UniCredit: solidi risultati per il 1Trim17. Transform 2019 in linea - Risultati di Gruppo per il 1Trim17
Ricavi Ricorrenti Resilienti e Sostenuti da un Migliorato Andamento del Business. Margine di Interesse che si Stabilizza a €2,6 mld. Commissioni a €1,5 mld nel 1trim17, in aumento del 4,5 per cento a/a
Costi operativi in calo del 3 per cento a/a a €2,9 mld Grazie alle Misure del Piano Transform 2019
Rettifiche su crediti ridotte dell' 11,8 per cento a/a a €670 mln. costo del rischio a 60 pb
Esposizioni Deteriorate della Non-Core in Calo del 1,8 per cento trim/trim a Conferma del Miglioramento nella Qualità dell'Attivo
Risultato Netto pari a €907 mln, con il Margine Operativo Lordo in Aumento del 14,6 per cento a/a. Margine Operativo Netto in Rialzo del 36,1 per cento a/a
Solido CET1 Ratio Fully Loaded al 11,45 per cento. Oltre il 12 per cento pro forma Includendo le Cessioni di Pioneer e Bank Pekao
Transform 2019 già in Opera per Conseguire Risultati Tangibili
Milano, 11 maggio 2017: ieri, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato i risultati del 1trim17. Dopo la riunione del Consiglio di Amministrazione, Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A., ha dichiarato:
"UniCredit ha chiuso un primo trimestre promettente, con un contributo positivo al Gruppo da parte di tutte le principali linee di business. I ricavi hanno raggiunto 4,8 miliardi, in aumento di quasi il 12 per cento nel trimestre e del 3 per cento nell'anno. Il risultato netto è cresciuto significativamente ed è pari a 907 milioni, in aumento del 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi risultati confermano la forza di UniCredit come banca commerciale paneuropea semplice e con un business di CIB completamente integrato. Tali risultati sottolineano, inoltre, come il concetto di "One Bank One UniCredit" e l'implementazione di Transform 2019 stiano già contribuendo attivamente alla nostra performance. Continuiamo ad avere una forte attenzione ai costi, in calo del 1,5 per cento trimestre su trimestre e del 3 per cento anno su anno. La qualità dell'attivo è in ulteriore miglioramento con minori rettifiche su crediti, un più alto rapporto di copertura delle esposizioni deteriorate e un calo del costo del rischio a 60 punti base. Confermiamo anche il nostro obiettivo di un margine di interesse pari a 10,2 miliardi nel 2017 e un CET1 ratio fully loaded superiore al 12 per cento a fine anno. Stiamo già vedendo i primi ma tangibili risultati del nostro piano e sono orgoglioso dell'attenzione che ogni persona del Gruppo mette nell'esecuzione e nel raggiungimento degli obiettivi di Transform 2019."
AGGIORNAMENTO DI TRANSFORM 2019
L'implementazione del piano Transform 2019 è in pieno svolgimento. Nel 1trim17 il Gruppo ha già compiuto progressi per il conseguimento dei propri obiettivi:
- Rafforzamento ed ottimizzazione del capitale: l'aumento di capitale da €13 mld, concluso con successo lo scorso 2 marzo, è stato uno dei maggiori pilastri in termini di rafforzamento ed ottimizzazione della posizione patrimoniale di UniCredit.
Il CET1 ratio fully loaded ha raggiunto l'11,45 per cento nel 1trim17 3. Il CET1 ratio pro forma è superiore al 12 per cento, includendo le cessioni di Pioneer e Bank Pekao (c. 1,5 p.p.) e tenendo conto delle dinamiche degli RWA attese per il 2017.
- Miglioramento della qualità dell'attivo: l'attività di de-risking del bilancio è in corso, con le esposizioni deteriorate lorde del Gruppo 4 in calo da €56,3 mld nel 4trim16 a €55,3 mld nel 1trim17. Il profilo di rischio si è ridotto, con un rapporto tra esposizioni deteriorate e totale dei crediti in calo dall'11,8 per cento nel 4trim16 all'11,4 per cento alla fine di marzo 2017. Il rapporto di copertura nel 1trim17 è salito di 0,7 p.p. al 56,3 per cento.
Le cessioni di esposizioni deteriorate lorde hanno totalizzato €300 mln 5 circa; ulteriori cessioni sono state completate nel mese di aprile per un controvalore di circa €400 mln. Unicredit sta compiendo ulteriori passi decisivi per risolvere la questione delle esposizioni deteriorate e ha siglato un accordo per la cessione di un portafoglio di leasing pari a €500 mln. La vendita avrà impatto sui risultati del 2trim17.
