La diversità d’età è per le aziende fonte di occasioni di apprendimento che stimolano la crescita. Tuttavia, aspettative e priorità diverse possono generare errori di comunicazione. Ecco le tre C per promuovere una forza lavoro multigenerazionale.

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Collaborare

In un mercato del lavoro in costante evoluzione, le aziende hanno la responsabilità di essere attrattive sia per i dipendenti più giovani che per i colleghi più anziani. Bisogna quindi che sappiano gestire i punti di forza e di debolezza di ogni generazione, così da saper indirizzare l’impegno e il lavoro in team. Un modo per farlo è incoraggiare programmi di cross-mentoring, in cui i colleghi esperti fanno da guida a quelli più giovani e viceversa. I colleghi della generazione Z, ad esempio, possono offrire spiccate competenze utili alla formazione digitale a beneficio delle altre generazioni. Scoprite qui gli altri suggerimenti per trasformare gruppi diversificati in team affiatati.

Personalizzare

Nell’attuale contesto mutevole, i team devono sapersi adattare alle esigenze dei neoassunti, pur continuando a rispondere alle priorità dei dipendenti più anziani. I millennial, ad esempio, potrebbero essere interessati a un ambiente di lavoro più incentrato sulla tecnologia, mentre le generazioni più anziane potrebbero preferire una maggiore attenzione verso i dispositivi sanitari piuttosto che in favore della digitalizzazione. Quando teniamo conto delle diverse esigenze, "ci allontaniamo dalla mentalità secondo cui le interazioni generazionali siano un gioco a somma zero", dice Megan Gerhardt, autore di Gentelligence. "Ogni generazione ha qualcosa da insegnare e qualcosa da imparare", spiega.

Collegare

Quando accogliamo prospettive molto diverse, il nostro modo di interagire con gli altri diventa un fattore determinante. Alcuni colleghi potrebbero preferire modalità in presenza e più formali, mentre altri potrebbero trovare più efficiente la comunicazione virtuale. Le strategie flessibili sono la soluzione migliore per aumentare la produttività del team e rendere più efficiente il flusso di lavoro quotidiano. "Ognuno apporta un diverso punto di vista, contribuendo così alla ricchezza del dibattito che, si spera, porti a raggiungere la soluzione migliore" spiega il nostro Group Operating Officer, Ranieri de Marchis. Leggete qui cosa fa UniCredit per rafforzare le relazioni e la solidarietà ed essere una banca più inclusiva.