Nel mondo delle aziende è prassi comune per i dipendenti più giovani imparare da un mentor più esperto. E’ possibile, però, che questo scambio di esperienze funzioni anche nella direzione opposta.

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CHE COSA E’ IL REVERSE MENTORING?

Il reverse mentoring prende il nome dal processo che ribalta la tradizionale relazione "persona junior che impara da una persona senior". Nel mondo aziendale è stato utilizzato come modalità per aiutare i senior executive a rimanere al passo con i cambiamenti tecnologici e per strutturare l’approccio delle giovani generazioni. Questa tecnica è stata resa popolare da Jack Welch, il leader della società ingegneristica GE, che l’ha usata negli anni '90 per far familiarizzare i suoi senior executive con Internet. La Harvard Business Review sottolinea anche i risultati che, applicando questa  tecnica, Estée Lauder e BNY Mellon's Pershing hanno raggiunto sul fronte della promozione della cultura aziendale e della capacità di trattenere i giovani talenti.

PERCHE’ PROVARE AD APPLICARE IL REVERSE MENTORING?

Sul piano personale i benefici sono evidenti per entrambi i protagonisti di una relazione di reverse mentoring. Il giovane mentor "impara il valore della condivisione delle conoscenze e l'arte di presentare i razionali di ciò che si fa". Il senior mentee scopre che "la prospettiva nuova e fresca offerta dal suo mentor" può mettere in evidenza aspetti che non erano stati presi in considerazione o processi che non stanno funzionando a dovere. A questa conclusione arriva un articolo di Forbes scritto da Blair Brady, un amministratore delegato che ha applicato il reverse mentoring invitando ogni mese i suoi collaboratori a pranzi individuali.

TUTTI LE MODALITA’ DI UN REVERSE MENTORING

Brady suggerisce anche alcune modalità di applicazione delreverse mentoring a gruppi di persone anziché a singoli individui, ad esempio chiedendo a un team di persone più giovani di studiare una specifica moda per parlarne quindi ai senior executive durante un incontro 'lunch-and-learn'. Un approccio diverso e più strutturato, proposto dal mentoring coach Fatih Elibol, propone di avviare un programma strutturato su una specifica sfida aziendale, stabilendo obiettivi che siano rilevanti per valutare quella sfida. La sua serie di raccomandazioni in dieci passi consiglia anche di avere uno sponsor che sia garante della realizzazione del programma e di assicurarsi che un certo numero di mentee partecipi all’esperienza, prima di chiedere ai mentor potenziali di proporsi.