Il progetto FINO sta procedendo secondo il piano.
La perdita attesa sui volumi di crediti in bonis è in miglioramento dal 0,43 per cento nel 4trim16 al 0,39 per cento nel 1trim17, a conferma dell'orientamento di UniCredit verso business di elevata qualità.
Inoltre, al fine accelerare il processo di de-leveraging della divisione Non-Core, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato in aprile un Piano Operativo di Trasformazione delle Esposizioni Deteriorate. Tale piano risulta in linea con Transform 2019 e con le linee guida della BCE in materia di esposizioni deteriorate pubblicate a marzo 2017. A completamento di tali iniziative è stata creata una nuova unità avente come responsabile TJ Lim, che ricoprirà questo ruolo in aggiunta a quello attuale di Deputy Group Chief Risk Officer.
- Trasformazione del modello operativo: le iniziative di riduzione dei costi hanno generato ampi progressi e sono volte a migliorare ulteriormente l'efficienza operativa.
Nel 1trim17 il programma di chiusura delle filiali del Gruppo procede e il Gruppo ad ora ha 3.470 filiali in Europa occidentale (-66 unità trim/trim, -268 unità a/a) e 1.793 filiali in CEE (-8 unità trim/trim, -107 unità a/a), riduzione pari al 36 per cento delle 944 6 chiusure da completare entro il 2019.
Il contenimento della struttura dei costi è stato sostenuto anche da una riduzione dell'organico di circa 1.900 dipendenti (FTE7) nel 1trim17, pari a il 32 per cento delle uscite programmate entro il 2019. In particolare, l'organico addetto alle funzioni di supporto e operative è stato ridotto del 7 per cento nel 1trim17 rispetto al target del 19 per cento stabilito per il 2019.
- Massimizzazione del valore di banca commerciale: da febbraio 2017 è attiva una nuova organizzazione che ha semplificato la rete del Commercial Banking Italy e sono stati nominati 500 agenti preposti al cambiamento per implementare il piano Transform 2019. La nuova struttura sta mostrando i primi risultati con un miglioramento delle performance nella seconda metà del trimestre.
Si stanno consolidando partnership strategiche al fine di rafforzare il valore della banca commerciale:
- l'accordo tra Alipay - UniCredit è operativo dallo scorso aprile 2017, permettendo ai clienti cinesi di utilizzare Alipay, la più grande piattaforma di pagamento on-line e mobile al mondo, per acquistare beni e servizi in Italia. La partnership con Alipay crea una piattaforma che unisce le imprese e il territorio, abbracciando 120.000 esercenti.
- L'accordo di distribuzione Amundi - UniCredit è stato siglato, estendendo l'offerta di fondi di UniCredit con prodotti Amundi al fine di fornire un' ampia gamma di prodotti ed incrementare la raccolta gestita.
A livello di Gruppo, l'orientamento verso un approccio multicanale è proseguito con risultati positivi:
- le vendite tramite canali remoti in Italia sono aumentate di circa il 60 per cento a/a;
- in CEE, continua il focus sull'acquisizione dei clienti, con un aumento della penetrazione degli utenti online e da dispositivi mobili, che ha raggiunto rispettivamente il 37,5 per cento e il 23,7 per cento.
CIB è perfettamente integrato all'interno del Gruppo ed ha confermato la propria capacità di operare come debt financing house, assumendo un ruolo di primo piano in operazioni di grandi dimensioni, oltre a molteplici transazioni che hanno coinvolto piccole e medie imprese del panorama domestico.
- Adozione di un Corporate Center di Gruppo (GCC) snello, ma con potere di guida: il peso inferiore del Corporate Center di Gruppo è visibile da una riduzione degli oneri di gestione di circa l'11 per cento, a cui si aggiunge una diminuzione del personale di quasi il 6 per cento a seguito delle iniziative di ristrutturazione in corso. L'incidenza del GCC sui costi totali di Gruppo si è ridotto al 3,7 per cento, in calo rispetto al 5,4 per cento del 4trim16, a conferma della costante progressione per raggiungere l'obiettivo del 2,9 per cento previsto da Transform 2019.
RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO UNICREDIT
Euro (mln) | 1trim16 Adj. | 4trim16 Adj. | 1trim17 | ∆ % vs. 4trim16 Adj. | ∆ % vs. 1trim16 Adj. |
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Totale Ricavi | 4.674 | 4.327 | 4.833 | +11,7% | 3,4% |
Costi Operativi | -2.976 | -2.930 | -2.886 | -1,5% | -3,0% |
Rettifiche su crediti | -760 | -1.486 | -670 | -54,9% | -11,8% |
Risultato di periodo | 645 | -352 | 907 | n.s. | +40,6% |
CET1 ratio fully loaded | 10,45% | 11,15% | 11,45% | +0,3p.p. | +1,0p.p. |
ROTE | 6,1% | n.s. | 9,4% | n.s. | +3,4p.p. |
Prestiti (escl. pronti contro termine) | 421.077 | 417.868 | 419.267 | +0,3% | -0,4% |
Crediti deteriorati lordi | 77.064 | 56.342 | 55.300 | -1,8% | -28,2% |
Depositi (escl. pronti contro termine) | 379.626 | 395.979 | 391.645 | -1,1% | +3,2% |
Rapporto costi/ricavi | 63,7% | 67,7% | 59,7% | -8,0 pp | -3,9 pp |
Costo del rischio (pb) | 67 | 132 | 60 | -72 | -8 |
I ricavi sono aumentati a €4,8 mld nel 1trim17 (+11,7 per cento trim/trim, +3,4 per cento a/a) beneficiando della stagionalità e dell'ampio focus sul business: il margine di interesse si è attestato a €2,6 mld (-2,5 per cento a/a) in linea con le proiezioni, mentre le commissioni sono salite a €1,5 mld (+4,5 per cento a/a). La progressione trimestrale è confermata, con i ricavi "core" (margine di interesse e commissioni) in rialzo dell'8,7 per cento trim/trim. I ricavi da negoziazione sono cresciuti del 28,6 per cento trim/trim e del 75,1 per cento a/a, per effetto di operazioni che hanno coinvolto alcuni grandi clienti di CIB. I principali contributi ai ricavi sono giunti da Commercial Banking Italy, CIB e CEE.
Il margine di interesse [8] si è stabilizzato a €2,6 mld nel 1trim17 (+6,2 per cento trim/trim, -2,5 per cento a/a). Al netto dell'effetto cambi e giorni, e dell'impatto sul margine di interesse generato dagli oneri iscritti tra le poste non operative nel 4trim16 [9], le positive dinamiche commerciali (+€72 mln su base trimestrale) sono state sostenute da maggiori tassi sui finanziamenti (+€18 mln), minori costi del term funding (+€41 mln), rivalutazione dei tassi di deposito (+€18 mln), minori volumi dei depositi (+€2 mln) e dal riconoscimento del beneficio del TLTRO (+€38 mln) che hanno ampiamente compensato la compressione dei volumi dei finanziamenti (-€46 mln). Su base annua le dinamiche commerciali hanno contribuito al margine di interesse per c. €100 mln. L'evoluzione non commerciale è stata in parte penalizzata dalle dinamiche negative del portafoglio di investimento e delle attività di tesoreria (-€6 mln trim/trim, -€176 mln a/a).
Il margine percentuale di interesse [10] è salito dall'1,33 per cento nel 1trim16 all'1,36 per cento nel 1trim17.
I crediti verso la clientela [11] hanno raggiunto €419,3 mld nel 1trim17 (+0,3 per cento trim/trim, -0,4 per cento a/a), con esclusione delle controparti di mercato (ad es. pronti contro termine). Al netto della riduzione della Non-Core, i crediti verso la clientela sono saliti dello 0,5 per cento trim/trim e del 3,4 per cento a/a, principalmente grazie ai contributi di Commercial Banking Italy (€135,6 mld), Commercial Banking Germany (€83,3 mld) e CIB (€73,9 mld). La raccolta della clientela [12] si è attestata a €391,6 mld nel 1trim17 (-1,1 per cento trim/trim, +3,2 per cento a/a) con i contributi più significativi provenienti da Commercial Banking Italy (€132,7 mld), Commercial Banking Germany (€83,8 mld) e CEE (€60,9 mld). Gli spread della clientela hanno registrato una stabilizzazione nelle diverse divisioni e a livello di Gruppo si sono attestati al 2,6 per cento nel 1trim17.
I dividendi e gli altri proventi [13] si sono attestati a €170 mln nel 1trim17 (+15,0 per cento trim/trim, -19,7 per cento a/a). Il contributo di Yapi Kredi è aumentato di oltre il 50 per cento a/a a cambi costanti, soprattutto per effetto della buona dinamica del margine di interesse (aumento dei volumi dei crediti e riduzione del costo di finanziamento) e dei ricavi da commissioni.
