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Risultati di Gruppo 2trim15 e 1sem15

2TRIM15 - PRINCIPALI DATI FINANZIARI

Utile Netto a €522 mln nel 2TRIM15 (+2,0% TRIM/TRIM, +29,5% A/A), Oltre €1 mld nel 1SEM15;

Contributo Positivo di Tutte le Divisioni nel Trimestre

 

CET1 Ratio Transitional a 10,52%, pari a 10,92% includendo l'Operazione su Pioneer.

CET1 Ratio Fully Loaded Pro-forma a 10,84% Includendo il valore corrente delle Riserve AFS e l'Operazione su Pioneer

 

Notevole Miglioramento nella Qualità dell'Attivo ed Elevato Coverage Ratio al 51%.

Crediti Deteriorati Lordi in Diminuzione Grazie alla Vendita di Sofferenze, a Maggiori Recuperi e a più Elevati Flussi a Performing

 

Buona Tenuta dei Ricavi della Core Bank a €5,7 mld nel 2TRIM15 (+0,1% TRIM/TRIM, +0,1% A/A) e a €11,4 mld nel 1SEM15 (+1,9% SEM/SEM) Sostenuti dall'aumento del Margine di Interesse e dei Dividendi

 

 

Contributo positivo di tutte le divisioni al risultato del trimestre, con un utile netto di Gruppo a €522 mln nel 2trim15 (+2,0% trim/trim, +29,5% a/a) e ad oltre €1 mld nel 1sem15, con un RoTE[1] al 5,0%.

Il CET1 ratio transitional aumenta a 10,52% (+66pb trim/trim), pari a 10,92% includendo l'operazione su Pioneer. Il Tier 1 ratio transitional è pari a 11,40% e il Total Capital ratio transitional a 14,24%. Il CET1 ratio fully loaded pro-forma migliora a 10,37%[1] (includendo la riserva Available for Sale - AFS[2] e l'operazione su Pioneer a 10,84%). Il Leverage ratio Basel 3[3] transitional è a 4,60% e quello fully loaded pro-forma a 4,31%.

Il miglioramento della qualità dell'attivo del Gruppo è ancora più evidente nel 2trim15, con crediti deteriorati in ulteriore calo a €81,7 mld (-1,8% trim/trim). Le sofferenze si riducono di -0,2% trim/trim, sostenute dalle continue cessioni. Gli altri crediti deteriorati lordi diminuiscono ulteriormente di -4,3% trim/trim grazie a maggiori recuperi e a più elevati flussi verso crediti in bonis. Il tasso di copertura di UniCredit sui crediti deteriorati lordi sale al 51,0%, livello tra i più alti del settore bancario italiano.

La Core Bank riporta un utile netto di €819 mln nel 2trim15 e raggiunge €1,7 mld nel 1sem15, sostenuto dalla crescita del margine di interesse (+1,8% trim/trim) e da maggiori dividendi (+127% trim/trim) che compensano in parte l'aumento dei costi operativi (+1,6% trim/trim) e delle rettifiche su crediti (+8,1% trim/trim).

Oggi, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato i risultati del 1sem15. Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, dichiara: "Nel primo semestre del 2015 UniCredit ha prodotto un utile di oltre €1 miliardo, un risultato di grande valore in un contesto ancora sfavorevole per l'industria bancaria, che vede tassi di interesse ai minimi storici. Abbiamo rafforzato i coefficienti patrimoniali, che confermano la solidità del Gruppo, con ulteriori prospettive di crescita legate anche all'operazione Pioneer.

Per UniCredit - in controtendenza rispetto alla media di settore in Italia - è confermato il miglioramento significativo nella qualità degli impieghi, con una diminuzione dei crediti deteriorati, frutto di una migliore tenuta di quelli in bonis e di maggiori recuperi. In un quadro di  moderata ripresa economica, sia in Italia sia in Europa, UniCredit ha assicurato un'importante crescita dei nuovi finanziamenti. Il nuovo credito a medio e lungo termine erogato ad imprese e famiglie in tutti i principali paesi in cui operiamo nel primo semestre è in crescita di circa il 40%."

