e servizi - e della libertà, cioè del saper "gestire le relazioni interpersonali su basi libere e paritarie senza soggezioni verso i più forti e senza arroganza verso i più deboli".

La Carta parla anche della fiducia che "si deve ottenere solo con la costante conferma della nostra reputazione, delegata alla condotta coerente delle nostre persone, all'affidabilità dei nostri prodotti e dei nostri servizi anche nel lungo termine, e alla capacità di rimettersi in discussione e modificare i propri comportamenti e decisioni".

Non meno importante il rispetto delle libertà civili, ossia di quella religiosa, politica, culturale, sindacale e all'orientamento sessuale, nell'azienda. "Deve essere bandita - si dice nel documento - ogni discriminazione" e ancora "rispetto e attenzione verso le persone e i loro bisogni, indipendentemente dal livello gerarchico, devono divenire tratti qualificanti dell'agire nelle relazioni all'interno dell'impresa".

Ma anche l'equità e l'indipendenza di giudizio sono segnalati come valori fondanti del mondo UniCredit: "Tutti coloro che - dice la Carta - operano nell'impresa, devono bandire ogni forma di clientelismo e favoritismo, sia nei processi di assunzione e di valutazione dei percorsi di carriera aziendali sia nei meccanismi di incentivazione".

Poi c'è la trasparenza: "La comunicazione al mercato - dice la Carta di Integrità - è un valore sia economico sia culturale e va praticata in modo chiaro, completo e tempestivo utilizzando, per ciascun tipo di investitore, il canale di informazione più efficace". E non meno importante è il rispetto per le "comunità territoriali: il cui sviluppo economico deve essere perseguito con sensibilità ed attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale".

Innovativo è infine il concetto di giustizia, intesa non più come un procedimento che implica delle sanzioni, ma come un principio fondato sulla "conciliazione" delle parti in conflitto, attraverso il meccanismo della mediazione che porta a riconoscere l'errore e l'offesa.

E' sulla base di questo documento e con questa giornata di riflessione che UniCredit compie un nuovo passo nel suo percorso verso la creazione di una struttura che non sia solo un'impresa di successo, ma un gruppo che si riconosce in un nucleo di valori morali forti e aperto al pluralismo culturale e sociale.

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