Le commissioni sono salite a €1,5 mld nel 1trim17 (+13,5 per cento trim/trim, +4,5 per cento a/a) guidate soprattutto dal miglioramento delle commissioni da servizi di investimento. Escludendo l'effetto temporaneo di Pioneer e Bank Pekao classificato secondo l'IFRS5, le commissioni totali sono aumentate ulteriormente a €1,7 mld nel 1trim17 (+11,5 per cento trim/trim, +4,6 a/a su base pro forma). Il contributo più significativo alla generazione delle commissioni è giunto dai servizi di investimento in crescita a €704 mln nel 1trim17 (+21,3 per cento trim/trim, +8,4 per cento a/a su base proforma) sostenuti dai prodotti di raccolta gestita guidati da robuste commissioni di gestione e upfront. Le commissioni da servizi di finanziamento si sono attestate a €443 mln nel 1trim17, in rialzo del 14,8 per cento trim/trim, soprattutto per effetto di maggiori transazioni sui mercati dei capitali in CIB, ma in flessione dell'8,6 per cento a/a principalmente a causa di una minore attività di money supply. Le commissioni relative ai servizi transazionali hanno raggiunto €559 mln, in calo dello 0,8 per cento trim/trim ma in rialzo del 12,4 per cento a/a grazie a maggiori attività di cost management e di servizi di pagamento.
L'aumento delle Attività Finanziarie Totali [14] a €796,8 mld a marzo 2017 (+€5,4 mld trim/trim, +€30,2 mld a/a) è stato sostenuto dai contributi positivi di tutte le banche commerciali e dai prodotti a elevato valore aggiunto. La raccolta gestita si è attestata a €203,4 mld (+€6,3 mld trim/trim, +€15,3 mld a/a) grazie al miglioramento delle dinamiche commerciali che hanno beneficiato dell'aumento delle vendite nette, soprattutto di fondi di investimento e prodotti bancassurance. In particolare, il Commercial Banking Italy ha rafforzato il proprio potere commerciale con un rapporto raccolta gestita su attività finanziarie totali che ha raggiunto quota 35,0 per cento. La raccolta amministrata è salita a €212,9 mld (+€1,5 mld trim/trim, +€0,2 mld a/a) mentre i depositi si sono attestati a €380,5 mld (-€2,4 mld trim/trim, +€14,7 mld a/a).
I ricavi da negoziazione sono saliti a €590 mln nel 1trim17 (+28,6 per cento trim/trim, +75,1 per cento a/a) grazie alle rilevanti attività effettuate con la clientela. In particolare, CIB ha beneficiato di ricavi relativi ad alcune operazioni che hanno coinvolto clienti di grandi dimensioni.
I costi totali sono rimasti sotto controllo, in calo a €2,9 mld nel 1trim17 (-1,5 per cento trim/trim, -3,0 per cento a/a) a e in linea con gli obiettivi di Transform 2019. In particolare, è stato registrato un contenimento dei costi del personale a €1,8 mld nel 1trim17, in calo trim/trim al netto del rilascio della componente di retribuzione variabile nel 4trim16 (di c. €100 mln) e in continua riduzione a/a. L'attenzione posta al contenimento dei costi è stata confermata dalla riduzione dei dipendenti a quota 96.423 [15], con un organico ridotto di circa 1.900 FTE trim/trim principalmente in Europa occidentale. Le filiali [16] sono diminuite di 74 unità nel 1trim17 a 5.263 (di cui 3.470 in Europa occidentale 1.793 in CEE). I costi relativi a spese diverse dal personale (costi Non-HR) [17] hanno raggiunto €1,1 mld nel 1trim17 (-10.6 per cento trim/trim, -1,1 per cento a/a). Gli ammortamenti hanno registrato un calo a €193 mln nel 1trim17 a causa della svalutazione di attività immateriali nel 2016. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 59,7 per cento nel 1trim17 (-8,0 p.p. trim/trim [18], -3,9 p.p. a/a).
Il margine operativo lordo si è attestato a €1,9 mld nel 1trim17 (+39,4 per cento trim/trim, +14,6 per cento a/a).