 


GRUPPO

 

  • Utile netto: €522 mln (+2,0% trim/trim, +29,5% a/a) e RoTE a 4,9%
  • Ricavi: €5,7 mld (-0,3% trim/trim, -1,1% a/a)
  • Costi Totali: €3,4 mld (+0,5% trim/trim, +3,0% a/a) con un rapporto costi/ricavi del 59,9% (+0,5pp trim/trim, +2,4pp a/a)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €913 mln (-6,9% trim/trim, -9,0% a/a), rapporto crediti deteriorati netti/totale crediti netti a 8,4% e tasso di copertura a 51,0%
  • Patrimonio di vigilanza: CET1 ratio transitional aumenta a 10,52% (+66pb trim/trim) e pari a 10,92% includendo l'operazione su Pioneer. Tier 1 ratio transitional a 11,40% e Total Capital ratio transitional a 14,24%. CET1 ratio fully loaded pro-forma a 10,37% (pari a 10,84% includendo il valore corrente della riserva AFS e l'operazione su Pioneer)

 

 

CORE BANK

  • Utile netto: €819 mln (-6,9% trim/trim, +7,9% a/a) e RoAC[5] a 8,9%
  • Ricavi: €5,7 mld (+0,1% trim/trim e a/a)
  • Costi Totali: €3,3 mld (+1,6% trim/trim, +3,6% a/a) con un rapporto costi/ricavi del 58,0% (+1pp trim/trim, +2pp a/a)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €615 mln (+8,1% trim/trim, +2,6% a/a), costo del rischio a 56,4pb (+4pb trim/trim, stabile a/a)

 

GRUPPO

 

  • Utile netto: €1.034 mln (-7,3% sem/sem) e RoTE a 5,0%
  • Ricavi: €11,5 mld (+0,9% sem/sem)
  • Costi Totali: €6,9 mld (+1,6% sem/sem) con un rapporto costi/ricavi del 60% (stabile sem/sem)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €1,9 mld (+2,8% sem/sem), costo del rischio a 79pb (+3pb sem/sem)

 

CORE BANK

 

  • Utile netto: €1,7 mld (-3,9% sem/sem) e RoAC a 9,2%
  • Ricavi: €11,4 mld (+1,9% sem/sem)
  • Costi Totali: €6,6 mld (+2,0% sem/sem) con un rapporto costi/ricavi del 57,6% (stabile sem/sem)
  • Qualità dell'attivo: rettifiche su crediti a €1,2 mld (+5,5% sem/sem), costo del rischio a 55pb (+2pb sem/sem)

Utile netto a €522 mln nel 2trim15 includendo €98 mln di oneri aggiuntivi legati al Single Resolution Fund (SRF) e €100 mln di svalutazione di Ukrsotsbank. L'utile netto supera €1 mld nel 1sem15 con un RoTE pari al 5,0%.

 

Totale dell'attivo in calo a €875,1 mld (-€25,5 mld trim/trim) guidato da una riduzione dei crediti verso la clientela e dell'attività di negoziazione. La diminuzione dei crediti verso la clientela (-€8,7 mld trim/trim) è principalmente dovuta al calo dei crediti verso le controparti istituzionali e di mercato (-€9,6 mld trim/trim). La riduzione nelle attività di negoziazione (-€16,7 mld trim/trim) è compensata dal corrispondente trend delle passività detenute per la negoziazione (-€17,7 mld trim/trim), per effetto di maggiori tassi di interesse a medio e lungo termine.

