Credito alle imprese in Europa centro-orientale:
La recessione in Europa occidentale non ha intaccato il potenziale a lungo termine della regione CEE
· Continua il processo di convergenza, favorito in particolare dalla necessità di ammodernare le infrastrutture e dall'introduzione di nuove tecnologie
· La crescita economica nella regione CEE dovrebbe naturalmente essere superiore a quella dei paesi principali dell'Europa occidentale, grazie soprattutto agli investimenti e al commercio estero
· L'attività di erogazione del credito registrerà un'accelerazione in linea con la crescita economica e la ripresa della domanda
Nei prossimi anni, la crescita economica nella regione CEE (Europa centro-orientale) dovrebbe essere superiore a quella dei paesi principali dell'Europa occidentale, a patto che si producano le giuste condizioni. A trainare la ripresa saranno con maggiore probabilità gli investimenti piuttosto che i consumi, poiché le infrastrutture devono essere ammodernate e vi è la necessità di introdurre tecnologie avanzate. Questa è una delle conclusioni principali cui è pervenuta una recente analisi condotta da UniCredit CEE Strategic Analysis sul credito alle imprese in Europa centro-orientale. L'attività di prestito dovrebbe pertanto accelerare in linea con la crescita economica. Inoltre, le banche dovranno trovare modalità opportune per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei clienti in una regione che resta fortemente dipendente dai finanziamenti bancari. Alcuni segmenti in particolare, come il finanziamento delle PMI, il trade finance e i prestiti al consumo, richiedono iniziative immediate.
Gli indicatori di competitività sono già migliori che in America Latina; i nuovi ingressi nell'UE/UME miglioreranno ulteriormente la qualità dell'ambiente economico
"Nonostante la crisi nell'area euro, la regione dell'Europa centro-orientale conserva intatto il suo potenziale di lungo termine. Il processo di convergenza economica continua, favorito dalla necessità di ammodernare infrastrutture e istituzioni", ha dichiarato Gianni Franco Papa, Responsabile della divisione CEE di UniCredit. Ad esempio, il PIL pro capite si attesta ancora oggi a circa un terzo della media europea. Il potenziale di ripresa della regione CEE è dunque notevole e il miglioramento degli indicatori di competitività, che superano già quelli dell'America Latina, rafforza ulteriormente la vocazione alla crescita di questa area geografica.
Per quanto riguarda la facilità di fare impresa, il panorama è piuttosto eterogeneo e le realtà che offrono il contesto più favorevole sono i paesi baltici, Slovenia e Slovacchia. Secondo un'indagine della Banca Mondiale, "l'accesso al credito" sembra nel complesso relativamente facile, mentre altri parametri quali "edilizia" e "risoluzione delle insolvenze" meritano maggiore attenzione. L'ingresso di numerosi paesi CEE nell'Unione Europea e la loro adesione alla moneta unica dovrebbero migliorare ulteriormente l'ambiente economico della regione nei prossimi anni.
"Dopo il crollo degli ultimi anni, gli investimenti diretti esteri nella regione CEE dovrebbero aumentare progressivamente fino a raddoppiare entro il 2020. Rispetto al passato, questi nuovi afflussi confluiranno verso progetti maggiormente sostenibili", ha osservato Gianni Franco Papa.
Anche il commercio estero continua ad assolvere un ruolo chiave nel trainare la crescita economica dei paesi CEE, che tra i primi cinque partner commerciali annoverano Germania, Russia, Italia, Cina e Paesi Bassi. Nel contempo, gli stretti legami con l'Europa occidentale rappresentano anche una fonte di vulnerabilità, quantomeno per alcuni dei paesi CEE.
La disponibilità a concedere prestiti e gli standard creditizi stanno migliorando
A seguito del previsto aumento della domanda, l'attività di erogazione del credito subirà un'accelerazione in linea con la crescita economica.
"Nei primi tre mesi del 2013, la disponibilità a concedere prestiti e gli standard creditizi hanno continuato a migliorare nella maggior parte dei segmenti in risposta alle dinamiche della domanda", ha commentato Aurelio Maccario, Responsabile Group Strategic Planning di UniCredit, facendo riferimento alle rilevazioni periodiche dell'IIF.