Le rettifiche su crediti sono scese a €670 mln nel 1trim17 (-54,9 per cento trim/trim, -11,8 per cento a/a) a conferma del continuo miglioramento della qualità dell'attivo. Buona gestione del rischio di credito, con un costo del rischio pari a 60 pb nel 1trim17 (-72 pb trim/trim, -8 pb a/a). L'obiettivo di 65 pb è confermato per il FY17.
Il solido margine operativo netto, pari a €1,3 miliardi nel 1trim17 (n.s. trim/trim, +36,1 per cento a/a), ha confermato il forte business momentum registrato da tutte le divisioni.
Gli altri oneri e accantonamenti si sono attestati a €463 mln nel 1trim17 (+89,9 per cento trim/trim, +21,6 per cento a/a). In particolare, gli oneri per il rischio sistemico si sono attestati a €434 [19] mln nel 1trim17, di cui €295 mln relativi al contributo al Fondo Unico di Risoluzione per il FY17 interamente imputato al 1trim17.
Le imposte sul reddito hanno registrato €212 mln nel 1trim17 (n.s. trim/trim, +7,3 per cento a/a), con un'aliquota fiscale del 25 per cento a livello di Gruppo.
L'utile da attività in dismissione ha raggiunto €376 mln nel 1trim17 [20], rispecchiando la classificazione fra le attività in via di dismissione di Pioneer e Bank Pekao, e il temporaneo effetto contabile dell'IFRS5 sulle commissioni (€224 mln) da riattribuire nelle commissioni attive dopo il closing di Pioneer, sulla base dell'accordo di distribuzione con Amundi.
L'utile netto di Gruppo è aumentato a €907 mln nel 1trim17, sostenuto da ricavi da negoziazione straordinariamente elevati, un'ottima generazione di commissioni e minori rettifiche su crediti. Risultati positivi sono stati raggiunti in tutte le divisioni aziendali; in particolare Commercial Banking Italy, CIB e CEE si sono distinte per l'ampio contributo fornito alla generazione degli utili. Il RoTE ha raggiunto 9,4 per cento nel 1trim17, dato che la redditività ha beneficiato di un forte effetto stagionale. Escludendo tutti gli effetti derivanti dalla vendita di Bank Pekao e Pioneer, in linea con il perimetro del CMD, ed assumendo il pieno impatto dell'aumento di capitale sull'intero trimestre, il RoTE rettificato si è attestato al 7.0 per cento.
QUALITA' DELL'ATTIVO
Le esposizioni deteriorate lorde di Gruppo si sono ridotte di circa il 30 per cento negli ultimi dodici mesi, assestandosi a €55,3 mld nel 1trim17, con un rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e il totale crediti che si è ridotto all'11,4 per cento (-0,4 p.p. trim/trim, -4,1 p.p. a/a) (21) .
Le esposizioni deteriorate nette sono diminuite a €24,2 mld (-3,4 per cento trim/trim, -35,6 per cento a/a), perfettamente in linea con l'obiettivo di €20 miliardi da raggiungere nel 2019, come indicato nel piano Transform 2019. Il rapporto esposizioni deteriorate nette/totale crediti si è attestato al 5,3 per cento nel 1trim17 (-0,3 p.p. trim/trim, -2,9 p.p. a/a). Il rapporto di copertura si è rafforzato al 56,3 per cento nel 1trim17 (+0,7 p.p. trim/trim, +5,0 p.p. a/a). Le sofferenze lorde sono state in ulteriore calo a €31,1 mld nel 1trim17 (-2,2 per cento trim/trim, -38,8 per cento a/a), con un rapporto di copertura in miglioramento al 66,6 per cento (+1,0 p.p. trim/trim, +5,8 p.p. a/a) che riflette un approccio rigoroso degli accantonamenti. Le inadempienze probabili lorde sono scese a €22,9 mld (-1,3 per cento trim/trim, -5,3 per cento a/a) con un rapporto di copertura in crescita al 43,7 per cento (+0,4 p.p. trim/trim, +10,1 p.p. a/a). I crediti scaduti deteriorati si sono ridotti a €1,3 mld nel 1trim17 (-2,4 per cento trim/trim, -36,9 per cento a/a) con un rapporto di copertura al 33,2 per cento (-1,0 p.p. trim/trim, +5,8 p.p. a/a).
Nel 1trim17, la qualità dell'attivo di Gruppo escludendo la Non-Core ha mostrato esposizioni deteriorate lorde a €24,4 mld, un rapporto esposizioni deteriorate lorde/totale crediti al 5,4 per cento ed un rapporto di copertura al 55,2 per cento. Le sofferenze lorde si sono attestate a €12,1 mld, il rapporto di copertura al 69,8 per cento. Le inadempienze probabili lorde sono state €11,1 mld con un rapporto di copertura al 41,6 per cento.