 

Il rapporto RWA/totale dell'attivo si attesta a 46,4% nel 2trim15 con RWA in calo a €405,9 mld (-€14,7 mld trim/trim) grazie alla contrazione degli RWA di credito (-€8,0 mld trim/trim) e di mercato (-€6,2 mld trim/trim). La riduzione degli RWA di credito è sostenuta da azioni di business (-€2,0 mld principalmente operazioni di cartolarizzazione), da cambiamenti regolamentari e prociclicità (-€2,8 mld) e dall'effetto volumi e tassi di cambio (-€2,9 mld). La dinamica degli RWA di mercato è legata principalmente all'evoluzione del business (-€4,2 mld) e all'ammortamento delle coperture sui tassi di cambio in CEE (c. -€2 mld).

 

Patrimonio netto tangibile in calo a €44,6 mld (-2,4% trim/trim) a seguito dell'impatto dei tassi sulla  riserva AFS.

 

Funding gap [6] positivo a €1,5 mld (-€16,9 mld trim/trim) grazie allo sviluppo dei volumi generati dalle controparti commerciali.

 

Qualità dell'attivo in continuo miglioramento nel 2trim15, con crediti deteriorati lordi in diminuzione a €81,7 mld (-1,8% trim/trim) supportati da continue vendite di crediti deteriorati; rapporto tra crediti deteriorati netti/totale crediti netti in calo a 8,4% (-0,7% trim/trim). Tasso di copertura in rialzo a 51,0% (+0,4% trim/trim).

Le sofferenze lorde si sono ridotte a €51,3 mld (-0,2% trim/trim) con un tasso di copertura stabile a 61,7%. Gli altri crediti deteriorati lordi sono in riduzione a €30,5 mld (-4,3% trim/trim) grazie a flussi netti in uscita dai crediti deteriorati superiori a quelli in entrata, sostenuti da maggiori recuperi e da maggiori flussi verso crediti in bonis. In Italia la qualità dell'attivo continua a registrare progressi; il trend dei crediti deteriorati di UniCredit S.p.A. a fine giugno 2015 è di gran lunga migliore rispetto a quello del sistema bancario italiano (campione ABI [7]). Le sofferenze lorde crescono più lentamente mentre gli altri crediti deteriorati si riducono in modo significativo nel corso del 2trim15.

 

Il CET1 ratio transitional aumenta a 10,52% (+66pb trim/trim) e raggiunge il 10,92% includendo l'operazione su Pioneer. Il Tier 1 ratio transitional e il Total Capital ratio transitional ammontano rispettivamente a 11,40% e 14,24% (a 11,80% e 14,64% comprendendo la transazione Pioneer). Il CET1 ratio fully loaded pro-forma aumenta a 10,37% (+27pb trim/trim) con contributi positivi provenienti dalla generazione trimestrale di utili (+13pb) e dalla riduzione degli RWA (+37pb), che hanno compensato ampiamente le componenti negative (-22pb). Il CET1 ratio fully loaded pro-forma ha raggiunto il 10,84%, includendo il contributo positivo del valore corrente della riserva AFS (+22pb, alla luce della normalizzazione del mercato a seguito della crisi greca) e l'operazione su Pioneer (+25pb) .


Il Basel 3 Leverage ratio si attesta al 4,60% su base transitional e 4,31% fully loaded pro-forma, a conferma dell'elevata solidità patrimoniale di UniCredit.

 

Il funding plan 2015 è stato eseguito per il 50% pari a circa €13,3 mld (72% emesso in Italia) a fine luglio.

 

Il TLTRO totale ottenuto ammonta a €18,0 mld [8]. Tale ammontare è stato completamente erogato a corporate e PMI in Italia.



L'utile netto raggiunge un valore pari a €819 mln nel 2trim15 (-6,9% trim/trim, +7,9% a/a) e €1,7 mld al 1sem15 (-3,9% sem/sem) con un RoAC di 8,9% nel 2trim15. I principali contributori al risultato netto del 2trim15 sono il Commercial Bank Italy con €570 mln (+0,6% trim/trim, +5,9% a/a e 27,9% RoAC), CIB con €252 mln (-29,0% trim/trim, +27,6% a/a e 15,4% RoAC) e CEE con €152 mln [9] (-14,8% trim/trim, -46,2% a/a e 7,2% RoAC) o €252 mln escludendo l'impatto di €100 mln della svalutazione di Ukrsotsbank (+41,2% trim/trim, -10,8% a/a e 11,9% RoAC).

