Gli attori dell'ecosistema padovano a sostegno delle start up
Università di Padova, UniCredit e StartCube riuniscono i soggetti che operano sul territorio a sostegno dell'innovazione e della nuova imprenditoria per fornire indicazioni operative e tracciare percorsi utili a sviluppare in modo sostenibile nuove idee di business
Incentivare e imprimere ancora più slancio a un trend positivo che vede Padova issarsi al sesto posto nazionale per distribuzione di aziende sul proprio territorio provinciale, con 211 startup innovative registrate presso Camera di Commercio (2,51% del totale nazionale e 28% del dato veneto), e al nono posto nazionale per densità, pari allo 0,83% del totale delle società di capitali della provincia (fonte Unioncamere-MISE).
Con quest'obiettivo l'Università di Padova, Start Cube, l'incubatore dell'Università di Padova, e la banca UniCredit, con la collaborazione di Galileo Visionary District, Fondazione Comunica e StartCup Veneto hanno organizzato "ENCOURAGING INNOVATION: DALL'IDEA ALL'IMPRESA", un incontro operativo dedicato a startup, Pmi innovative e ragazzi interessati a sviluppare progetti imprenditoriali.
Nel corso dell'evento, svoltosi oggi presso l'Orto Botanico di Padova, dopo i saluti introduttivi di Fabrizio Dughiero (Prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese Università degli Studi di Padova), si sono succeduti l'interventi di Francesca Caminiti (Responsabile Italia ed Europa Accenture Research), con un intervento dal titolo "Lle fonti del Business Plan: tips utili" e una tavola rotonda moderata da Giulia Turra (Executive Manager Start Cube).
Il dibattito, incentrato sul concetto di 'ecosistema a supporto dell'innovazione, ha coinvolto Fabrizio Dughiero (Prorettore al trasferimento tecnologico Unipd), Stefano Carosio (Managing Director UnismartPadova Enterprise), Gianni Potti (Presidente Fondazione Comunica), Emiliano Fabris (Direttore Galileo Visionary District) e Renzo Chervatin (Responsabile Territorial Development Region Nord Est UniCredit).
I lavori si sono chiusi con la presentazione delle 'Business Plan Competition' UniCredit StartLab e Start Cup Veneto e la testimonianza della start up Vision Lab Apps, da parte del CEO Guido Nardo. In particolare, per quel che riguarda UniCredit StartLab, il programma di accelerazione per startup ideato dalla banca, è stata lanciata l'edizione 2018 che anche quest'anno coinvolgerà realtà ad alto contenuto tecnologico e innovativo operanti nei 4 settori del Life Science, del Clean Tech, del Digital e dell'Innovative Made in Italy, con chiusura delle iscrizioni sul sito www.unicreditstartlab.eu prevista per il 9 aprile 2018.
Tra i dati emersi durante l'incontro anche quelli legati al ricorso al credito da parte delle start up locali: il rapporto elaborato dal MISE sul ricorso delle PMI innovative al Fondo Centrale di Garanzia mette in evidenza come, nel 2017, il Veneto sia stata la terza regione italiana nel ricorso allo strumento, con 57 milioni di euro di finanziamenti a supporto di 291 operazioni, con un intervento medio di 196 mila euro.
Il rapporto tra startup innovative beneficiarie di finanziamenti con intervento del Fondo e il totale imprese iscritte alla sezione speciale del Registro al 31 dicembre 2017 in Veneto si attesta al 19,9%.