In sostanza, il credito alle imprese dovrebbe superare quello al consumo, con tassi medi cumulativi di crescita nell'ordine di oltre il 7,1% in Europa sud-orientale nel triennio 2013-2015 e di oltre il 9,6% tra il 2016 e il 2020. Per contro, i finanziamenti al consumo e i mutui per l'acquisto di abitazioni dovrebbero aumentare sia in Europa centrale che sud-orientale in un orizzonte di lungo termine. In Turchia e in Russia, i prestiti al dettaglio si avviano a sopravanzare il settore corporate in termini di crescita complessiva.
I dati correnti sulla penetrazione dei prestiti testimoniano il potenziale di medio-lungo termine che il settore bancario della regione CEE può vantare. Nell'Unione Monetaria Europea, i prestiti alle imprese hanno raggiunto in media un volume pari al 48% del PIL nel 2012, ma nello stesso periodo la percentuale si è attestata ad appena il 16% in Polonia, il 22% in Repubblica Ceca, il 28% in Russia e il 31% in Turchia. I mutui abitativi concessi a singoli individui hanno rappresentato in media il 40% del PIL all'interno dell'unione monetaria, arrivando a solo il 3% in Russia, il 6% in Turchia, il 20% in Polonia e il 21% in Repubblica Ceca. Tuttavia, il potenziale del mercato al dettaglio nella regione CEE non si esaurisce nel settore prestiti. Anche la raccolta di depositi e l'uso dei servizi bancari si attestano su livelli inferiori rispetto all'Europa occidentale e hanno quindi ampi margini di crescita.
Rilevanti per le economie CEE, le piccole e medie imprese devono essere oggetto di strategie congiunte
"Considerando la grande importanza per le economie CEE, le piccole e medie imprese devono essere uno degli obiettivi primari dell'attività di finanziamento bancario", ha dichiarato Aurelio Maccario. "I prestiti sovvenzionati dall'UE e il principio del cofinanziamento si sono dimostrati strumenti molto efficaci per garantire liquidità sufficiente alle PMI, che restano ancora uno dei segmenti più rischiosi del mercato", ha poi aggiunto. Nel periodo 2007-2013, sono confluiti nella regione CEE fondi strutturali europei per 180 miliardi di euro e un importo simile potrebbe essere disponibile anche per il 2014-2020. Poiché l'Unione Europea in genere finanzia solo il 50-85% del valore di un progetto, le banche commerciali hanno un ruolo decisivo nel fornire liquidità aggiuntiva. Inoltre, la Banca Mondiale, la BEI e la BERS hanno destinato ulteriori 30 miliardi di euro per la crescita in Europa centro-orientale e sud-orientale, da erogare in segmenti strategici come le PMI, le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e l'innovazione. In definitiva, l'accelerazione della crescita economica nella regione CEE sarà trainata dal miglioramento della competitività interna, le cui dinamiche saranno a loro volta determinate dalla cooperazione tra autorità, istituzioni finanziarie internazionali e banche.
"UniCredit è pronta a soddisfare le esigenze dei clienti e a fornire loro il necessario supporto per conseguire gli obiettivi di business che si sono posti", ha dichiarato Gianni Franco Papa, Responsabile della divisione CEE di UniCredit. Attualmente, UniCredit ha un Core Tier 1 capital ratio pari al 10,84% e vanta una rete internazionale tra le più estese, con filiali in circa 50 paesi. Il Gruppo è impegnato in prima linea a sostenere lo sviluppo dei rapporti commerciali e delle attività transnazionali dei clienti, grazie alle sue banche locali presenti in 16 paesi della regione CEE, che operano secondo un modello di servizio omogeneo. Ha una conoscenza unica e approfondita dei vari mercati CEE e serve circa 10.000 clienti corporate in Germania, Italia e Austria con interessi nella regione CEE. Lo staff di UniCredit persegue standard di servizio di alta qualità e si adopera per mantenere la posizione di leadership che il Gruppo vanta nella regione CEE, garantendo sempre un'elevata soddisfazione della clientela.
Istanbul, 10 maggio 2013