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UniCredit: risultati 2° trimestre 2012

BUONA TENUTA DEI RISULTATI OPERATIVI: SOSTENUTI DA MISURE DI RIDUZIONE DEI COSTI, CONTRIBUISCONO A COMPENSARE I MAGGIORI ACCANTONAMENTI SU CREDITI

 

  • Buona tenuta del margine operativo lordo a €2,5 miliardi nel secondo trimestre, a conferma delle capacità del Gruppo di affrontare il difficile contesto
  • Costi operativi in calo del 4,6% nel 2trim12 verso il 2trim11 e del -2,6% nel 1sem12 a/a grazie a un'efficace gestione dei costi
  • Accantonamenti su crediti in crescita a €1,9 miliardi nel 2trim12, con un aumento del rapporto di copertura generale in Italia nel trimestre
  • L'utile netto del 1sem12 si colloca a €1,1 miliardi, in calo del 18,0% a/a
  • Ulteriore miglioramento  nel funding gap, con depositi in crescita in tutto il Gruppo (+2,8% trim/trim), in particolare in Italia
  • Solida posizione di liquidità: gli attivi disponibili (unencumbered) coprono oltre il 100% del finanziamento wholesale in scadenza entro 12 mesi
  • Una politica prudenziale di gestione del rischio porta a un'esposizione diversificata verso il debito sovrano, che rispecchia la nostra presenza geografica; esposizione verso l'Italia stabile nel trimestre
  • Core Tier I a un solido 10,4%, CET1 secondo le nuove regole di Basilea 3 oltre il target fissato per il 2012

1sem 2012, dati principali

  • Utile netto di Gruppo: €1,1 miliardi (-18,0% a/a), di cui €477 milioni da riacquisto di obbligazioni Tier I e UpperTier II nel 1trim12
  • Margine di intermediazione: €13,4 miliardi (-0,2% a/a), di cui €697 milioni da riacquisto di obbligazioni Tier I e UpperTier II
  • Costi operativi: €7,6 miliardi (-2,6% a/a)
  • Rapporto costi/ricavi al 56,8% (-1,4 p.p. a/a)
  • Utile netto di Gruppo: €169 milioni (-66,9% a/a), -61,3% trim/trim al netto dei €477 milioni derivanti dal riacquisto di obbligazioni Tier I e UpperTier II nel 1trim12
  • Margine di intermediazione: €6,2 miliardi (-3,2% a/a) in calo del 2,5% trim/trim esclusi i €697 milioni derivanti dal riacquisto di obbligazioni Tier I e UpperTier II
  • Costi operativi: €3,7 miliardi (-4,6% a/a, -2,5% trim/trim)
  • Rapporto costi/ricavi al 59,9% (-0,9 p.p. a/a, stabile trim/trim se si esclude il riacquisto di obbligazioni nel 1trim12)
  • Margine operativo lordo: €2,5 miliardi (-1,0% a/a), -2,6% trim/trim escluso il riacquisto di obbligazioni nel 1trim12
  • Accantonamenti su crediti: €1,9 miliardi (+62,2% a/a, +36,6% trim/trim)

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato in data 3 agosto i risultati del 2° trimestre 2012.

Federico Ghizzoni, AD di UniCredit dichiara: "Nonostante il rapido peggioramento del contesto economico mondiale, nel secondo trimestre 2012 il margine operativo lordo di Unicredit mostra una buona tenuta, sostenuto dal dinamismo che caratterizza l'attuazione del programma di riduzione dei costi previsto dal Piano strategico. Il margine d'interesse tiene bene, nonostante il rallentamento dei volumi commerciali, mentre UniCredit raccoglie i frutti prodotti dal modello aziendale diversificato; ulteriore miglioramento anche del rapporto crediti su depositi. Il calo dell'utile netto è da imputare in particolare agli accantonamenti su crediti, con un rapporto di copertura in complessiva crescita in Italia nel trimestre. Il miglioramento della redditività operativa nel primo semestre attesta i continui progressi del turnaround in Italia.

