“Review, recharge and restart”
Outlook mensile di luglio/agosto di Unicredit Wealth Management
lunedì 09 agosto 2021
I comportamenti dei consumatori e dei produttori giocano un ruolo chiave nella transizione verso un’economia più sostenibile, rispettosa dell’ambiente, delle comunità e delle necessità delle generazioni future.
Anche la politica dispone di strumenti potenti per incentivare tali comportamenti, in termini di sgravi o penalizzazioni fiscali.
E ovviamente, anche le banche centrali daranno il loro contributo. Il ruolo delle autorità monetarie all’interno delle nostre economie è cresciuto in maniera costante negli anni recenti, a causa delle politiche di “quantitative easing” che hanno seguito le varie crisi che si sono manifestate. Nel 2011, il rapporto tra l’attivo della banca centrale e il PIL era al 15% per la Fed e al 20% per la BCE: oggi sono rispettivamente al 40% e al 70%.
Su questo specifico argomento vorrei soffermarmi su un recente comunicato stampa della Banca Centrale Europea, datato 8 luglio. Ci sono vari punti importanti che combinati definiscono una roadmap per il periodo 2021-2024.
La BCE integrerà gli aspetti di rischio derivanti dal cambiamento climatico nei processi decisionali di politica monetaria. Il cambiamento climatico ha impatti sui principali indicatori economici: produzione, occupazione, produttività. Tutti questi indicatori sono strettamente collegati all’inflazione, e dato che gli interventi di Francoforte sono guidati dall’obiettivo della stabilità dei prezzi, anche i rischi ambientali devono essere presi in considerazione. I dipartimenti di ricerca della BCE svilupperanno i propri modelli macroeconomici con la finalità di comprendere come il cambiamento climatico interferisca con la trasmissione della politica monetaria.
Inoltre, i grandi cambiamenti nei futuri processi di produzione dell’energia impattano già oggi sulla performance e sul rischio potenziale degli attivi detenuti dalla Banca Centrale Europea (ad esempio le obbligazioni emesse da società dei settori delle utilities, dell’estrazione mineraria e del settore energetico). E quindi come ogni gestore di portafoglio obbligazionario professionista, la banca centrale dovrà integrare i fattori ESG nei propri criteri di ammissibilità agli investimenti. E le stesse considerazioni si applicano alla gestione delle garanzie quando la banca centrale fornisce liquidità al mercato o alle istituzioni: più “virtuoso” l’attivo posto a garanzia del credito, minore lo sconto che verrà applicato dalla BCE.
La banca centrale, nell’ambito della sua attività di supervisione del sistema finanziario, inoltre fornirà linee guida alle istituzioni finanziarie al fine di avere un insieme di parametri omogeneo e comparabile per la valutazione dei rischi, l’informativa e i materiali di comunicazione in ambito di sostenibilità ambientale. Ci aspettiamo anche che molte altre banche centrali si muovano presto nella stessa direzione.
Con questo ampio spettro di iniziative in campo nei prossimi anni, pensiamo possano esserci effetti collaterali positivi anche nell’industria dell’asset management. Dato che le banche centrali sono probabilmente l’attore principale del mercato, le attività di emissioni obbligazionarie saranno fortemente condizionate da questi criteri di ammissibilità. Oggi l’approccio agli investimenti ESG trova nel mondo delle azioni il luogo ideale in termini di gamma di opportunità: gli investitori possono accedere a un ampio universo investibile con contenuto azionario che vede sia soluzioni che hanno profili generici ESG e SRI, ma anche prodotti che si focalizzano su specifici settori industriali o temi con un profilo e un impatto di sostenibilità molto elevato.
L’azione delle banche centrali porterà sicuramente a un arricchimento dell’universo investibile obbligazionario sostenibile, soprattutto in quei segmenti che hanno un profilo ESG intrinsecamente basso. È il caso, ad esempio, del debito dei Paesi Emergenti e degli High Yield Globali, a causa della loro attuale composizione geografica e settoriale che implica esposizioni rilevanti a società o emittenti governativi con un rischio di sostenibilità medio-alto. E come insegna la teoria di portafoglio, maggiore la gamma di opportunità, migliori i risultati per i clienti, gli investitori… e per il futuro del pianeta!
Outlook mensile di luglio/agosto di Unicredit Wealth Management