«L'innovazione è prerequisito imprescindibile per la crescita e le startup sono soggetti fondamentali per l'avvio di processi innovativi» ha esordito nel corso del suo intervento Renzo Chervatin «E' partendo da questa considerazione che UniCredit ha sviluppato azioni di sostegno specifico per la nuova imprenditoria. Penso per esempio a UniCredit StartLab, il programma di accelerazione che l'anno scorso ha coinvolto 800 startup in tutta Italia, di cui il 16% provenienti dal NordEst, e le cui iscrizioni per quest'anno scadono il 9 aprile. L'evento di oggi , poi, è la dimostrazione concreta del nostro impegno perché insieme a partner di assoluto livello siamo riusciti a mettere al tavolo tutti i soggetti che, a vario titolo, si occupano di innovazione in questo Territorio così dinamico, con l'intenzione di fornire indicazioni, le più operative e concrete possibili, a tutti i giovani che vogliono sviluppare una propria idea imprenditoriale"
«Pensate meno ai premi e più al fatturato» questo il consiglio agli startupper del Prorettore Fabrizio Dughiero. «I clienti per i propri prodotti e servizi non si trovano ai premi ma sul campo, parlando quotidianamente con chi dovrà utilizzare I prodotti che offrite sul mercato. L'attività commerciale, il confronto vero e concreto con I propri mercati di riferimento dovrebbe essere una questione scontata ma mi accorgo che lo è molto poco e porta con sé un grave rischio per le start up: la logica della nuova impresa dovrebbe essere legata al customer development, allo sviluppo a partire dalle esigenze del mercato e non come troppo spesso accade sulla logica dell'ingeneering fall, la cascata di ingegneria che sviluppa prodotti solo perché è possibile farlo. Lavorare a fianco dei propri clienti crea sostenibilità economia ed è elemento sicuro di migliore comprensione del mercato in cui si opera».
«Una recentissima indagine Mise-Istat ci dice che 87 dei soci di una start up ha avuto altre esperienze professionali prima di iniziare questo tipo di avventura» - ha spiegato Gianni Potti - «Nel frattempo il tema dell'equity come forma di finanziamento pure essendo molto in voga vede statisticamente solo il 32% dei nuovi imprenditori guardare al venture capital, al modello dei business angel o a quello del crowdfunding per capitalizzare la propria impresa, una dimostrazione di una scarsa conoscenza di alcune delle misure più utili a sostegno delle start up. Per contro sono molti conosciuti gli strumenti come il Fondo di Garanzia per le Pmi (noto a 9 startup su 10, anche se quasi 1 su 5 dichiara di non conoscere le modalità per potervi accedere), il credito d'importa per l'attività di ricerca, gli incentivi fiscali per gli investimenti in capitale di rischio e la maggiore flessibilità prevista per le assunzioni a tempo indeterminato. Tutto ciò mi fa dire che la divulgazione, la formazione e la conoscenza, attraverso iniziative come quella odierna di UniCredit siano fondamentali per sostenere davvero le startup italiane»
«L'innovazione tecnologica è un processo cumulativo e combinatorio» ha precisato Emiliano Fabris «i cui effetti in termini di vantaggio competitivo sono solo temporanei, i miei consigli partendo da questa osservazione, si risolvono in due indicazioni strategiche che ne prendono atto: non fermatevi alla prima idea per quanto innovativa; continuate a tenere mente e creatività aperte, implementatela, modificatela, fatela crescere, continuate ad innovare per tenere la vostra proposta di valore attuale e forte; il secondo consiglio riguarda la vostra capacità di tradurre le elucubrazioni, le discussioni, i brain storming in azioni chiare e definite. L'execution è tutto, il pericolo è rimanere in osservazione estatica della propria idea, una sindrome di Stendhal che non si concilia con l'attività d'impresa».
«L'Università di Padova con le sue migliaia di ricercatori nei suoi 32 Dipartimenti è un'immensa fonte di innovazioni tecnologiche» ha detto Stefano Carosio «molte delle quali hanno le caratteristiche per poter diventare impresa. Unismart svolge un lavoro sistematico di scouting delle opportunità con i gruppi di ricerca e di connessione con il tessuto imprenditoriale e finanziario locale ed internazionale. In questo contesto la Community Unismart che annovera oltre 50 membri è un vero e proprio eco-sistema di innovazione in continua crescita che raccoglie grandi e piccole imprese, banche, tra cui Unicredit, fondi di investimento ed associazioni industriali, strumentale alle politiche di ateneo per la creazione di impatto sul territorio».
Padova, 7 marzo 2018