TENUTA DEL MARGINE OPERATIVO LORDO GRAZIE ALL'EFFICACE CONTROLLO DEI COSTI

Nonostante il difficile contesto macroeconomico, i risultati trimestrali del Gruppo presentano una buona tenuta. Buona la tenuta del margine operativo lordo, nonostante il calo nella domanda di finanziamenti.

commerciali registrato in Italia e la pressione esercitata dal calo dei tassi d'interesse sui ricavi. Il margine d'interesse ha tenuto nonostante i titoli sovrani italiani detenuti dal Gruppo non siano aumentati. Per far fronte alla difficile situazione attuale, UniCredit sta attuando con decisione le misure di riduzione dei costi previste dal Piano strategico, con l'intenzione di attenuare l'effetto dei trend sfavorevoli dei ricavi e degli accantonamenti su crediti (LLP). Nel 2trim12 i costi operativi sono calati del 4,6% a/a (e del 2,4% trim/trim). Nel 1sem12 il rapporto costi/ricavi ha raggiunto il 56,8% contro il 58,2% del 1sem11. Questo risultato è stato in parte dovuto alla riduzione generale di 2.921 unità di personale a tempo pieno (FTE) al giugno 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 e a misure gestionali mirate.

 

NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO - MAGGIORI RESPONSABILITA' ALLE REGIONI

Facendo seguito alla decisione presa il 10 luglio dal Consiglio, UniCredit ha lanciato un progetto di revisione del suo assetto organizzativo. La revisione dovrebbe essere portata a termine entro fine 2012 e la proposta definitiva dovrà essere sottoposta all'approvazione del Consiglio nel mese di dicembre. Il progetto prevede la creazione di un'organizzazione più snella, processi decisionali più semplici e una migliore efficienza operativa in linea con il piano strategico e i requisiti normativi vigenti.

In Italia, Germania, Austria e Polonia il Gruppo intende passare da un modello divisionale a un sistema regionale; questi cambiamenti organizzativi non riguarderanno invece CEE, Global Banking Services (GBS) e Asset Management.

La divisione CIB resterà un business line globale e nel tempo si focalizzerà maggiormente sulla clientela multinazionale e large corporate, con evidenti necessità di investment banking a prescindere dal fatturato.

 

NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO - RETI DI SPORTELLI IN ITALIA

L'intero settore è sottoposto a un cambiamento radicale del modello di distribuzione, con un'importanza sempre maggiore dei canali alternativi. UniCredit ha sfruttato con successo queste tendenze, avendo trasferito la gran parte delle attività svolte con la clientela: le attività in remoto sono passate dal 41% del totale nel 2008 al 73% nel 2trim12 in Italia. Il piano strategico guida tale visione, riformulando il modello di servizio con la trasformazione della maggior parte delle filiali della rete da filiali principali (fully-fledged)a sportelli "Cash Light"e "Cash Less". Al termine del 2trim12 il Gruppo ha già raggiunto gli obiettivi di fine 2012, con il 26,5% degli sportelli già in formato Cash Light/Cash Less rispetto al 14,3% del 2011. Il numero totale di sportelli interessati dal progetto di ristrutturazione "Hub&Spoke" all'interno della rete F&SME in Italia è calato di 142, passando da 3.790 di inizio 2011 a 3.648 a fine giugno 2012.

 

COEFFICIENTI PATRIMONIALI SOLIDI - OLTRE L'OBIETTIVO DI BASILEA III

Al 30 giugno 2012 il Core Tier I del Gruppo secondo Basilea 2.5 è pari a un solido 10,4%, più 8pb rispetto al 31 marzo 2012, in particolare grazie alla gestione degli RWA. Il Common EquityTier 1 (CET1), anticipando tutti gli effetti di Basilea 3, ha superato l'obiettivo fissato per il 2012 ed è ben al di sopra dei requisiti previsti dall'EBA. Questo risultato è stato possibile grazie al successo dell'emissione di €7,5 miliardi di diritti d'opzione perfezionata nel primo trimestre, all'ulteriore contributo ottenuto dal riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II che ha comportato un'aggiunta di altri 10 pb e alla gestione attiva degli RWA di mercato, calati di €3,5 miliardi nel 2trim12, primariamente nella divisione CIB.

 

UN FORTE "MARGINE DI LIQUIDITA'"

In linea con gli obiettivi del piano strategico, la posizione interbancaria netta negativa, compresi i depositi overnight presso Banche Centrali, era pari a €34,1miliardi contro €44,5miliardi alla fine del trimestre precedente[1]. I debiti verso banche sono cresciuti di €2,2miliardi nel trimestre, più che compensati dall'aumento dei Crediti verso Banche Centrali (compresi i depositi overnight presso Banche Centrali).

L'incoraggiante crescita della raccolta e il calo nella domanda di finanziamenti registrato in Europa occidentale hanno concorso a migliorare il rapporto tra crediti e depositi portandolo dal 136% del 31 marzo 2012 al 133% a fine giugno 2012.

