20 startup a guida femminile del network UniCredit Start Lab iniziano oggi un percorso di due incontri e un investor day su temi come leadership e stakeholder management, iniziative europee a supporto della neo-imprenditoria femminile, uso dei social media.

2:00 min

Si calcola che in Italia le startup a guida femminile siano solo il 13% del totale. Tuttavia, il gender gap nel mondo tech si sta assottigliando, anche grazie a una crescita (+80% anno su anno nel 2021) dei fondi a sostegno delle imprese tecnologiche guidate da donne.

 

D’altro canto, le startup italiane a guida femminile hanno già un periodo medio per l’exit di 6,8 anni, quasi uno in meno rispetto a quelle a guida maschile, e “come UniCredit abbiamo l’obiettivo di ampliare e valorizzare il contributo femminile all’interno dell’ecosistema dell’innovazione Italiano”, ha ricordato Massimiliano Mastalia, Responsabile Corporate di UniCredit Italia.

 

Su queste premesse, ha preso il via oggi Value Track for Women in Tech, iniziativa firmata UniCredit Start Lab che vede protagoniste 20 startup a guida femminile, con UniCredit impegnata insieme a ben 18 partner di primo livello per supportare il panel di imprenditrici italiane a consolidare i loro successi (AcomeA SGR, Astia Angels, Banor SIM, Borsa Italiana, Carriere.it, Egon Zehnder, Eight Roads, European Innovation Council, Fidelity International, Frost & Sullivan, Impact Sgr, MOMentum Alternative Investments, Plug and Play, Shetech, Sifted, Sycomore Asset Management, The 20 Fund, The Better Fund).

 

"Sostenere l'innovazione guidata dalle donne – ha ribadito Elena Martines, Policy Administrator – European Innovation Council - non è un semplice atto di gentilezza verso le donne. Si tratta di sfruttare le migliori capacità, competenze e passione dell'Europa per vincere la corsa globale verso tecnologie strategiche".

 

In tal senso, la situazione attuale in Italia presenta margini di miglioramento. Cemre Ozmenci, Growth, Strategy and Implementation Consultant in Frost & Sullivan, non manca però di sottolineare come sia in atto un trend di crescita per la She-Economy“I nostri studi – ricorda Ozmenci - rivelano che, al 2021, le donne occupano solo un terzo delle posizioni di senior management nelle aziende a livello globale, anche se un maggior numero di donne laureate sta perseguendo un titolo di istruzione di terzo livello, con una quota che nei paesi emergenti in Africa, ASEAN e America Latina raggiunge il 40%”.

 

Un concetto ribadito da Federico Scolari, di Sifted, secondo cui "Il 2021 ha visto un numero record di exit condotte da founder donne. In particolare, il trend positivo ha indicato per la prima volta un aumento importante sia del numero che del valore di tali exit, rinnovando un certo ottimismo per il futuro".

 

D’altro canto, come ricorda Tommaso Arenare di Egon Zehnder, “Vivere, lavorare e prosperare in un contesto sempre più incerto e ambiguo senza cedere ad ansia e paura è l’obiettivo di leader e persone d’impresa. Per questo impariamo ad adattarci al mondo e alle persone attorno a noi”, e per questo è sempre più necessario, per chi fa impresa, sposare una logica che premi la diversità, l’inclusione e l’equità rispetto alle opportunità.