TENUTA DEL MARGINE OPERATIVO LORDO GRAZIE ALL'EFFICACE CONTROLLO DEI COSTI
Nonostante il difficile contesto macroeconomico, i risultati trimestrali del Gruppo presentano una buona tenuta. Buona la tenuta del margine operativo lordo, nonostante il calo nella domanda di finanziamenti.
commerciali registrato in Italia e la pressione esercitata dal calo dei tassi d'interesse sui ricavi. Il margine d'interesse ha tenuto nonostante i titoli sovrani italiani detenuti dal Gruppo non siano aumentati. Per far fronte alla difficile situazione attuale, UniCredit sta attuando con decisione le misure di riduzione dei costi previste dal Piano strategico, con l'intenzione di attenuare l'effetto dei trend sfavorevoli dei ricavi e degli accantonamenti su crediti (LLP). Nel 2trim12 i costi operativi sono calati del 4,6% a/a (e del 2,4% trim/trim). Nel 1sem12 il rapporto costi/ricavi ha raggiunto il 56,8% contro il 58,2% del 1sem11. Questo risultato è stato in parte dovuto alla riduzione generale di 2.921 unità di personale a tempo pieno (FTE) al giugno 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 e a misure gestionali mirate.
NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO - MAGGIORI RESPONSABILITA' ALLE REGIONI
Facendo seguito alla decisione presa il 10 luglio dal Consiglio, UniCredit ha lanciato un progetto di revisione del suo assetto organizzativo. La revisione dovrebbe essere portata a termine entro fine 2012 e la proposta definitiva dovrà essere sottoposta all'approvazione del Consiglio nel mese di dicembre. Il progetto prevede la creazione di un'organizzazione più snella, processi decisionali più semplici e una migliore efficienza operativa in linea con il piano strategico e i requisiti normativi vigenti.
In Italia, Germania, Austria e Polonia il Gruppo intende passare da un modello divisionale a un sistema regionale; questi cambiamenti organizzativi non riguarderanno invece CEE, Global Banking Services (GBS) e Asset Management.
La divisione CIB resterà un business line globale e nel tempo si focalizzerà maggiormente sulla clientela multinazionale e large corporate, con evidenti necessità di investment banking a prescindere dal fatturato.
NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO - RETI DI SPORTELLI IN ITALIA
L'intero settore è sottoposto a un cambiamento radicale del modello di distribuzione, con un'importanza sempre maggiore dei canali alternativi. UniCredit ha sfruttato con successo queste tendenze, avendo trasferito la gran parte delle attività svolte con la clientela: le attività in remoto sono passate dal 41% del totale nel 2008 al 73% nel 2trim12 in Italia. Il piano strategico guida tale visione, riformulando il modello di servizio con la trasformazione della maggior parte delle filiali della rete da filiali principali (fully-fledged)a sportelli "Cash Light"e "Cash Less". Al termine del 2trim12 il Gruppo ha già raggiunto gli obiettivi di fine 2012, con il 26,5% degli sportelli già in formato Cash Light/Cash Less rispetto al 14,3% del 2011. Il numero totale di sportelli interessati dal progetto di ristrutturazione "Hub&Spoke" all'interno della rete F&SME in Italia è calato di 142, passando da 3.790 di inizio 2011 a 3.648 a fine giugno 2012.
COEFFICIENTI PATRIMONIALI SOLIDI - OLTRE L'OBIETTIVO DI BASILEA III
Al 30 giugno 2012 il Core Tier I del Gruppo secondo Basilea 2.5 è pari a un solido 10,4%, più 8pb rispetto al 31 marzo 2012, in particolare grazie alla gestione degli RWA. Il Common EquityTier 1 (CET1), anticipando tutti gli effetti di Basilea 3, ha superato l'obiettivo fissato per il 2012 ed è ben al di sopra dei requisiti previsti dall'EBA. Questo risultato è stato possibile grazie al successo dell'emissione di €7,5 miliardi di diritti d'opzione perfezionata nel primo trimestre, all'ulteriore contributo ottenuto dal riacquisto di titoli Tier I e Upper Tier II che ha comportato un'aggiunta di altri 10 pb e alla gestione attiva degli RWA di mercato, calati di €3,5 miliardi nel 2trim12, primariamente nella divisione CIB.