 

Il margine operativo netto si riduce a €1,8 mld nel 2trim15 (-4,9% trim/trim, -6,6% a/a), in lieve rialzo a €3,6 mld nel 1sem15 (+0,5% sem/sem) grazie a ricavi pari a €5,7 mld nel 2trim15 (+0,1% trim/trim e a/a) e a €11,4 mld nel 1sem15 (+1,9% sem/sem) che compensano in parte l'aumento dei costi operativi e delle rettifiche su crediti.

L'andamento sostenuto dei ricavi nel 2trim15 è guidato da Commercial Bank Italy che ha contribuito con €2,2 mld (+1,0% trim/trim, +2,8% a/a), CIB con €993 mln (-5,9% trim/trim, +10,3% a/a) e CEE con €982 mln (+8,1% trim/trim, +0,8% a/a).

 

Il margine di interesse si attesta a €3,0 mld nel 2trim15 (+1,8% trim/trim, -4,4% a/a) e a €5,9 mld nel 1sem15 (-3,5% sem/sem) grazie alla riduzione del costo del funding che mitiga il trend negativo dei volumi dei prestiti/depositi e dei tassi applicati alla clientela.

 

I crediti verso la clientela si riducono a €432,6 mld (-1,7% trim/trim), con i prestiti commerciali in aumento (+0,5% trim/trim) grazie a Commercial Bank Germany e a Commercial Bank Austria (+0,1% e +0,6% trim/trim, rispettivamente) e CIB (+4,1% trim/trim). La componente controparti istituzionali e di mercato è in riduzione a €36,2 mld (-20,9% trim/trim).

 

I nuovi crediti a medio-lungo termine erogati dalle Commercial Bank raggiungono €15,4 mld (+37,6% sem/sem): in Italia (+45,3% sem/sem) supportati dalle mid-corporate (+99,2% sem/sem), in Germania (+32,2% sem/sem) sostenuti dai mutui residenziali (+80,3% sem/sem) e in Austria (+19,9% sem/sem) anche in questo caso grazie al supporto dei mutui residenziali (+84,2% sem/sem).

 

La raccolta diretta [10] raggiunge i €473,6 mld (+1,8% trim/trim) con la parte commerciale in aumento a €405,9 mld (+1,0% trim/trim), e le controparti istituzionali e di mercato in crescita a €67,6 mld (+7,5% trim/trim).

 

Le commissioni, stabili a €2,0 mld nel 2trim15 (-0,1% trim/trim, +3,1% a/a), raggiungono €3,9 mld nel 1sem15 (+5,2% sem/sem) e sono sostenute dalle commissioni per servizi di investimento pari a circa €1 mld nel 2trim15 (-1,2% trim/trim, +10,6% a/a) e dalle commissioni per transazioni pari a €566 mln nel 2trim15 (+3,9% trim/trim, +0,1% a/a) supportate principalmente dal business delle carte di credito in CEE e Polonia.

 

I ricavi da negoziazione si riducono a €462 mln nel 2trim15 (-25,5% trim/trim, +38,3% a/a) sulla spinta delle condizioni di mercato (-€152 mln trim/trim, -€38 mln a/a) e delle minori operazioni richieste dai clienti (-€115 mln trim/trim, +€48 mln a/a). Nel 1sem15 i ricavi da negoziazione raggiungono quota €1,1 mld (+33,3% sem/sem).

 

I dividendi e gli altri proventi [11], in rialzo a €275 mln nel 2trim15 (+72,7% trim/trim, -13,6% a/a), si attestano a €435 mln nel 1sem15 (-8,8% sem/sem). Yapi Kredi contribuisce alla generazione dei dividendi per €87 mln nel 2trim15 (+23,8% trim/trim a cambi correnti e +30,5% trim/trim a cambi costanti).

