LA MIA STORIA: “VOGLIO ESSERE PROTAGONISTA DELLA MIA VITA”
giovedì 22 ottobre 2020
Giacomo Gigliotti ci racconta della sua malattia e di come i suoi colleghi lo abbiano aiutato a reagire, facendolo sentire parte di un team
Sono Giacomo Gigliotti, ho 50 anni, e lavoro presso il Credit Hub Underwriting Lombardia – CLO Italia. Oggi vorrei condividere la mia storia con tutti voi.
“Da otto anni sono ammalato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), una grave patologia neuromuscolare per cui al momento non esiste cura e che porta a un esito infausto. Si tratta di una malattia fortemente invalidante che toglie tutto, come quando si schiaccia il tasto “Canc”: le passioni, gli interessi, gli svaghi e talvolta anche gli affetti, facendo correre il rischio di perdere il controllo della propria vita.
“Improvvisamente sono diventato un “diverso”, ma in realtà tutti noi lo siamo: ognuno con il suo carattere, le sue qualità, le sue peculiarità.
“In questi anni ho dovuto ricostruire me stesso per poter affrontare le crescenti difficoltà che avrei avuto, ma con la consapevolezza di voler essere sempre parte attiva e protagonista della mia vita.
“La Vita, un grande dono, che va valorizzata e vissuta appieno ogni giorno.
“La disabilità e la malattia creano spesso angoscia e sofferenza che riesco a stemperare vivendo nel modo più normale possibile. Pur facendo tante rinunce, mi nutro della quotidianità che è forse la vera chiave per l’inclusione sociale.
“Nella mia situazione ritengo sia una fortuna poter ancora lavorare, recarmi in ufficio, sentirmi parte integrante di un team e rispondere a stimoli professionali. Capisco che tutto questo possa sembrare scontato, ma nell’ambito della mia ‘diversità’ è una medicina importante.
“Lavoro in un’azienda che negli ultimi anni ha focalizzato la sua attenzione sulle diversità di ogni genere, promuovendo l’inclusione come cardine della sostenibilità, dell’etica e del rispetto. Vorrei ringraziare UniCredit per l’opportunità di condividere la mia testimonianza, che spero possa contribuire ad aumentare la sensibilità di chi la legge.
“Fin dal sorgere delle prime difficoltà motorie, che mi impediscono tuttora di utilizzare la tastiera, sono stato dotato di un software professionale di dettatura e comandi vocali. Utilizzo anche un programma di puntamento ottico che posso utilizzare come un mouse nei momenti di particolare affaticamento.
“Di certo questi sono ausili fondamentali, tuttavia, lo ripeto, il vero sostegno è la normalità che percepisco ogni giorno nei rapporti umani, e di questo sono riconoscente ai colleghi più prossimi, e più in generale alla nostra banca che nonostante tutto non ha disperso le mie skills e competenze consentendomi di poter continuare a esercitare le mie mansioni con senso di responsabilità.
“Desidero concludere e salutare tutti i colleghi del Gruppo Unicredit ricordando che per quante difficoltà e sofferenze la vita ci può riservare, c’è sempre qualcosa che possiamo fare per sentirci utili.”
"Desidero concludere e salutare tutti i colleghi del Gruppo Unicredit ricordando che per quante difficoltà e sofferenze la vita ci può riservare, c’è sempre qualcosa che possiamo fare per sentirci utili"