RISULTATI SOSTENUTI DA UN'INTENSA ATTIVITÀ COMMERCIALE E DA UN FORTE CONTRIBUTO DEI MERCATI NONOSTANTE UN CONTESTO ECONOMICO IN PEGGIORAMENTO
- Coefficienti patrimoniali in ulteriore miglioramento grazie al riacquisto di bond subordinati; CET1 già oltre il target 2012 del 9% anticipando tutti gli impatti di Basilea III
- Intensa attività di mercato ed efficace gestione dello spread tra attività/passività in Italia hanno sostenuto il risultato di gestione
- Posizione di liquidità migliorata con una crescita trimestrale dei depositi a livello di Gruppo del 2%
- Piano strategico in linea con gli obiettivi, si conferma il turnaround dell'Italia
1° Trimestre 2012, numeri chiave
- Utile netto di Gruppo: €914 milioni (+12,8% a/a), di cui €477 milioni da riacquisto di obbligazioni Tier I e Upper Tier II
- Margine di intermediazione: €7,1 miliardi (+2,5% a/a, +16,6% trim/trim), di cui €697 milioni da riacquisto di Tier I e Upper Tier II
- Costi operativi: €3,8 miliardi (-0,5% a/a, +1,0% trim/trim)
- Accantonamenti su crediti: €1,4 miliardi (-7,0% a/a, -6,3% trim/trim)
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato in data 10 maggio i risultati del 1° trimestre 2012.
Federico Ghizzoni, AD di UniCredit dichiara: "Il grande successo riscosso dall'aumento di capitale di UniCredit ci ha consegnato uno stato patrimoniale estremamente solido che ci consente di affrontare fiduciosi il contesto attuale. Grazie a questa e ad altre misure di rafforzamento patrimoniale, come il riacquisto di bond subordinati perfezionato nel mese di febbraio, abbiamo superato l'obiettivo previsto per il 2012 di portare al 9% il Common Equity Tier I (CET1) secondo Basilea III. Considerate le sfidanti condizioni economiche e dei mercati, UniCredit presenta una solida evoluzione dell'utile netto, un miglioramento della posizione di liquidità e progressi soddisfacenti nell'esecuzione del Piano Strategico".
1° TRIM 2012 IN CRESCITA SIGNIFICATIVA RISPETTO AL 4TRIM 2011
Utile netto a fine marzo, elementi straordinari compresi, pari a €914 milioni, in crescita del 12,8% sul 1trim 2011.
L'utile netto normalizzato 1trim 2012, esclusi i proventi derivanti dal riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II, è balzato a €444 milioni con un incremento dell'80% rispetto al 4trim 2011; hanno concorso a questo dato in particolare un buon risultato di negoziazione, il repricing in Italia, rigorosi controlli sui costi e un'intensa attività della clientela. L'utile netto normalizzato è tuttavia calato del 45% su base annua, principalmente per l'eccezionalità dei risultati da negoziazione realizzati nel 1trim 2011, per la volatilità dei mercati finanziari e il continuo deterioramento del contesto macro economico in Europa.
Il risultato netto di gestione, al netto degli elementi straordinari, nel 1trim 2012 è aumentato del 46% sul 4trim 2011, caratterizzato da una certa debolezza. Oltre al valido contributo dato dal risultato di negoziazione, i risultati sono sostenuti da una gestione operativa stabile con un trend positivo in Italia e dalla riduzione degli accantonamenti su crediti, in calo del 7% nel 1trim rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente e in calo del 6% rispetto al 4trim 2011. Su base annua il risultato netto di gestione è diminuito del 25%, al netto dei proventi risultanti dal riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II, e continua a riflettere le difficoltà e la volatilità del contesto in cui le banche si trovano attualmente ad operare.
COEFFICIENTI PATRIMONIALI SOLIDI - RATIOS SECONDO BASILEA III OLTRE GLI OBIETTIVI DEL PIANO
Oltre al successo dell'aumento di capitale di €7,5 miliardi interamente sottoscritto nel primo trimestre, il coefficiente patrimoniale è stato sostenuto dal riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II con un'aggiunta di ulteriori 10 punti base e dalla gestione attiva degli RWA di mercato, calati di €4,3 miliardi nel trimestre; al 31 marzo 2012 il Core Tier I secondo Basilea 2,5 era pari a un solido 10,31%, al di sopra dell'obiettivo del 9% fissato per il 2012 secondo Basilea III e in conformità con i requisiti previsti dall'Autorità Bancaria Europea (EBA).
