STABILIZZAZIONE DELLA QUALITA' DELL'ATTIVO IN ITALIA
Flussi netti a crediti deteriorati in calo per il terzo trimestre consecutivo
Nel 2trim13 il deterioramento del credito in Italia ha rallentato per il terzo trimestre consecutivo, un chiaro segnale del fatto che le misure adottate iniziano a produrre risultati. In Italia i flussi netti a crediti deteriorati, pari a €1,5 miliardi nel 2trim13, sono scesi del 23,7% rispetto al 1trim13, grazie alla stabilizzazione dei flussi da crediti in bonis a crediti deteriorati, all'aumento dei flussi in uscita da crediti deteriorati verso crediti in bonis, e a una maggiore efficienza delle attività di recupero crediti. Va notato che in Italia UniCredit rileva un deterioramento della qualità dell'attivo più lento rispetto al resto del sistema[2].
Portafoglio di Ottimizzazione Italia
La dimensione del portafoglio oggetto di ottimizzazione in Italia era pari a €45,1 miliardi al 30 giugno 2013, con una flessione di €2,1 miliardi rispetto a dicembre 2012. Tale flessione è il risultato del successo ottenuto tramite le azioni intraprese per ridurre le posizioni più rischiose. Le tre strategie principali adottate in base a ogni specifica situazione sono le seguenti: sostegno ai clienti in difficoltà, aumento del collaterale per le posizioni più rischiose e riduzione dell'esposizione.
Copertura stabile a un livello adeguato
A livello di Gruppo, la copertura dei crediti deteriorati si attestava al 44,1% al 30 giugno 2013, mostrando una sostanziale stabilità nel corso del trimestre, mentre per il portafoglio italiano tale rapporto era pari al 42,1%. In particolare, in Italia le sofferenze (ossia la categoria più rischiosa dei Crediti deteriorati) erano coperte al 54,6%.
GESTIONE DELLO STATO PATRIMONIALE
Stato patrimoniale solido e leverage ratio conservativo
Il totale dell'attivo era pari a €889,6 miliardi al 30 giugno, con una flessione del 2,6% dal 31 marzo. La flessione va ascritta prevalentemente al calo degli attivi da negoziazione (-€4,8 miliardi trim/trim) e al calo dei crediti verso la clientela (-€4,7 miliardi trim/trim). A giugno 2013, il leverage (4) ratio del Gruppo era pari a 17,6x con un andamento stabile nel trimestre e in calo tendenziale su base annua (-1,3x a/a), a conferma del fatto che UniCredit vanta una tra le leve finanziarie più basse in Europa.
Funding gap stabile
A livello di Gruppo, il funding gap era pari a €63,1 miliardi al 30 giugno, in rialzo di €2,2 miliardi nel trimestre, ma con una flessione di €2,0 miliardi se si considera il riacquisto di obbligazioni per un importo nominale di €4,2 miliardi, avvenuto in aprile. Su base annua, è stato confermato un rilevante miglioramento del funding gap pari a €7,4 miliardi.
Le operazioni di riacquisto titoli sostengono la gestione attiva del mix Asset/Liability
In aprile, UniCredit ha effettuato un'operazione di riacquisto parziale di obbligazioni senior per un importo nominale complessivo aggregato di oltre €4,2 miliardi. L'operazione, che conferma la capacità del Gruppo di gestire in modo proattivo i costi di finanziamento e il profilo delle passività, ha permesso di conseguire una plusvalenza lorda di €254 milioni da ricavi da negoziazione.
Rimborso del LTRO
Tra dicembre 2011 e gennaio 2012, insieme alla maggior parte delle banche dell'Eurozona e nonostante un solido liquidity buffer per far fronte al proprio fabbisogno di liquidità, UniCredit ha aderito all'operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO), contraendo un prestito di €26,1 miliardi con scadenza 2015. A luglio 2013 UniCredit ha iniziato a rimborsare anticipatamente una parte dei fondi LTRO. I rimborsi da inizio anno ammontano a €2 miliardi. In futuro, UniCredit valuterà l'opportunità di procedere a ulteriori rimborsi anticipati dei fondi LTRO, tenendo conto di vari fattori, tra cui le condizioni di mercato.
Coefficienti patrimoniali stabili e misure adottate
A fine giugno 2013, il Core Tier 1 ratio del Gruppo (CT1), che si colloca a 11,41%, denota un miglioramento di 38 pb rispetto al marzo 2013 (proforma 11,46% per la vendita di Yapi Sigorta da contabilizzare nel 3trim13). La cessione di ATF Kazakhstan e il conseguente deconsolidamento dei relativi RWA (circa €3,6 miliardi), unitamente alla costante ottimizzazione degli RWA di CIB (-€6,0 miliardi) hanno determinato un'importante generazione di capitale di 32 pb. Altri 7 pb sono venuti dalla solida generazione di utili nel corso del trimestre[4]. Anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, il Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) è pari a 9,72% dopo la vendita di Yapi Sigorta, proforma sulla base dei dati consuntivi e dell'attuale quadro normativo. Considerando il quadro normativo di Basilea 3, così come sarà applicato nel 2014, il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 10,92%. La forte generazione di capitale ribadisce la capacità del Gruppo di far fronte in modo autonomo all'attuale contesto macroeconomico e alle modifiche regolamentari.