La qualità dell'attivo del Commercial Banking Italy ha evidenziato esposizioni deteriorate lorde a €10,0 mld, con un rapporto esposizioni deteriorate lorde/totale crediti lordi al 7,0 per cento e un rapporto di copertura in miglioramento al 53,5 per cento, riflettendo un atteggiamento prudente. Le esposizioni nette deteriorate si sono attestate a €4,6 mld, con un rapporto tra esposizioni nette deteriorate e totale dei crediti pari al 3,4 per cento nel 1trim17. Andamento analogo è stato registrato anche dalle sofferenze lorde (+8,1 per cento trim/trim, +31,1 per cento a/a) e dalle inadempienze probabili lorde (+0,2 per cento trim/trim, +13,3 per cento a/a), con un rapporto di copertura rispettivamente del 69,6 per cento e 39,9 per cento nel 1trim17.
I flussi verso le esposizioni deteriorate nel Commercial Banking Italy hanno raggiunto i €647 mln, il livello più basso dal 1trim16, con un cure rate del 10,2 per cento nel 1trim17. Il tasso di default è calato al 2,0 per cento nel 1trim17, dal 3,1 per cento nel 4trim16 e 2,3 per cento nel 1trim16. Le inadempienze probabili migrate a sofferenze mostrano un andamento più lento (+28,3 per cento nel 1trim17 rispetto a +49,5 per cento nel 4trim16) a conferma di un miglioramento della qualità dell'attivo.
In CEE le esposizioni deteriorate lorde sono diminuite passando da €6,4 mld alla fine del 4trim16 a €6,1 mld nel 1trim17, sostenute dalle vendite di portafogli di crediti in sofferenza (cessioni per €0,1 mld nel 1trim17 e addizionali €0,4 mld già svalutati e classificati in via di dismissione) e da efficienti attività di recupero.
L'importanza degli interventi effettuati sulla qualità dell'attivo è stata confermata dalla costante dismissione del portafoglio non core, con i crediti lordi che si sono ridotti a €36,4 mld nel 1trim17 (-€0,8 mld trim/trim, -€24,1 mld a/a) grazie a: i) miglioramento dei rimborsi (€0,1 mld), ii) recuperi (€0,3 mld), iii) cancellazioni (€0,2 mld) e iv) dismissioni (€0,1 mld). Le esposizioni deteriorate lorde si sono ridotte a €30,9 mld nel 1trim17 (-1,8 per cento trim/trim, -39,8 per cento a/a) e il rapporto esposizioni deteriorate/totale crediti è passato a 85,0 per cento (+0,2 p.p. trim/trim, +0,1 p.p. a/a). Le esposizioni deteriorate nette sono diminuite a €13,2 mld (-3,6 per cento trim/trim, -45,7 per cento a/a) con un rapporto tra esposizioni nette deteriorate e totale dei crediti al 71,7 per cento (invariato trim/trim, -1,9 p.p. a/a). Rapporto di copertura è stato in miglioramento al 57,2 per cento nel 1trim17 (+0,8 p.p. trim/trim, +4,7 p.p. a/a).
CAPITALE E FUNDING
I risultati positivi registrati a livello di Gruppo hanno contribuito in modo significativo al rafforzamento del CET1 ratio fully loaded all'11,45 per cento nel 1trim17, in miglioramento di 30 pb rispetto al CET1 ratio registrato nel 4trim16 dopo l'aumento di capitale e di 100 pb rispetto al 1trim16 [22). Il CET1 ha beneficiato della generazione degli utili del 1trim17 (+23 pb trim/trim) [23] e della riduzione degli RWA (+14 pb trim/trim) parzialmente compensati dall'accantonamento per il dividendo e dai pagamenti delle cedole dei Cashes e degli AT1 (-6 pb trim/trim) e dalle dinamiche negative delle riserve di valutazione (-2 pb trim/trim). Includendo l'impatto positivo delle cessioni in itinere di Bank Pekao e Pioneer (c. +150 pb), il CET1 fully loaded si attesterebbe ad oltre il 12 per cento pro forma.
La guidance di un CET1 ratio pari ad oltre il 12 per cento per il 2017 è confermata - incluso un certo grado di prociclicità e gli impatti dei modelli sugli RWA - mostrando una solida generazione di capitale come previsto in Transform 2019.