UN FORTE "MARGINE DI LIQUIDITA'"
In linea con gli obiettivi del piano strategico, la posizione interbancaria netta negativa, compresi i depositi overnight presso Banche Centrali, era pari a €34,1miliardi contro €44,5miliardi alla fine del trimestre precedente[1]. I debiti verso banche sono cresciuti di €2,2miliardi nel trimestre, più che compensati dall'aumento dei Crediti verso Banche Centrali (compresi i depositi overnight presso Banche Centrali).
L'incoraggiante crescita della raccolta e il calo nella domanda di finanziamenti registrato in Europa occidentale hanno concorso a migliorare il rapporto tra crediti e depositi portandolo dal 136% del 31 marzo 2012 al 133% a fine giugno 2012.
La solida posizione di liquidità del Gruppo è confermata: illiquidity buffer[2]di €116,1 miliardi copre abbondantemente tutti i raccolta wholesale in scadenza nei prossimi 12 mesi.
La posizione interbancaria netta viene calcolata considerando "Crediti verso banche" più i depositi overnight presso Banche Centrali iscritti alla voce "Cassa e disponibilità liquide", al netto dei "Debiti verso banche".
Compresi (a) attivi immediatamente disponibili (unencumberedeligible assets), al netto dell'aggiustamento in base al valore di mercato, (b) Cassa e (c) Crediti verso Banche centrali. Ulteriori attivi eligible (disponibili entro 12 mesi) comprendono tutti gli altri attivi eligible entro un anno di tempo (entro fine giugno 2013).
PIANO DI FINANZIAMENTO (FUNDING PLAN) DEL GRUPPO GIA' COMPLETATO AL 68%/PIANO DI FINANZIAMENTO ITALIANO GIA' COMPLETATO AL 78%
Grazie alla piattaforma di funding del Gruppo, ben diversificata sia in termini geografici che per tipologia di strumenti, al 27 giugno UniCredit ha completato il 68% del suo piano di finanziamento 2012. In particolare è già stato realizzato il 78% del funding plan italiano 2012. Come dichiarato nel Piano strategico, il Gruppo raccoglie gran parte del proprio finanziamento attraverso i depositi e le obbligazioni collocate attraverso la rete, di cui €9,6 miliardi da inizio anno.
MIGLIORAMENTO DEL FUNDING GAP
In linea con gli obiettivi fissati nel Piano Strategico, il funding gap del Gruppo è migliorato ulteriormente calando di €8 miliardi nel trimestre e raggiungendo €66 miliardi. Un importante contributo al miglioramento è giunto dall'Italia, grazie all'apporto positivo della clientela.
Funding Gap: Crediti verso la clientela meno (Debiti verso la clientela + Obbligazioni e certificati di deposito collocati attraverso le reti).
ESPOSIZIONE DIVERSIFICATA AI TITOLI DI DEBITO SOVRANO
Al 30 giugno UniCredit deteneva circa €90 miliardi di obbligazioni sovrane, prevalentemente in paesi nei quali il Gruppo opera attivamente con una solida presenza; il Gruppo aveva pertanto un portafoglio di titoli sovrani ben diversificato. L'esposizione di circa €41miliardi in titoli di stato italiani è stabile rispetto alla fine del trimestre precedente
AGGIORNAMENTO BRONTOS
UniCredit informa inoltre che in data odierna ha definito le controversie attualmente in essere con l'Agenzia delle Entrate riferentesi al trattamento tributario applicato ad alcune operazioni di finanza strutturata poste in essere dal Gruppo negli esercizi 2007, 2008 e 2009. Tra dette operazioni di finanza strutturata è ricompresa l'operazione "Brontos", così denominata dalla controparte Barclays Bank Plc. UniCredit, pur convinta della correttezza dell'operato proprio e dei propri esponenti e dipendenti anche cessati, anche con il parere favorevole dei consulenti incaricati, ha aderito ai cosiddetti "istituti deflattivi del contenzioso", al solo fine di mitigare gli oneri ed i rischi connessi con la durata e la complessità dei procedimenti tributari e minimizzare l'impatto delle eventuali sanzioni. Tale definizione comporta un costo complessivo per imposte e sanzioni di 264.435.422,22 milioni di euro che sara' assorbito con l'utilizzo degli stanziamenti costituiti nei periodi precedenti.