 

I costi totali ammontano a €3,3 mld nel 2trim15 (+1,6% trim/trim, +3,6% a/a) e a €6,5 mld nel 1sem15 (+2,0% sem/sem), con spese per il personale più elevate sia nel 2trim15 che nel 1sem15 a seguito di accantonamenti sui compensi variabili; le altre spese amministrative, invece, sono in calo rispetto al semestre precedente grazie a minori costi discrezionali che mitigano parzialmente la crescita dei costi per il personale e degli ammortamenti. Il rapporto costi/ricavi è al 58,0% nel 2trim15 (+1pp trim/trim).

 

Le rettifiche su crediti si attestano a €615 mln nel 2trim15 conducendo ad un costo del rischio di 56pb guidato da una stabilizzazione del portafoglio, da un aumento dell'indice di copertura in Russia e da una singola posta in CIB. Il costo del rischio in Germania, Austria e Polonia conferma il suo trend in riduzione.

 

Gli altri oneri e accantonamenti ammontano a €313 mln nel 2trim15, comprensivi di oneri accessori relativi al SRF e al Fondo di Garanzia dei Depositi per un importo complessivo di €139 mln.

 

Le imposte sul reddito del periodo sono pari a €379 mln, corrispondenti ad una tassazione effettiva di circa 26%.

 

Il risultato delle attività in dismissione non correnti al netto delle imposte registra una perdita pari a €121 mln nel 2trim15, riguardante principalmente Ukrsotsbank (€100 mln di svalutazione e c. €40 mln di perdita nel 2trim15).


La riduzione del rischio continua con crediti lordi in ulteriore calo a €69,9 mld nel 2trim15 (-€2,2 mld trim/trim, -€10,9 mld a/a) a seguito della diminuzione dei crediti in bonis a €16,1 mld (-€1,0 mld trim/trim, -€8,9 mld a/a) e che beneficiano delle cessioni dei crediti in sofferenza, per un valore contabile lordo pari a €734 mln.

 

I crediti deteriorati lordi confermano il trend decrescente e raggiungono €53,7 mld (-2,1% trim/trim), con un solido coverage ratio al 51,6%. Le sofferenze lorde sono in lieve aumento a €36,4 mld (+0,4% trim/trim), in linea con il naturale invecchiamento del portafoglio. Robusto coverage ratio superiore al 60%. Gli altri crediti deteriorati sono in diminuzione a €17,3 mld (-6,9% trim/trim) confermando il trend positivo di riduzione del rischio, con un elevato coverage ratio a 32,8%.

 

Il risultato netto è in ampio miglioramento con una perdita di €296 mln nel 2trim15, in riduzione rispetto ai €367 mln del 1trim15, grazie ad un ampio calo delle spese per €35 mln e da minori rettifiche su crediti (da €411 mln nel 1trim15 a €298 mln).

 

Commercial Bank Italy continua il suo trend positivo contribuendo per oltre il 50% al profitto della Core Bank con un utile netto trimestrale pari a €570 mln (+0,6% trim/trim), raggiungendo €1,1 mld nel 1sem15 (+9,8% sem/sem). I ricavi sono in aumento a €2,2 mld nel 2trim15 (+1,0% trim/trim) e a €4,4 mld nel 1sem15 (+3,0% sem/sem) compensando i costi e le rettifiche su crediti. Il risultato operativo netto raggiunge €903 mln nel 2trim15 (+4,1% trim/trim) e €1,8 mld nel 1sem15 (+6,2% sem/sem).