Nel 1trim17, il CET1 ratio transitional è migliorato all'11,71 per cento, il Tier 1 ratio transitional al 12,65 per cento e il Total Capital ratio transitional al 15,20 per cento. È confermato che tutti gli indicatori superano i requisiti patrimoniali [24].
RWA transitional ha raggiunto €385,3 mld nel 1trim17, in riduzione di €1,9 mld rispetto a dicembre 2016 e di €5,3 mld escludendo gli effetti delle thresholds [25]. In particolare, è stata registrata una riduzione degli RWA di mercato (-€2,0 mld trim/trim) che hanno beneficiato dei cambiamenti ai modelli utilizzati, mentre gli RWA operativi e quelli di credito sono risultati pressoché invariati. Gli RWA di credito sono risultati stabili nel trimestre grazie a storno delle thresholds (+€3,4 mld), evoluzione del business (stabile), azioni di business (-€0,3 mld), prociclicità & modelli (perlopiù stabile), regolamentazione (-€1,6 mld) ed effetti da tasso di cambio (+€0.3 mld) [26].
Il Leverage ratio fully loaded si è attestato al 4,62 per cento a marzo 2017; il Leverage Ratio transitional ha raggiunto 4,85 per cento;
Il Funding plan 2017 è stato eseguito per circa €6,4 mld a fine aprile, corrispondente al 24 per cento del funding plan complessivo previsto nel FY17. In particolare, il 5 aprile 2017 è stato avviato il nuovo programma di emissione di Global MTN da $30 mld che ha fornito una struttura innovativa in Italia (combinando RegS con il formato 144A) consentendo a UniCredit di vendere obbligazioni ai suoi investitori a livello globale. L'elaborazione del Programma rappresenta un passo importante verso l'implementazione di Transform 2019, dando alla banca la possibilità di diversificare ulteriormente le sue risorse di finanziamento e di stabilire nel tempo una curva di riferimento in USD. Ad oggi sono stati emessi $2,0 mld nell'ambito di questo Programma. Il TLTRO II in essere equivale a €51,2 mld su base consolidata [27] includendo la partecipazione per l'ulteriore TLTRO II da €24,4 mld [28] all'asta dello scorso marzo.
Note:
[1] In riferimento al seguente paragrafo "Risultati 1trim17" e alla sezione "Risultati consolidati del Gruppo UniCredit", si segnala l'inclusione tra i risultati del Gruppo per il 1trim16 e il 4trim16 di alcune rettifiche. In particolare, l'utile netto del 1trim16 è stato rettificato per tenere conto dell'ulteriore impatto netto del Defined Benefit Obligation (DBO) in Austria e dei costi di integrazione in Italia; il dato riferito al 4trim16 è stato rettificato per tenere conto delle componenti non ricorrenti legate a Transform 2019. Pertanto le variazioni riferite ai dati trimestrali e annuali sono calcolate rispetto ai dati rettificati relativi al 1trim16 e al 4trim16.
[2] Ritorno sul Capitale Tangibile: utile netto annualizzato / capitale tangibile medio escludendo gli AT1 e le immobilizzazioni immateriali di di Pioneer e Bank Pekao. RoTE rettificato considerando l'impatto dell'aumento di capitale (1trim17) ed escludendo tutti gli effetti di Pekao e la vendita di Pioneer, come da Capital Market Day (CMD).
[3] Inclusi gli effetti dell'aumento di capitale che hanno permesso di non eccedere le soglie (threshold) regolamentari per le deduzioni di investimenti in strumenti di capitale emessi da entità del settore finanziario e attività fiscali differite basate sulla redditività futura e derivanti da differenze temporanee (beneficio pari a 41 pb rispetto al 4trim16).
[4] Il perimetro delle esposizioni deteriorate (NPE) secondo la definizione dell'EBA è sostanzialmente equivalente al perimetro delle esposizioni non performing, come da circolare 272 di Banca d'Italia. Le NPE sono suddivise in sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti.
[5] Senza includere ulteriori cessioni per €0,1 miliardi nel 1trim17 in Turchia, che vengono valutate secondo il metodo del patrimonio netto.
[6] Filiali retail in Italia, Germania e Austria come indicato durante il CMD.
[7] "Full Time Equivalent" (lavoratori equivalenti a tempo pieno). Si prega di considerare che il numero di dipendenti del Gruppo è calcolato escludendo: i) Ukrsotsbank (venduta nel 4trim16), Pioneer, Bank Pekao, and Immo Holding che sono classificati secondo IFRS5 e ii) Ocean Breeze.