RIFOCALIZZAZIONE DEL BUSINESS
Completata la cessione di ATF Bank in Kazakistan
Il 2 maggio 2013 è stata completata la cessione di ATF Bank JSC a KNG. L'operazione ha portato a un incremento di circa 10 pb del Core Tier 1 ratio di Gruppo (circa 8 pb del Common Equity Tier 1 ratio) in seguito al rilascio degli RWA di ATF.
Vendita dell'attività assicurativa in Turchia (Sigorta) e partnership strategica con Allianz
Dopo il conseguimento di tutte le autorizzazioni ufficiali, il 12 luglio 2013 è stata perfezionata la vendita dell'attività assicurativa di Yapi Kredi (Sigorta) ad Allianz. Yapi Kredi ha concluso con Allianz un Accordo strategico per la distribuzione esclusiva di prodotti assicurativi e pensionistici ai clienti della banca in Turchia, per una durata di 15 anni. L'operazione ha generato una plusvalenza di circa €200 milioni al lordo delle imposte a livello di Gruppo, corrispondente a un incremento di circa +5 pb nei coefficienti patrimoniali secondo Basilea 2.5 e Basilea 3, previsto per il 3trim13.
Verso la fusione delle controllate in Ucraina
Il 16 luglio 2013 il processo di fusione delle controllate di UniCredit in Ucraina ha compiuto un altro passo avanti con il trasferimento di tutte le azioni di PJSC UniCredit Bank da Bank Pekao a UniCredit. Il prossimo passo consisterà nella fusione di PJSC UniCredit Bank con l'altra controllata ucraina Ukrsotsbank in un'unica entità legale, fusione già approvata dai rispettivi organi sociali il 5 agosto.
Joint Venture Unicredit Services S.C.p.A. - IBM
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A., ha dato il via libera ad Unicredit Services S.C.p.A., società globale di servizi di Gruppo, per la costituzione di una joint venture con IBM con l'obiettivo di ottimizzare i servizi di gestione delle infrastrutture ICT. Strutture operative saranno presenti in Italia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Questo progetto rientra nel Programma Newton, approvato dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ad agosto 2012, il quale prevede di individuare in alcune aree specifiche di Unicredit Services opportunità di business da attuarsi attraverso partnership strategiche con aziende multinazionali. Newton punta a raggiungere elevati livelli di efficienza interna attraverso la valorizzazione del know-how di processo e degli asset tecnologici del Gruppo.
INIZIATIVE COMMERCIALI PER LA RIPRESA DEL CREDITO IN ITALIA
Nel corso del primo semestre 2013, al fine di contrastare le condizioni macroeconomiche ancora difficili in Europa occidentale, e in particolare in Italia, UniCredit ha varato nuove iniziative commerciali volte a favorire la ripresa del credito in Italia. La banca intende così sostenere l'economia reale, mantenendo nel contempo grande attenzione sui criteri di erogazione dei prestiti che si concentrano sulle migliori classi di rating.
Alcuni segnali positivi arrivano dai nuovi flussi di UniCredit in Italia, con un rialzo del 58,9% nel 1sem13/1sem12 nel segmento Corporate italiano. I flussi in questione sono tuttavia ancora insufficienti a compensare i prestiti in scadenza. Le erogazioni di nuovi mutui alle famiglie sono aumentate dell'11,3% nel 1sem13/1sem12, in concomitanza con il sostegno di nuove iniziative commerciali che hanno accresciuto la flessibilità e la disponibilità dei prodotti bancari. Segnali positivi arrivano infine dal segmento dei prestiti personali: le nuove erogazioni sono state pari a €1,1 miliardi nel 1° semestre 2013, in crescita del 6% rispetto al 1sem12.
Inoltre, UniCredit mette in atto iniziative che mirano a incentivare l'erogazione di prestiti di medio e lungo termine alle PMI, sfruttando garanzie sovranazionali e pubbliche. Le strutture in questione rendono più agevole l'accesso al credito da parte delle imprese. Sfruttando il vantaggio offerto dalla riduzione di capitale assorbito e dal minor costo del rischio, la banca può infatti applicare tassi più bassi ai clienti.
Infine, negli ultimi trimestri, è aumentato il volume delle obbligazioni emesse dalle aziende italiane in sostituzione dell'indebitamento bancario, settore in cui UniCredit ha un ruolo di leadership in qualità di advisor. Il principale aspetto positivo di questa nuova tendenza sta nell'elevato numero di medie imprese che, per la prima volta, si sono affacciate con successo sui mercati internazionali dei capitali. Alla fine di luglio 2013, il totale di queste prime emissioni ammontava a €5,3 miliardi in Italia, con un aumento del 135% rispetto a tutto il 2012.
Note:
[1] I ricavi da negoziazione generati dalle operazioni di riacquisto menzionate nel documento riguardano le offerte pubbliche sulle obbligazioni T1 - UT2 nel 1trim (euro697 milioni) e sulle obbligazioni senior nel 2trim13 (euro254 milioni); tutti gli importi al lordo delle imposte.
[2] In UniCredit SpA i crediti deteriorati sono cresciuti più lentamente rispetto al sistema negli ultimi mesi. In particolare, a maggio i crediti deteriorati sono cresciuti del 17,0% a/a per UniCredit SpA contro il 23,5% del sistema (campione ABI).
[3] Calcolato come rapporto fra totale attivo al netto di avviamento e altre attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto (inclusa la quota di utili di pertinenza di terzi) al netto di avviamento e altre attività immateriali (denominatore).
[4] Altri effetti quali le detrazioni e i filtri hanno determinato nel corso del trimestre un calo di 1 pb.