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East Forum 2015

(DIS)ORDINE GLOBALE: POSSONO GLI ACCORDI COMMERCIALI INTERNAZIONALI RILANCIARE LA CRESCITA?

E' di una settimana fa l'approvazione del documento che contiene le raccomandazioni di Strasburgo sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra Ue e Usa (Ttip). Dopo lunghe polemiche e il blocco del testo nel corso della plenaria di giugno, il testo ha ottenuto l'ok degli eurodeputati.

Allo stato attuale la partnership economica tra Unione europea e Stati Uniti d'America continua a essere la più forte partnership bilaterale al mondo, in particolare in termini di investimenti e flussi commerciali. Gli Stati Uniti hanno all'attivo 20 accordi bilaterali di libero scambio. Oggi i due più importanti e controversi in corso di negoziazione sono il  Trans-Pacific Partnership (TPP) - Trattato che interessa l'area dell'Asia Pacifica, grazie all'accordo con altri 11 Paesi (tra i quali Australia, Canada, Cile, Giappone e Messico) e il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) - Il cui scopo finale mira al consolidamento dei rapporti commerciali tra UE e USA.

Quale sarà l'ordine globale che risulterà dall'entrata in vigore di questi accordi commerciali internazionali? Saranno questi capaci di contribuire al rilanciare la crescita economica o faranno solo gli interessi economici di pochi? Quali saranno le reali opportunità per le imprese europee?

Sono le domande che sono state sollevate durante la decima edizione dell'East Forum 2015 a cui hanno partecipato tra gli altri, dopo il saluto di benvenuto di Giuseppe Vita, Presidente di UniCredit;  Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri; Carlo Calenda - Vice Ministro dello Sviluppo Economico italiano; Enrico Letta - già Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano; Pascal Lamy - Presidente Emerito del "Jacques Delors Institute"; Ulrich Grillo - Presidente Confindustria Federale Tedesca; Federico Ghizzoni - Amministratore Delegato di UniCredit; Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea; Miriam Sapiro Responsabile Summit Strategies.

Il Transatlantic Trade and Investment Partnership è un trattato bilaterale che mira non solo ad aumentare crescita, competitività e investimenti, ma anche a costruire un sistema regolatorio più coerente ed armonizzato tra UE e USA, così come un approccio comune alle regole del commercio globale, con l'obiettivo di influenzare anche Paesi terzi. I negoziati sul TTIP sono iniziati nel luglio 2013 e non si sono ancora conclusi. Al centro dell'accordo in discussione ci sono tre aree/pilastri principali: accesso al mercato, convergenza regolamentare, regole del commercio. 

Gli studi sul TTIP prevedono un generale impatto positivo dall'entrata in vigore di questo trattato. I principali effetti positivi deriverebbero dalla cooperazione regolatoria. Nello specifico, nell'abbattimento dei costi del commercio internazionale legati all'eliminazione e/o drastica riduzione delle barriere tariffarie e non.

L'opinione pubblica che si oppone all'introduzione della TTIP basa le critiche principalmente sulla mancanza di trasparenza delle negoziazioni di questo accordo commerciale internazionale. Molti contestatori vedono, poi, nel TTIP l'espressione dell'"iperglobalizzazione", capace di danneggiare i diritti dei consumatori, dei lavoratori, degli standard qualitativi e di sicurezza. Molte critiche prevedono l'incremento del potere delle multinazionali e della capacità di queste di influenzare governi e regolatori a proprio esclusivo vantaggio.

Tutte critiche alle quali i governi europei non rimangono indifferenti, tanto che in molti si aspettano un acceso dibattito prima che si giunga alla firma del trattato della TTIP.

 

Roma, 16 luglio 2015