La solida posizione di liquidità del Gruppo è confermata: illiquidity buffer[2]di €116,1 miliardi copre abbondantemente tutti i raccolta wholesale in scadenza nei prossimi 12 mesi.


 

La posizione interbancaria netta viene calcolata considerando "Crediti verso banche" più i depositi overnight presso Banche Centrali iscritti alla voce "Cassa e disponibilità liquide", al netto dei "Debiti verso banche".

Compresi (a) attivi immediatamente disponibili (unencumberedeligible assets), al netto dell'aggiustamento in base al valore di mercato, (b) Cassa e (c) Crediti verso Banche centrali. Ulteriori attivi eligible (disponibili entro 12 mesi) comprendono tutti gli altri attivi eligible entro un anno di tempo (entro fine giugno 2013).

 

PIANO DI FINANZIAMENTO (FUNDING PLAN) DEL GRUPPO GIA' COMPLETATO AL 68%/PIANO DI FINANZIAMENTO ITALIANO GIA' COMPLETATO AL 78%

Grazie alla piattaforma di funding del Gruppo, ben diversificata sia in termini geografici che per tipologia di strumenti, al 27 giugno UniCredit ha completato il 68% del suo piano di finanziamento 2012. In particolare è già stato realizzato il 78% del funding plan italiano 2012. Come dichiarato nel Piano strategico, il Gruppo raccoglie gran parte del proprio finanziamento attraverso i depositi e le obbligazioni collocate attraverso la rete, di cui €9,6 miliardi da inizio anno.

 

MIGLIORAMENTO DEL FUNDING GAP

In linea con gli obiettivi fissati nel Piano Strategico, il funding gap del Gruppo è migliorato ulteriormente calando di €8 miliardi nel trimestre e raggiungendo €66 miliardi. Un importante contributo al miglioramento è giunto dall'Italia, grazie all'apporto positivo della clientela.


 

Funding Gap: Crediti verso la clientela meno (Debiti verso la clientela + Obbligazioni e certificati di deposito collocati attraverso le reti).

 

ESPOSIZIONE DIVERSIFICATA AI TITOLI DI DEBITO SOVRANO

Al 30 giugno UniCredit deteneva circa €90 miliardi di obbligazioni sovrane, prevalentemente in paesi nei quali il Gruppo opera attivamente con una solida presenza; il Gruppo aveva pertanto un portafoglio di titoli sovrani ben diversificato. L'esposizione di circa €41miliardi in titoli di stato italiani è stabile rispetto alla fine del trimestre precedente

 

AGGIORNAMENTO BRONTOS

UniCredit informa inoltre che in data odierna ha definito le controversie attualmente in essere con l'Agenzia delle Entrate riferentesi al trattamento tributario applicato ad alcune operazioni di finanza strutturata poste in essere dal Gruppo negli esercizi 2007, 2008 e 2009. Tra dette operazioni di finanza strutturata è ricompresa l'operazione "Brontos", così denominata dalla controparte Barclays Bank Plc. UniCredit, pur convinta della correttezza dell'operato proprio e dei propri esponenti e dipendenti anche cessati,  anche con il parere favorevole dei consulenti incaricati, ha  aderito ai cosiddetti "istituti deflattivi del contenzioso", al solo fine di mitigare gli oneri ed i rischi connessi con la durata e la complessità dei procedimenti tributari e minimizzare l'impatto delle eventuali sanzioni. Tale definizione comporta un costo complessivo per imposte e sanzioni di 264.435.422,22 milioni di euro che sara' assorbito con l'utilizzo degli stanziamenti costituiti nei periodi precedenti.

 

1) La posizione interbancaria netta viene calcolata considerando "Crediti verso banche" più i depositi overnight presso Banche Centrali iscritti alla voce "Cassa e disponibilità liquide", al netto dei "Debiti verso banche".

2) Compresi (a) attivi immediatamente disponibili (unencumberedeligible assets), al netto dell'aggiustamento in base al valore di mercato, (b) Cassa e (c) Crediti verso Banche centrali. Ulteriori attivi eligible (disponibili entro 12 mesi) comprendono tutti gli altri attivi eligible entro un anno di tempo (entro fine giugno 2013).

3) Funding Gap: Crediti verso la clientela meno (Debiti verso la clientela + Obbligazioni e certificati di deposito collocati attraverso le reti).