PIANO DI FINANZIAMENTO (FUNDING PLAN) GIA' COMPLETATO AL 44%
Grazie alla piattaforma di funding del Gruppo, ben diversificata sia in termini geografici che per tipologia di strumenti, a oggi UniCredit ha completato il 44% del suo Piano di finanziamento 2012. In particolare il Gruppo ha già superato la metà del funding plan italiano, giungendo al 51%. Come dichiarato nel Piano Strategico, il Gruppo raccoglie gran parte del proprio finanziamento attraverso i depositi e le obbligazioni collocati attraverso la rete e i covered bonds, dei quali €500 milioni sono stati emessi in Austria nel mese di aprile. A febbraio il Gruppo ha colto un'opportunità sul mercato wholesale italiano emettendo con successo un senior bond da €1,5 miliardi.
ULTERIORE MIGLIORAMENTO DELLA LIQUIDITA'
In linea con l'obiettivo del Piano strategico di ridurre la posizione interbancaria netta, essa è scesa dai €75,4 miliardi di fine dicembre 2011 ai €49,4miliardi di fine marzo. Questo miglioramento è in parte dovuto ai flussi netti positivi di liquidità in entrata dai clienti e all'aumento di capitale. La crescita della raccolta e il leggero calo nella domanda di finanziamenti registrato in Europa occidentale sia su base trimestrale che sul precedente esercizio hanno concorso a migliorare il rapporto tra crediti e depositi portandolo al 136% dal 140% di fine 2011.
ANDAMENTO GESTIONALE IN LINEA CON IL PIANO STRATEGICO
In linea con le aspettative, il Piano Strategico annunciato il 14 novembre 2011 viene attivamente implementato in tutto il Gruppo con un focus specifico sui suoi quattro pilastri portanti: solida struttura dello stato patrimoniale, controllo del rischio, gestione dei costi e rifocalizzazione del business, in particolare in Italia.
Per quanto riguarda la creazione di uno stato patrimoniale solido, oltre ai €7,5 miliardi di aumento di capitale, il Gruppo ha adottato ulteriori misure tra cui il riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II (+10 pb) nonché la gestione attiva e riduzione degli RWA (attivi ponderati per il rischio), la cui quota relativa ai rischi di mercato è in calo di €4,3 miliardi nel 1trim; il Gruppo ha già raggiunto l'obiettivo previsto dal Piano per fine 2012 che prevede un CET1 secondo Basilea III del 9%.
Il costo del rischio è sceso di 5 pb su base trimestrale e di 7 pb su base annuale giungendo a 101 pb in un contesto economico che si mantiene tuttora molto difficile e incerto. Tale dato è ascrivibile a una gestione del rischio più rigorosa adottata all'interno del Gruppo, comprendente interventi quali incassi tramite processi di recupero crediti più rapidi, una struttura dedicata a garantire maggiore rapidità ed efficacia nella ristrutturazione del debito delle imprese e una politica di origination dei prestiti più rigorosa, focalizzata sui crediti di classi di rating più alte.
I costi sono in calo su base annua (-0.5%) e gestiti con estrema attenzione. Dal lancio del Piano avvenuto lo scorso anno, i FTE (Full Time Equivalent) sono già stati ridotti di oltre 1000 unità, in linea con la nostra strategia differenziata per area geografica. Le riduzioni coinvolgono anche le funzioni centrali e di supporto.
Anche la rifocalizzazione del business è in corso e continua a mostrare risultati positivi. In Italia il risultato lordo del 1trim12 è più che triplicato rispetto al 1trim11, grazie all'aumento del margine di intermediazione (+4,2% rispetto al 1trim11), alla riduzione dei costi (-4,7% rispetto al 1trim11) e ad accantonamenti su crediti praticamente rimasti invariati (+0,9%rispetto al 1trim11). Questi risultati sono sostenuti dal continuo repricing dei finanziamenti e dall'aumento della redditività degli RWA. La divisione CIB continua a ridurre gli RWA mediante il programma di run-off e lavora per migliorare il cross selling. L'accordo strategico siglato con Kepler nel novembre 2011 può ritenersi un successo con quattro importanti transazioni realizzate da inizio anno.
Roma, 10 maggio 2012