UniCredit, Camera Nazionale della Moda Italiana e Sistema Moda Italia inaugurano una nuova alleanza a sostegno del Made in Italy, sulla base del risultato positivo ottenuto con il progetto UniCredit International per la Moda.
L'accordo nasce per favorire la crescita commerciale delle 50 mila aziende che costituiscono il sistema tessile-moda italiano: si parte dal finanziamento capillare delle filiere sul territorio - finalizzato a rilanciare la capacità manifatturiera del sistema moda Italia - per arrivare all'affiancamento strategico delle aziende più dinamiche, passando per il potenziamento delle competenze chiave quali creatività, marketing e comunicazione attraverso formazione, fiere ed eventi.
L'obiettivo è di creare e consolidare un asse privilegiato di collaborazione tra Milano e Firenze, anche grazie all'accordo siglato a gennaio 2013 con il Centro di Firenze per la Moda Italiana, che generi coesione e sinergie operative crescenti tra le due capitali italiane del fashion per rafforzare l'attrattività e la competitività del sistema moda italiano nei confronti dei concorrenti esteri, in particolare Parigi e Londra.
Un progetto nuovo e a 360°, che presenta contenuti simbolici e pratici di questo nuovo corso per il Made in Italy.
"UniCredit crede nella moda e nell'industria tessile italiana, che costituisce un esempio straordinario della forza del Made in Italy nel mondo - afferma Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit. Si prevede una crescita del 3,6% per il settore nel 2014 e un fatturato totale che si attesterà oltre i 52,6 miliardi di euro, con un tasso di crescita delle esportazioni stimato in +5,6%. Come UniCredit abbiamo una quota di mercato in termini di impieghi al settore che sfiora il 20%, servendo circa 12mila clienti di cui il 71% è rappresentato da piccole imprese, cui accordiamo credito per oltre 4 miliardi di euro. Questa è la testimonianza concreta del nostro impegno per la Moda".
"Il nostro rapporto di collaborazione con i principali attori del sistema moda italiano, cominciato nel 2013 con UniCredit International per la Moda lanciato in collaborazione con Centro di Firenze della Moda Italiana, si completa oggi con la firma degli accordi con Sistema Moda Italia e Camera Nazionale della Moda Italiana - aggiunge Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit. Il lancio della piattaforma UniCredit International per la Moda è un chiaro segno di quanto la banca creda e investa nel settore. A un anno e mezzo dall'inizio del programma i numeri sono molto positivi: oltre 150 milioni di nuovi finanziamenti erogati, oltre 200 imprese che hanno ricevuto il supporto di UniCredit nella loro attività internazionale, 80 progetti strategici originati e 50 operazioni di scouting in atto, più di 11 mila visitatori al portale".
"L'Italia è un paese di piccole e medie imprese e per quanto riguarda il Settore Moda, accanto ai grandi gruppi, vi è una presenza estremamente diffusa di aziende che perché "giovani", startup o per la loro struttura, sono di dimensioni limitate. Per tutti il principale problema è crescere e quindi esportare, perché i mercati che crescono sono lontani."- commenta Mario Boselli, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana. Esportare di più significa più lavoro, più produttività, quindi salari più elevati e consumi maggiori. Per le imprese significa investimenti in espansione produttiva. Questo importante accordo, oggi siglato, va in questa direzione."
"Nei miei primi sei mesi alla Camera Nazionale della Moda Italiana ho sempre sostenuto che se la moda italiana farà 'sistema' rafforzerà la sua posizione di leader mondiale - sostiene Jane Reeve, Amministratore Delegato di Camera Nazionale della Moda Italiana. Questa alleanza strategica offre un'occasione importante soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni oltre che per i nuovi imprenditori e rientra nei miei obiettivi di fornire aiuti concreti e sostanziali al settore. Il recente lancio del Talent Advisory Board, che accoglie anche UniCredit, fa parte di questo progetto prioritario di 'business acceleration'".
""Questo accordo, che vede coinvolti in maniera concreta sia il Governo, che il sistema bancario, al fianco di alcuni tra i protagonisti principali del sistema moda italiano, per SMI rappresenta un'importante base di ripartenza per l'industria italiana del tessile-moda - dichiara Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia -. Siamo infatti convinti che solo un'alleanza come questa, aggregante in termini geografici e trasversale in termini di filiera, che parta dalle radici della manifattura e arrivi fino al consumatore, attraverso il sistema delle sfilate, sia la risposta per dare un nuovo input all'industria del tessile e della moda italiana, affinché torni ad essere un asset strategico per la competitività del made in Italy nel mondo. Sarà nostro impegno quindi - conclude Marenzi - garantire che vengano messe a fattor comune le migliori competenze di ciascun attore di questo accordo, in maniera concreta ed effettiva, e con questa alleanza auspichiamo di aver tracciato una strada che trovi seguito anche in altri comparti.""
"Difendere la produzione italiana, quella autentica, sostenere le aziende che realizzano i loro prodotti esclusivamente in Italia proprio in un contesto economico-finanziario complesso come quello attuale - conclude Stefano Ricci, Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana (holding che controlla all'85% Pitti Immagine Uomo). Aziende sane, con un obiettivo preciso di internazionalizzazione, che magari avevano solo bisogno di un po' di fiducia. Sono state queste le premesse che hanno consentito al Centro di Firenze per la Moda Italiana di condividere, con un gruppo primario quale UniCredit, il progetto Fatto in Italia che ha assicurato finanziamenti diretti alle imprese per circa 150 milioni di euro".
Milano, 22 luglio 2014