 

CIB vanta un contributo positivo proveniente da tutte le sue aree di business con ricavi per €993 mln nel 2trim15 (-5,9% trim/trim, +10,3% a/a) raggiungendo €2,0 mld nel 1sem15 (+8,3% sem/sem). L'ottimo posizionamento di CIB si riflette anche nell'attuale collocamento al terzo posto nella classifica "Loans & Bonds EMEA in Euro" [12]. Il positivo andamento dei crediti commerciali (+4,1% trim/trim, +5,5% a/a) è guidato principalmente dalle attività in Italia e in Austria, con RWA in riduzione (-4 mld trim/trim) ed un RoAC al 18,0% nel 1sem15 (+1,3pp sem/sem) che confermano l'efficienza della divisione.

 

CEE registra un utile netto di €152 mln nel 2trim15 [13] (-14,8% trim/trim) e di €252 mln escludendo l'impatto di €100 mln della svalutazione di Ukrsotsbank (+41,2% trim/trim), con una performance operativa positiva sostenuta dalla crescita dei ricavi che compensa ampiamente i costi. I ricavi sono in rialzo a €982 mln (+4,4% trim/trim e +6,2% a/a a cambi costanti), sostenuti dal trend positivo del margine di interesse (+0,5% trim/trim, +6,9% a/a), dai dividendi (+33,6% trim/trim, +2,4% a/a) e dalle solide dinamiche delle commissioni (+7,6% trim/trim, +1,6% a/a) in tutti i paesi della CEE. La buona qualità dell'attivo è confermata da un elevato coverage ratio a 52,2% nel 2trim15 (+3,3% trim/trim).

 

 

Milano, 5 agosto 2015

Note

 

[1]RoTE = Utile netto annualizzato / Patrimonio netto tangibile medio (esclusi gli strumenti Additional Tier 1).

[2]CET1 ratio fully loaded pro-forma assumendo il pieno assorbimento delle imposte differite attive (DTA) relative all'affrancamento fiscale dell'avviamento e alle perdite fiscali pregresse e l'eccesso di capitale del patrimonio netto di terzi di Pekao calcolato assumendo una soglia del 12% .

[3]Ad oggi, è stato registrato un impatto positivo dei tassi sulla AFS dovuto ad una normalizzazione del mercato a seguito della crisi greca.

[4]Da giugno 2015 i leverage ratio sono calcolati in linea con l'atto Delegato della Comunità Europea che apporta modifiche alla definizione dei Requisiti Regolamentari di Capitale. Leverage ratio fully loaded pro-forma calcolati assumendo il pieno assorbimento delle imposte differite attive (DTA) relative all'affrancamento fiscale dell'avviamento e alle perdite fiscali pregresse e l'eccesso di capitale del patrimonio netto di terzi di Pekao calcolato assumendo una soglia del 12%.

[5]RoAC = Utile netto/ Capitale allocato. Il capitale allocato è calcolato pari al 9,25% degli RWA, incluse le deduzioni per shortfall e le cartolarizzazioni.

[6]Definito come crediti verso la clientela - (depositi + titoli dalla clientela).

[7]Associazione Bancaria Italiana - campione composto da circa l'80% del sistema bancario italiano (UCI S.p.A. è esclusa), comprensivo delle esposizioni verso le famiglie e verso le società non finanziarie.

[8]TLTRO per valuta 24/09/14, 18/12/14 e 18/03/15. Dei €18 mld, €15,15 mld sono stati ottenuti in Italia, €2,6 mld in Austria, €148 mln in Repubblica Ceca & Slovacchia e €78 mln in Slovenia.

[9]A partire dall'inizio del 2trim15, le attività che Bank Austria svolge in qualità di sub holding per i Paesi della CEE sono state trasferite dal Commercial Bank Austria alla divisione CEE. Tali attività si riferiscono principalmente al Corporate Center. Nel 2trim15 l'utile netto della CEE include anche €100 mln riferiti alla svalutazione di Ukrsotsbank.

[10]Per raccolta diretta si intende la somma dei depositi e dei titoli in emissione.

[11]Include saldo altri proventi / oneri

[12] Fonte: Dealogic

[13] Si faccia riferimento alla nota 9.