[8] Contributo proveniente da macro hedging strategy su depositi a vista non naturalmente coperti nel 1trim17 a €380 mln (-9 mln trim/trim e -3 mln a/a).
[9] Nel 4trim16 il margine di interesse ha subito gli effetti degli oneri precedentemente iscritti tra le poste non operative per circa €100 mln riferiti al FY16 ma interamente imputati al 4trim16.
[10] Il margine di interesse rappresenta la differenza tra gli interessi attivi maturati sulle attività fruttifere e gli interessi passivi maturati sulle passività fruttifere.
[11] I volumi contabilizzati a fine periodo sono calcolati al netto dei pronti contro termine e, per le divisioni, anche delle poste infragruppo. I crediti verso la clientela comprensivi dei pronti contro termine ammontavano a €452,8 mld a fine marzo 2017 (+1,8 per cento trim/trim, -0,7 per cento a/a).
[12] I volumi contabilizzati a fine periodo sono calcolati al netto dei pronti contro termine e, per le divisioni, anche delle poste infragruppo. La raccolta della clientela comprensiva dei pronti contro termine ammonta a €438,0 mld a fine marzo 2017 (-3,2 per cento trim/trim, -2,5 per cento a/a).
[13] Inclusi dividendi e proventi da partecipazioni valutate a patrimonio netto. Contributo della Turchia su base divisionale.
[14] Attività finanziarie commerciali totali che escludono le controparti di mercato.
[15] Con esclusione dell'organico relativo a società industriali consolidate integralmente.
[16] Dalle filiali sono escluse Ukrsotsbank nel 1trim16, Pioneer, Bank Pekao e Immo Holding, in linea con il perimetro considerato in Transform 2019.
[17] Altre spese amministrative al netto delle spese di recupero e dei costi indiretti, oltre che degli ammortamenti.
[18] Variazione percentuale basato sul rapporto costi/ricavi del 4trim16 rettificato e l'impatto su costi e ricavi delle componenti non ricorrenti legate a Transform 2019.
[19] Riferiti a: (i) banks levies per €64 mln, (ii) Sistema di Garanzia dei Depositi per €75 mln e (iii) Fondo Unico di Risoluzione per €295 mln.
[20] Tenendo conto delle elisioni delle partite intercompany.
[21] Qualità dell'attivo di Gruppo nel 1trim17 escludendo il portafoglio non-core: NPE lorde a €24,4 mld, rapporto NPE lorde/totale crediti al 5,4 per cento, rapporto di copertura al 55,2 per cento. Sofferenze lorde a €12,1 mld, rapporto di copertura al 69,8 per cento. Inadempienze probabili lorde a €11,1 mld, rapporto di copertura al 41,6 per cento.
[22] Delta basati sui dati rettificati del 1trim16 e del 4trim16.
[23] L'utile intermedio del primo trimestre 2017 è stato incluso nei Fondi Propri in seguito a richiesta di autorizzazione all'Autorità Competente ai sensi dell'articolo 26(2) del CRR.
[24] Requisiti relativi allo SREP per il 2017: 8,77 per cento CET1 ratio (4,5 per cento P1 + 2,5 per cento P2 + 1,77 per cento combined capital buffer); 10,27 per cento T1 ratio (6 per cento P1 + 2,5 per cento P2 + 1,77 per cento combined capital buffer); 12,27 per cento Total Capital ratio (8 per cento P1 + 2,5 per cento P2 + 1,77 per cento combined capital buffer).
[25] RWA transitional a dic. 2016 rettificati a €390,6 mld, inclusi gli effetti spiegati in nota 3 di questo documento.
[26] Evoluzione del business: i cambiamenti relativi allo sviluppo di business; azioni di business; iniziative per ridurre gli RWA proattivamente (perlopiù cartolarizzazioni). Modelli: cambiamenti metodologici ai modelli esistenti/nuovi; prociclicità: cambiamento nello scenario macroeconomico o del merito creditizio dei clienti; regolamentazione: cambiamenti nella regolamentazione (es. CRR o CRD). Effetti di cambio: conversione di esposizioni non in euro.
[27] €33,6 mld sono stati prelevati in Italia, €12,6 mld in Germania, €4,0 mld in Austria e €0,9 mld in CEE.
[28] €15,5 mld sono stati prelevati in Italia, €5,6 mld in Germania, €3,0 mld in Austria e €0,3 mld in CEE.
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